Consigli per migliorare la composizione e la tecnica delle fotografie di paesaggio senza ricorrere a strumentazioni troppo specifiche o costose:
Faro di Andenes, Isole Lofoten (Norvegia). Ho messo a fuoco manualmente sul faro, basandomi sull’anteprima del Live View. Mentre scorrevano i 30 secondi dell’esposizione, l’aurora boreale ha assunto le sembianze di una lunga striscia verde orizzontale. Un tempo più rapido avrebbe congelato meglio il movimento astrale, e non avrei ottenuto una scia così luminosa. Ho impiegato un treppiede professionale per garantirmi la massima stabilità e scattato tramite telecomando per evitare
qualsiasi vibrazione.
>> Dati di scatto: 30 secondi a f/6.3, ISO 1000. Focale 16mm su FF.
Più che un genere a se stante, penso che la fotografia di viaggio sia un contenitore eterogeneo. Viaggiare mi porta in situazioni molto diverse tra loro e il mio sguardo viene attratto tanto da uno splendido paesaggio quanto da una fisionomia esotica, tanto da uno scorcio cittadino quanto da una pietanza insolita. La fotografia di viaggio richiede quindi una competenza estesa e trasversale, un occhio vigile a ciò che ci circonda e – non per ultima – la capacità di sfruttare al meglio le poche attrezzature che entrano in uno zaino.
In viaggio, cerco di mettere a frutto tutte le mie conoscenze ma non lascio che i tecnicismi mi distraggano troppo. La mia priorità resta fluire di paesaggio in paesaggio, godendo di ogni imprevisto e gioendo di ogni incontro. Per questo, nella mia borsa, non troverete nessuno strumento troppo specifico. Spesso lascio a casa il flash a slitta, con il suo antipatico corredo di batterie di scorta, ed evito – per quanto possibile – i treppiedi professionali.
Dallol, Etiopia. Davanti a scenari potenti come il cratere del Dallol, in Etiopia, si rimane a bocca aperta. Le concrezioni saline e i piccoli geyser che stillano soluzioni sulfuree modellano un paesaggio coloratissimo e psichedelico. Non ho scattato con un diaframma troppo chiuso, per far risaltare il cratere e staccarlo dallo sfondo. Purtroppo quando si viaggia in luoghi così remoti non si può sempre decidere l’orario in cui scattare; in questo caso ho ovviato alla luce piatta e accecante del mezzogiorno con un attento lavoro di post- produzione.
>> Dati di scatto: 1/640s a f/8, ISO 100. Focale 50mm su FF.
Il genere più praticato in assoluto durante un viaggio è sicuramente la fotografia di paesaggio. Qualcuno, infatti, potrebbe non essere interessato a scattare foto ai cibi esotici che mangia; qualcun altro potrebbe non voler invadere la privacy dei passanti e non fotografare le persone che incontra nel suo girovagare, ma a nessuno verrebbe in mente di tornare a casa senza aver fissato nella memoria della propria fotocamera gli scorci e i panorami più suggestivi.
Ecco quindi alcuni consigli per migliorare la composizione e la tecnica delle vostre fotografie di paesaggio senza ricorrere a strumentazioni troppo specifiche o costose:
Individuate i luoghi più caratteristici
Alcune delle mete che visiterete sono rinomate per le caratteristiche naturali del paesaggio. Non importa se state andando a Pamukkale in Turchia o se state sorvolando le cascate Vittoria in Zimbabwe: cercate di fotografare il luogo mostrando innanzitutto la sua globalità.
Qualcuno potrebbe snobbare il risultato come la “solita foto da cartolina”: fatela comunque, o ve ne pentirete. Una volta eseguito lo scatto, avrete tutto il tempo di dedicarvi ai particolari o ad angolazioni più personali.
El Nido, Filippine. La difficoltà maggiore che ho incontrato nelle Filippine è stata tenere le lenti pulite. L’umidità, la salsedine e la sabbia riuscivano a insinuarsi ovunque. Qui la focale 16 mm mi ha consentito di incorniciare la spiaggia con i rami dell’albero. La bangka, tipica barca filippina, rende senza tempo questo panorama paradisiaco.
>> Dati di scatto: 1/500s a f/8, ISO 125. Focale 16mm su FF.
Curate la composizione
Delta del Fiume Saloum, Senegal. Alcune foto parlano alle nostre emozioni grazie al colore. I tramonti africani sono famosi in tutto il mondo per la loro intensità e chi ha avuto il piacere di fotografarli sa che non c’è alcun bisogno di aumentare la saturazione in fase di elaborazione. La sponda del fiume, in silhouette, diventa una decorazione stilizzata in cui si possono riconoscere le caratteristiche forme dei baobab. In questo caso non ho seguito la regola dei terzi e ho posizionato l’orizzonte volutamente più in basso, per dare maggiore spazio alle tonalità del cielo.
>> Dati di scatto: 1/160s a f/5.6, ISO 100. Focale 200mm su FF.
Scattate solo in Raw
La sfida più grande per un fotografo di paesaggio è la gestione della luce. Spesso lo scarto di luminosità tra terra e cielo è tale da mettere in difficoltà la gamma dinamica della vostra fotocamera. In alcuni casi, è impossibile evitare di avere zone del fotogramma bruciate e altre troppo scure. Un primo modo per limitare il problema è scattare esclusivamente in Raw. Avrete modo di recuperare le luci e le ombre in post-produzione. In casi limite, provate un’esposizione multipla.
Dancalia, Etiopia. Questa pozza di acqua acida sconvolge totalmente lo scenario del deserto. Un elemento che spicca per contrasto è sempre un buon soggetto per le nostre fotografie.
>> Dati di scatto: 1/4000s a f/7.1, ISO 250. Focale 24mm su FF.
Esposizioni multiple
Il modo più professionale per gestire differenze di luminosità estreme è portare con sé un ampio corredo di filtri polarizzatori, digradanti o ND. Per motivi di praticità, non li metto mai in borsa. Si può ovviare alla loro mancanza scattando più foto a differente esposizione e poi realizzare un HDR in post-produzione. Non è necessario avere un treppiede. È sufficiente mantenersi fermi e scattare tre immagini consecutive a diversa esposizione. Molte fotocamere hanno una modalità HDR dedicata a questo tipo di esigenza. Vi consiglio di inquadrare la scena con una lunghezza focale minore del necessario. Lasciate un po’ di spazio vuoto ai margini del fotogramma nell’eventualità in cui la sovrapposizione HDR “si mangi” un po’ del perimetro dell’immagine e sia necessario effettuare un ritaglio in post-produzione.
Lago Karum (o Lago Assale), Etiopia. La linea dell’orizzonte è posizionata ad 1/3 del margine del fotogramma, secondo la regola dei terzi. Questo concede i 2/3 dello spazio alle increspature del terreno. Le saline del lago Karum, con le caratteristiche zolle irregolari, riflettono la luce del tramonto e i colori caldi e saturi animano il terreno, donandogli vita propria.
>> Dati di scatto: 1/800s a f/4.5, ISO 1000. Focale 26mm su FF.
Scegli il momento giusto
Un paesaggio piatto non incanta nessuno. L’alba e il tramonto, con il sole basso all’orizzonte, immergono il paesaggio in una luce calda e avvolgente, mentre i soggetti proiettano ombre lunghe a terra e questo aiuta a conferire volumetria agli spazi.
Se vuoi stupire gli amici, non alzarti troppo tardi la mattina e non perderti il tramonto per gustarti un aperitivo!
Ovviamente, si possono ottenere fotografie interessanti anche in altre ore della giornata. Quando il sole è alto nel cielo, la principale regola è evitare il controluce: i contorni dei soggetti perdono nitidezza e la luce può colpire direttamente il sensore creando degli antiestetici effetti flare.
Bozzhira Canyon, Kazakhstan. L’inquinamento luminoso della luna è tra i maggiori ostacoli per una buona resa della volta celeste; in questo caso, però, l’ho usato a mio vantaggio. Il massiccio roccioso al chiaro di luna diventa il soggetto dello scatto tanto quanto il cielo alle sue spalle. Ho eseguito due scatti con esposizioni diverse e li ho sovrapposti in Photoshop.
Occhio alla diffrazione
La regola principe della fotografia di paesaggio è scattare con il diaframma più chiuso possibile, così da avere maggior profondità di campo. I tempi di scatto possono anche essere più lenti del solito, purché si abbia una mano ferma, perché non c’è pericolo che il soggetto scappi!
Scattare a f/11 o f/16 è l’ideale, mentre eviterei aperture troppo piccole come f/18 o f/22 perché mettono in risalto macchie di polvere sul sensore e portano ad una generale perdita di nitidezza a causa del fenomeno della diffrazione.
Come dicevano i nostri avi latini, quindi, ricordiamoci che la virtù è nel mezzo. Man mano che cala la luce del sole, possiamo aprire il diaframma e ottenere una buona profondità di campo anche con un aperture più ampie: scattare a f/5.6 e f/4 produrrà risultati accettabili, a patto di aumentare nitidezza e chiarezza con i software di fotoritocco.
Bozzhira Canyon, Kazakhstan L’elemento umano nella foto ha qui anche un valore grafico. Le persone camminano seguendo una linea obliqua ideale che assume valore compositivo.
>> Dati di scatto: 1/400s a f/11, ISO 100. Focale 23mm su FF.
Quali ottiche preferire
I grandangoli sono da sempre le ottiche favorite dai fotografi di paesaggio. Non essendoci particolari necessità di luminosità, si possono comprare ottiche a buon mercato e ottenere buoni risultati. Spesso mi viene chiesto se è essenziale procurarsi un ultra-grandangolo, come un 16 mm o un fisheye, per ottenere scatti eccezionali. Di sicuro, un angolo di campo molto ampio consente di interpretare lo spazio in maniera originale, ma il grado estremo di deformazione alla lunga disturba la visione. Un medio grandangolo è di sicuro la scelta più versatile, adatta al maggior numero di circostanze.
Foto notturne
La fotografia notturna, con i suoi spettacolari cieli stellati, spinge al limite le capacità della nostra fotocamera e richiede conoscenze avanzate. Per ottenere comunque dei risultati soddisfacenti, basta seguire delle semplici regole.
Post-produzione: scatti professionali con piccoli accorgimenti
Tra i vari fattori che attraggono l’occhio, la tonalità è forse la più potente ed immediata. Per accorgersene è sufficiente visitare le gallerie instagram dedicate alla fotografia di paesaggio. Quasi tutte prediligono esposizioni luminose e un tipo di viraggio alla moda – e spesso abusato -, il teal & orange.
Nato in seno al cinema hollywoodiano per aumentare il contrasto tonale tra l’arancione dei visi degli attori e lo sfondo blu del cielo, questa tecnica è abbastanza semplice da imparare e può dare grandi soddisfazioni. Per realizzarla si agisce sui colori complementari, virando il rosso verso l’arancione e il blu verso l’acquamarina. Aggiustando la saturazione e correggendo i verdi che tendono ad ingiallirsi troppo, si otterrà un risultato accattivante. L’importante è non abusarne, per evitare un risultato pacchiano.
Bozzhira Canyon, Kazakhstan L’elemento umano nella foto ha qui anche un valore grafico. Le persone camminano seguendo una linea obliqua ideale che assume valore compositivo.
>> Dati di scatto: 1/400s a f/11, ISO 100. Focale 23mm su FF.
Portate sempre un mini treppiede
Foto con lunghe esposizioni necessitano di un piano di appoggio sicuro. Si trovano in commercio dei treppiedi tascabili a prezzi convenienti. Non partite mai senza!
Andrea Marchegiani
Andrea Marchegiani è fotografo e reporter di viaggio. Il suo sito andreamarchegiani.it ospita ricche gallerie fotografiche e un blog di racconti di viaggio che alterna la forma narrativa del diario all’editoriale giornalistico. Andrea Marchegiani collabora con Domiad Photo Network, il più grande network nazionale dedicato alla Fotografia e strutturato in Forum Web, Blog, Canali Ufficiali su Facebook, Telegram e Twitter, oltre ad essere ramificato sul territorio tramite le due delegazioni ufficiali del Canon Club Italia e Nikon Club Italia per ogni regione italiana.