
Le foto del libro Dancing in Emilia di Gabriele Basilico e dedicato alle sale da ballo sono pubblicate su Progresso Fotografico # 77 “Le emozioni della danza”
Gabriele Basilico pone lo sguardo sulla cultura e la vita notturna dell’Emilia Romagna degli anni Settanta.
Nella primavera 1978 Gabriele Basilico riceve dalla rivista Modo, diretta da Alessandro Mendini, l’incarico di esplorare il nascente fenomeno dei dancing, “una vera rivoluzione nel sistema del divertimento di massa” (dal testo di Gabriele Basilico) che si ispira alle architetture e ai luoghi di Las Vegas e del kitsch per costruire un mondo articolato in eventi e atteggiamenti.

Basilico, affascinato dalle atmosfere del film Nashville di Robert Altman e dal lavoro di Bill Owen Suburbia, documenta i nuovi templi della musica da Piacenza a Rimini. Questo progetto fotografico getta uno sguardo unico sulla cultura e la vita notturna dell’Emilia Romagna degli anni Settanta; Gabriele Basilico ha saputo catturare l’atmosfera vibrante delle discoteche e dei locali dell’epoca; le discoteche erano un mondo fatto di luci e ombre, di contrasti netti e Gabriele Basilico ha giocato con questi elementi per creare atmosfere suggestive e coinvolgenti.

Oltre a essere un reportage fotografico, “Dancing in Emilia” è un vero e proprio ritratto sociale: le immagini ci raccontano di un’epoca, di un modo di vivere, dei cambiamenti in atto nella società italiana. Giovani sorridenti, coppie che si abbracciano, sguardi persi nel vuoto, i volti sono i veri protagonisti di queste immagini; Basilico ha saputo catturare la fisicità del ballo, la gioia di lasciarsi andare.

Una mostra e un libro
Questo progetto ha dato vita a una mostra presentata per la prima volta nel 1980 alla Galleria Civica di Modena, e riproposta nel 2013.
Le discoteche, le minigonne, le luci stroboscopiche, gli abiti eleganti, i papillon, sono alcuni degli elementi che ricorrono in queste fotografie. Immortalando le discoteche e le sale da ballo che in breve tempo si diffusero fra Parma e Ravenna, frequentate da un pubblico vario e numeroso, Gabriele Basilico ha dato vita al ritratto di un’Italia in cui i i balli della tradizione, come il liscio, venivano via via affiancati dai nuovi ritmi provenienti da Inghilterra e Stati Uniti.

Come ha osservato Giovanna Calvenzi nel volume Dancing in Emilia, “Basilico ricerca con i suoi soggetti un rapporto recitato, dove le immagini nascono dalla performance collettiva e dall’interazione fotografo-fotografato.

La sua comprensione e la sua partecipazione, inizialmente solo parziali, si ampliano nello svolgersi del lavoro. Indirizza dapprima la sua analisi critica verso gli spazi, gli imbottiti di plastica, il plexiglass, i neon e i finti ori, gli oblò e il peluche. Poi, con un deciso slittamento dall’incombenza professionale, passa dagli arredi e dai decori al pubblico, alla ricerca di momenti emblematici, di volti, di situazioni.

Gente che balla, ritratti, il flash scava nel buio e ferma momenti, gesti, sorrisi, presenze e assenze, è strumento di indagine, ma anche e soprattutto segno di riconoscimento, l’avvertimento dell’operazione in corso, un “memento” per chi vuole sfuggirgli e un punto di riferimento per chi, in processione spontanea, vuole essere parte della rappresentazione che il fotografo sta mettendo in scena”.


Il libro Dancing in Emilia
Silvana editoriale 2013
Prima edizione 1980
A cura di Silvia Ferrari e Giovanna Calvenzi.
Testi di Silvia Ferrari, Gustavo Pietropolli Charmet, Giovanna Calvenzi.
Nota di Gabriele Basilico. Con una conversazione tra Gabriele Basilico e Massimo Vitali alla presenza di Giovanna Calvenzi e Alberto Bianda del 2 luglio 2007.
