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Fotografia.it

Grande Brera, un grande programma

Redazione fotografia.it | 9 Settembre 2025

La splendida sala gesuitica (sala lettura dei testi della Biblioteca Nazionale Braidense) ha ospitato la conferenza stampa del programma espositivo Grande Brera 2025-2026 (palinsesto delle mostre che si svolgeranno da settembre fino alle soglie dell´estate 2026 alla Pinacoteca di Brera, a Palazzo Citterio e alla Biblioteca Nazionale Braidense),illustrata con dovizia dal Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense Angelo Crespi.
Innanzitutto il dovere di noi giornalisti è di rispettare le istituzioni e chi combatte la pochezza odierna in nome della conoscenza e del bello, della cultura e dell´arte); ringraziamo quindi Grande Brera e i curatori delle tante mostre.

Devo dire che alla presentazione Milano / Grande Brera mi sono sentito come fossi alle prove tecniche di Blob. Catapultato nella sala regia-montaggio del programma di quel geniaccio di Enrico Ghezzi e mi è venuta anche in mente la locuzione incapsulata nella sigla dell´omonimo film: “Non c´é nessuno, tranne noi mostri”; di un sistema autoreferenziale, come un teatro privo di spettatori, povero, confuso, nullo.
Faccio fatica a immaginarmi quel “filo rosso” (il trait d´union tra antico e contemporaneo) intravisto dal direttore Crespi sulla missione delle istituzioni.
Considerato che mi interesso di fotografia, posso dire con rammarico che c´é davvero poco e di ricerca artistica in ambito fotografico; eppure viviamo in un’epoca in cui milioni di immagini sono “sparate” nell´etere.  Fino a quando si fingerà che la fotografia d´autore non esista?

Il programma da settembre 2025 all’estate 2026 

“Si sta per inaugurare una nuova stagione espositiva – dichiara Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense – in cui la Grande Brera si presenta come un hub culturale, con proposte di straordinario valore e qualità. La Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense sono anime diverse che compongono il complesso della Grande Brera, un luogo unico destinato ad accogliere mostre e iniziative, pensate per soddisfare le curiosità di un pubblico il più possibile eterogeneo. Lo studio del palinsesto di esposizioni che si terranno tra la fine del 2025 e il primo semestre del 2026 intende approfondire temi e argomenti che collegano con un ideale filo rosso l’arte antica a quella contemporanea passando per i linguaggi del digitale e le esposizioni bibliografiche”.
Sarà un lungo percorso che porterà il pubblico a scoprire maestri del passato, quale Giovanni Agostino da Lodi, autore attivo nella prima metà del XVI secolo, le cui opere, inserite nel contesto della Pinacoteca di Brera consentiranno di apprezzare la statura del pittore a fianco dei suoi contemporanei.

Palazzo Citterio, luogo di conservazione e centro di sperimentazione e ricerca dei nuovi linguaggi, propone affondi su personalità di grande rilievo nella storia dell’arte italiana del Novecento, quali Bice Lazzari, Mimmo Paladino, William Kentridge e darà voce ad artisti di generazioni più recenti, quali Giovanni Frangi e Quayola.

Dal canto suo, la Biblioteca Nazionale Braidense inaugurerà il ciclo di esposizioni con la mostra che presenterà una selezione di gioielli non preziosi provenienti dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, quindi renderà omaggio a Edoarda Masi, bibliotecaria della Braidense dal 1961 al 1973, attraverso una rassegna che indaga la sua ricca esperienza di studio, di lettura e di traduzione della Cina. La stagione della Braidense proseguirà con rassegne che analizzeranno figure di primo piano della cultura italiana e internazionale, da Pier Paolo Pasolini, a Yukio Mishima, a Umberto Eco.

Agostino Lodi
Agostino Lodi

La Pinacoteca di Brera

Dal 14 maggio al 30 agosto 2026, la Pinacoteca di Brera a Milano ospita la prima mostra mai dedicata a Giovanni Agostino da Lodi, uno degli artisti più originali attivi in Italia nei decenni a cavallo del 1500.
L’esposizione è a cura di Maria Cristina Passoni, Cristina Quattrini; il comitato scientifico è composto da Alessandro Ballarin, Francesco Frangi, Mauro Natale, Maria Cristina Passoni, Cristina Quattrini, Edoardo Rossetti, Marco Tanzi.
La vicenda di questo autore, misteriosa per la scarsità di dati biografici, si svolse tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento, in un quadro di fitte relazioni artistiche fra Milano e Venezia.È un percorso che si ricostruisce soprattutto per via stilistica, attraverso i confronti con i grandi maestri che Giovanni Agostino poté osservare rielaborandone le influenze in modo assolutamente personale: Bramantino e Leonardo sul versante milanese, Alvise Vivarini, Giovanni Bellini, Boccaccio Boccaccino, Giorgione e Albrecht Dürer su quello veneziano, artisti dei quali saranno presenti in mostra varie opere con prestiti dall’Italia e dall’estero.

Quayola
Quayola

La stagione espositiva di Palazzo Citterio

La stagione espositiva si apre con una grande retrospettiva dedicata a Bice Lazzari (Venezia, 1900 – Roma, 1981), un’artista che ha attraversato tutto il Novecento, lasciando un segno profondo e inconfondibile, grazie al suo linguaggio unico, solitario, autentico.

Dal 16 ottobre 2025 al 7 gennaio 2026,l’esposizione, curata da Renato Miracco in stretta collaborazione con l’Archivio Bice Lazzari di Roma e la GNAMC – Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, presenta oltre 110 opere, provenienti da musei, istituzioni e collezioni italiane e straniere, che ripercorrono l’intera sua carriera, da quelle di Arte applicata degli anni Trenta e Quaranta, a quelle che appartengono all’ultimo periodo caratterizzato da un rigoroso minimalismo, passando lungo tutte le fasi della sua evoluzione creativa: dall’arte murale alla decorazione per la motonave Raffaello, dai disegni di stoffe commissionatele da Gio Ponti alle acquisizioni della Galleria Nazionale di Roma con Palma Bucarelli.

Dal 30 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, la Sala Stirling in Palazzo Citterio accoglie per la prima volta a Milano, Nobu at Elba Redux, la monumentale installazione creata da Giovanni Frangi.
L’iniziativa, curata da Giovanni Agosti, consente al pubblico di apprezzare nuovamente l’opera, a vent’anni di distanza dalla sua prima esposizione, a Villa Panza a Varese, luogo per la quale era stata concepita.

Nobu at Elba Redux è costituito da quattro grandi tele dipinte (complessivamente di quaranta metri) e da venti sculture in gommapiuma bruciata, illuminate a intervalli regolari di 15 minuti, con l’intenzione di fornire un’emozione simile a quella che si prova di notte vicino a un corso d’acqua, in un ambiente disabitato.

Giovanni Gastel
Giovanni Gastel

L’appuntamento milanese si avvale di un nuovo allestimento a cura di Francesco Librizzi, che ha lavorato con l’intento di conservare l’esperienza originaria dell’installazione e, allo stesso tempo, di rafforzarne il legame speciale con la Sala Stirling.
Il 2026 di Palazzo Citterio, prosegue con iniziative dedicate a maestri dell’arte internazionale, quali Giovanni Gastel, William Kentridge, Mimmo Paladino.

Dal 30 gennaio al 26 luglio 2026, un’esposizione celebra il lavoro di Giovanni Gastel(Milano, 1955-2021), con un percorso che copre l’intera sua carriera: dalle prime copertine per le riviste di moda agli still life, agli shooting fotografici fino alle campagne pubblicitarie che l’hanno decretato tra i più importanti fotografi al mondo, senza dimenticare di sottolineare le sue sfaccettature, la complessità, lo stile e le sue idee particolari.
Nell’ambito della mostra Metafisica & Metafisiche, progetto diffuso curato da Vincenzo Trione che tra febbraio e luglio 2026 coinvolgerà Palazzo Reale, Museo del Novecento e Brera, in collaborazione con Electa, Palazzo Citterio accoglierà un’opera dell’artista sudafricano William Kentridge (Johannesburg, 1955), con la quale rende omaggio a uno dei fondatori del movimento, Giorgio Morandi.

Paladino
Paladino

Dopo la personale di Palazzo Reale del 2011, Mimmo Paladino (Paduli, BN, 1948) torna in un’istituzione pubblica milanese con un progetto dedicato a uno dei suoi capolavori, i celebri Dormienti.
Per questo ritorno a Milano, città in cui vive parte dell’anno dalla fine dei Settanta, Paladino interverrà con quest’opera monumentale nella Sala Stirling di Palazzo Citterio, esponendo, tra maggio e luglio 2026, la serie completa dei Dormienti, composta da trenta corpi, insieme alle numerose sculture raffiguranti i coccodrilli. A cura di Lorenzo Madaro.

Il grande Ledwall  di Palazzo Citterio

Dal 18 settembre 2025 all’11 gennaio 2026, il grande ledwall al piano terra di Palazzo Citterio accoglie il nuovo capitolo del programma sviluppato dalla Pinacoteca di Brera insieme al Museo Nazionale dell’Arte Digitale (MNAD), dedicato a indagare il rapporto tra patrimonio e nuove tecnologie.
Protagonista sarà Quayola che presenta Strata #1, una installazione video recentemente acquisita nella collezione del MNAD, che reinterpreta la volta della Chiesa del Gesù a Roma attraverso variazioni algoritmiche.

L’opera trasforma i codici cromatici e geometrici del barocco romano che si dissolvono in configurazioni astratte, rivelando una nuova estetica non-umana. In questa continua metamorfosi, il patrimonio storico diventa materia viva per esplorare la tensione tra memoria e futuro, figurazione e astrazione. Il ledwall si offre come superficie di traduzione: da un lato la tradizione, dall’altro le possibilità infinite aperte dalla computazione. Si tratta di attraversare il passato con nuovi strumenti, come se lo sguardo digitale fosse in grado di svelarne ulteriori strati, invisibili all’occhio umano.

Debora Hirsch
Debora Hirsch

 Il Ledwall di Palazzo Citterio, inoltre, ospita, da gennaio ad aprile 2026,Vanishing Treesdi Debora Hirsch.
Il progetto, curato da Clelia Patella, realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Arte digitale, è una installazione site-specific che intreccia arte digitale, scienza e memoria. L’opera reinterpreta, attraverso tecnologie generative, le immagini di tre alberi in via di estinzione custoditi dall’Orto Botanico di Brera e classificati dalla IUCN, trasformandoli in icone silenziose di resistenza.

In dialogo con la Biblioteca Braidense, l’Orto Botanico di Brera e il New York Botanical Garden, Debora Hirsch traduce le sue ricerche di archivi storici in una narrazione visiva che riflette sulla perdita di biodiversità come crisi della memoria collettiva.

Gioielli alla Biblioteca Nazionale Braidense

La stagione della Biblioteca Nazionale Braidense si apre con l’esposizione Costume Jewelry, The collection of Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, in programma dal 10 ottobre al 5 novembre che presenta un’ampia selezione di gioielli non preziosi dagli anni Trenta fino a oggi, provenienti dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

In mostra, si troveranno collane, orecchini variopinti, spille eccentriche e bracciali originali raccontano un fenomeno che, da semplice alternativa al gioiello autentico, si è affermato come vero e proprio linguaggio creativo. Ad accompagnare la mostra, l’uscita dell’omonimo volume edito da Taschen, con i testi di Carol Woolton, Maria Luisa Frisa e una campagna fotografica firmata Luciano Romano. Il libro racconta quasi 600 tra i più importanti bijoux d’autore realizzati dagli anni Trenta ad oggi.

Omaggio a  Pier Paolo Pasolini …

Dal 29 gennaio al 28 marzo 2026, a cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini e a cent’anni dalla nascita dello scrittore giapponese Yukio Mishima, la Biblioteca Braidense propone un progetto espositivo, curato da Marco Minuz, mai realizzato prima, che accosta queste due inafferrabili figure del panorama culturale internazionale del secolo scorso, per leggere vicinanze intellettuali e comuni percorsi.

 … e a Umberto Eco

Dal 7 aprile al 6 giugno 2026, in occasione dei dieci anni della scomparsa, una mostra rende omaggio a Umberto Eco, realizzata in collaborazione con la Fondazione Umberto Eco.

Giuseppe Ferraina

Redazione fotografia.it
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