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Fotografia.it

Visa pour l’Image Perpignan: la difesa dell’ambiente

Redazione fotografia.it | 25 Agosto 2025

Brent Stirton la mostra “Virunga: 100 anni”.

Questa mostra è un omaggio al Parco Nazionale del Virunga nel suo centenario e racconta la storia del parco, i suoi ranger e gli sforzi di conservazione in corso in una regione segnata da estrema povertà e conflitti. La mostra presenta fotografie di grande impatto che documentano le sfide e i successi di questo luogo straordinario.

Brent Stirton la mostra “Virunga: 100 anni”.
Una pattuglia congiunta dei ranger dell’ICCN e dell’esercito congolese vicino a Chondo, una zona dove hanno base i ribelli delle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (FDLR). Le FDLR sono state fondate dagli Hutu fuggiti dal Ruanda dopo aver partecipato al genocidio del 1994. 2012. © Brent Stirton / Getty Images

Le fotografie di “Virunga: 100 anni” documentano l’incredibile impegno dei ranger del parco e la leadership visionaria del guardiano del parco Emmanuel de Merode. I ranger hanno spesso poche altre opportunità di lavoro e conducono una vita spartana; oltre 240 di loro sono morti nell’adempimento del proprio dovere.

Brent Stirton la mostra “Virunga: 100 anni”.
Georgette Ndovya Kavugho (32 anni) è stata aggredita dai membri delle Forze Democratiche Alleate (ADF), un gruppo islamista che ha stretto legami con lo Stato Islamico. Secondo un’indagine della BBC, l’ADF è il gruppo terroristico più violento che opera nella parte orientale della RDC. Si ritiene sia responsabile di oltre la metà delle vittime civili in questo conflitto. © Brent Stirton / Getty Images.

La mostra affronta anche le complesse questioni che il parco deve affrontare, tra cui i conflitti con gruppi armati come l’ADF e il difficile equilibrio tra la conservazione e le esigenze di una popolazione locale povera. Mostra come il parco e i suoi partner hanno lavorato per sviluppare progetti idroelettrici sostenibili, fornendo energia e sicurezza alla regione circostante
La mostra è ospitata dal Couvent des Minimes
Dal 30 agosto al 14 settembre 2025

“Feed the Planet” mostra del fotografo americano George Steinmetz.
A un’altitudine di 2.400 metri, nell’altopiano dell’Amhara in Etiopia, gli abitanti del villaggio raccolgono a mano i delicati steli del teff. Questo cereale altamente nutriente sfama oggi circa cinquanta milioni di persone nella regione del Corno d’Africa, afflitta dall’insicurezza alimentare. Sebbene il teff sia molto resistente alla siccità, le rese sono basse. © George Steinmetz

“Feed the Planet”: immagini del fotografo George Steinmetz scattate dal parapendio

E’ tratta dal libro “Feed the Planet: A Photographic Journey to the World’s Food” e presenta le fotografie aeree di Steinmetz che documentano il sistema alimentare globale.

Sonofotografie straordinarie scattate in tutto il mondo da un parapendio a motore, un mezzo che ha permesso a George Steinmetz di ottenere prospettive uniche. Le immagini documentano il complesso sistema alimentare globale, dai vasti campi coltivati a cereali in Kansas, agli allevamenti intensivi, alla pesca, fino all’agricoltura di sussistenza.

“Feed the Planet” mostra del fotografo americano George Steinmetz.
Alla fine di agosto, circa seicento pecore scendono dai pascoli sopra il ghiacciaio dell’Aletsch, nella regione del Vallese, nelle Alpi svizzere. Il gregge ha trascorso l’estate sui ripidi pendii alpini, sorvegliato da un unico pastore. Dopo che il ritiro del ghiacciaio ha interrotto la rotta migratoria annuale, negli anni Settanta è stato scavato uno stretto sentiero nella parete di un canyon per mantenere l’accesso al remoto pascolo alpino. © George Steinmetz

Il progetto intende a far riflettere sull’impatto del sistema alimentare globale sull’ambiente e sulla sostenibilità. Steinmetz sottolinea come le nostre scelte individuali sul cibo abbiano un impatto significativo e il libro cerca di fornire una maggiore trasparenza su come viene prodotto ciò che mangiamo.

“Feed the Planet” mostra del fotografo americano George Steinmetz.
Protette da una soluzione topica verde per prevenire le infezioni cutanee, le scrofe attendono l’inseminazione artificiale in un allevamento nel Mato Grosso, in Brasile. La struttura, che ospita 13.500 scrofe, è il più grande allevamento di suini del Brasile. Ogni scrofa qui partorisce in media undici piccoli a parto e viene impiegata per la riproduzione per due o tre anni, prima che la sua fertilità diminuisca e venga mandata al macello. © George Steinmetz

Il volume include testi di Joel K. Bourne Jr., un giornalista specializzato in agricoltura e questioni ambientali, e una prefazione di Michael Pollan, celebre scrittore ed esperto di cibo e alimentazione. Questi testi arricchiscono l’esperienza visiva con approfondimenti e dati.

Visa pour l’Image Perpignan 2025
26 mostre, letture portfolio, premio Visa d’or Awards, incontri ed eventi
www.visapourlimage.com

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