X
Entra
Accedi
Ho dimenticato la password
X
Se il tuo indirizzo è presente nel nostro database riceverai una mail con le istruzioni per recuperare la tua password

Chiudi
Reset password
Inserisci il tuo indirizzo email nella casella sottostante e ti invieremo la procedura per resettare la password
Invia
X
Grazie per esserti registrato!

Accedi ora
Registrati
Registrati
Ho dimenticato la password
Fotografia.it

Sophia Loren: il mito della bellezza disegnato con la luce

La mostra del m.a.x. museo di Chiasso comprende scatti di 57 fotografi e note agenzie per un totale di 193 immagini, di cui 155 fotografie vintage e 38 reprint, oltre a riviste d’epoca e pubblicazioni su Sophia Loren

Redazione fotografia.it | 11 Novembre 2025
Sophia Loren
Sophia Loren 1967, 40 x 30 cm ©David Montgomery

La mostra del m.a.x. museo comprende scatti di 57 fotografi e note agenzie per un totale di 193 immagini, di cui 155 fotografie vintage e 38 reprint, oltre a riviste d’epoca e pubblicazioni su Sophia Loren visibili nelle bacheche, tra cui la prima copertina della rivista americana Life dedicata a Sophia Loren nel settembre 1964.

La mostra ripercorre immagini iconiche che colgono Sophia Loren in momenti particolari della sua vita durante le riprese dei suoi film, o in contesti più personali, immagini scattate da alcuni fra i più grandi fotografi dell’epoca: Richard Avedon, David Seymour, Elliott Erwitt, Alfred Eisenstaedt, Tazio Secchiaroli, Pierluigi Praturlon, Gianni Berengo Gardin e Ugo Mulas, solo per citarne alcuni.

Richard Avedon e Sophia Loren
Richard Avedon, uno dei fotografi di moda e ritrattisti più famosi era a Roma per un servizio fotografico con Sophia Loren per il lancio del film Arabesque. Avedon era noto per la sua metodologia rigorosa e di solito non voleva nessuno sul suo set che potesse distrarre o interferire. Sophia Loren, però, era molto legata al suo fotografo personale e amico, Tazio Secchiaroli, e insistette per averlo presente durante lo shooting. Mentre Avedon era concentrato a fotografare la Loren realizzando ritratti belli ma prevedibili, Secchiaroli realizzò uno scatto inaspettato e geniale: immortalò Sophia Loren attraverso la lente degli occhiali di Richard Avedon. Questa foto non solo catturò la scena, ma divenne un documento visivo unico, mostrando il famoso Avedon al lavoro e la Loren sotto una prospettiva assolutamente inedita.
Roma, 1965. Stampa ai sali d’argento su carta politenata, 40,5 x 30,5 cm Archivio David Secchiaroli, Roma ©David Secchiaroli

Le quasi duecento immagini abbracciano sessant’anni di vita di Sophia Loren e restituiscono al visitatore le emozioni che la diva ha saputo suscitare grazie al suo carattere. La bellezza di Sophia Loren infatti non nasce solo dall’apparenza fisica, ma anche dai gesti, dalle espressioni, dagli sguardi, dal portamento, dalle le emozioni; è una bellezza che emerge da tutte le immagini esposte, dalle prime riprese della Ciociara (1960) fino agli scatti per la sceneggiatura del film La vita davanti a sé (2020).

L’esposizione ha un filo conduttore inedito: dimostra la capacità di Sophia Loren di avere il pieno controllo della propria immagine; con il successo giunto velocemente in età giovanile, l’attrice intuisce l’importanza di mantenere salde le redini della sua figura professionale e successivamente pubblica. Fondamentale in questo senso risulta il lungo sodalizio con Tazio Secchiaroli, l’inventore della “fotografia d’assalto” della Roma dei paparazzi, che per due decenni, a partire dal 1964, sarà il suo fotografo personale, oltre che una presenza costante sui set per immortalare e vigilare sull’esecuzione di ogni scatto.

La scelta curatoriale dell’esposizione si focalizza sulle immagini vintage realizzate da Tazio Secchiaroli con un nucleo importante di 72 fotografie vintage.

Sophia Loren e Richard Avedon
Sophia Loren e Richard Avedon durante un servizio fotografico Fotografia di Tazio Secchiaroli, Roma, 1966 Stampa ai sali d’argento su carta politenata, 17,5 x 24 cm Archivio David Secchiaroli, Roma ©David Secchiaroli

Il percorso della mostra

La mostra si articola in sette sezioni: parte dalla “Napoli delle origini” (l’ambiente dove Sofia Lazzaro Scicolone è nata e conosce le prime asperità della vita), passa poi al cinema con le fotografie per “Sceneggiature”, quindi alle sezione ”Eleganza”, al suo particolare rapporto con l’ “Arte”, alle parti dedicate agli “Incontri pubblici”, per terminare poi con momenti più intimi dedicati alla “Famiglia” e alla sua identificazione di “Icona di bellezza”.

Carlo Ponti e Sophia Loren
Carlo Ponti e Sophia Loren in un momento affettuoso di relax sul set del film Arabesque Fotografia di Tazio Secchiaroli, Cardiff, Galles, 1965 Stampa ai Sali d’argento su carta baritata, 40,5 x 30,5 cm Archivio David Secchiaroli, Roma ©David Secchiaroli

La mostra evidenzia anche il particolare rapporto che Sophia Loren ebbe con Salvatore Ferragamo e successivamente Giorgio Armani, documentato attraverso scatti fotografici e oggetti di design quali le raffinate calzature provenienti dal Museo Ferragamo di Firenze; sono ben quattro le calzature esposte in mostra.

Sophia Loren e Gregory Peck
Sophia Loren e Gregory Peck, sul set del film Arabesque, regia di Stanley Donen Fotografia di Tazio Secchiaroli, Cardiff, Galles, 1965 Stampa ai sali d’argento su carta baritata, 35,5 x 24 cm Archivio David Secchiaroli, Roma ©David Secchiaroli

Un catalogo di qualità

All’esposizione è abbinato un catalogo in italiano e inglese, con un ricco apparato iconografico che riporta tutte le immagini delle opere in mostra; i testi critici sono stati redatti della la storica dell’arte specializzata in fotografia contemporanea Angela Madesani, da Francesco Casetti, Sterling Professor of Humanities and Film and Media Studies alla Yale University, da Maria Canella, docente di storia della moda presso l’Università Statale di Milano, dalla direttrice del m.a.x. museo Nicoletta Ossanna Cavadini e da Giovanna Bertelli che insegna Storia della fotografia in diverse Accademie di Belle Arti italiane.
Il catalogo bilingue italiano-inglese è pubblicato dalle Edizioni d’arte Silvana Editoriale.

La mostra

La scelta del m.a.x. museo di Chiasso è anche legata al fatto che Sophia Loren ha scelto di vivere in Svizzera, a Ginevra e l’esposizione intende creare un ponte culturale fra Svizzera e Italia; l’evento ha infatti il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berna e del Consolato Generale d’Italia a Lugano.

Sophia Loren

La mostra, a cura di Francesco Casetti, Angela Madesani e Nicoletta Ossanna Cavadini, si inserisce nel filone che il m.a.x. museo ciclicamente dedica alla fotografia e si ricollega al tema guida del Centro Culturale Chiasso per l’attuale stagione espositiva, la “pulchritudo”, ovvero “la bellezza”, dall’aggettivo latino pulcher (bello).

L’iniziativa si avvale della sinergia con una fitta rete di Archivi prestatori a livello internazionale e di collezionisti privati oltre che del contributo del Dicastero Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos, di “Cultura in movimento” dell’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana, di AGE SA, nonché dal contributo dell’Associazione amici del m.a.x. museo, dell’Associazione Villa Pontiggia Cultural Centre.

Sophia Loren
Chiara Samugheo si distingueva dai “paparazzi” per la sua sensibilità; suo obiettivo non era catturare un bacio rubato o il corpo, ma l’anima e le emozioni. Era solita dire che “il sex appeal è nello sguardo, non nel corpo”, e cercava di trasformare il “corpo-oggetto” della star in pura femminilità.
Fotografia di Chiara Samugheo, 1964 Diapositiva su pellicola 6×6 cm, stampa 30 x 30 cm Fondo Chiara Samugheo ©credito Fondazione 3M, Milano

Le date e tre tappe italiane

Dopo il m.a.x. museo, la mostra prevede tre tappe successive: a Milano nella sede della Fondazione Adolfo Pini (12 marzo – 12 aprile 2026), a Bologna alla Fondazione Massimo e Sonia Cirulli (7 maggio – 5 luglio 2026) e a Napoli alla Fondazione Banco di Napoli (10 settembre – 31 ottobre 2026).

Fino a 8 marzo 2026
m.a.x. museo,

Sophia Loren sul set del film Bianco, Rosso, e…
Sophia Loren sul set del film Bianco, Rosso, e…, regia di Alberto Lattuada Fotografia di Tazio Secchiaroli, Almeria, Spagna, 1972 stampa ai Sali d’argento su carta politenata, 40 x 27 cm Archivio David Secchiaroli, Roma ©David Secchiaroli

Un ricco calendario di eventi
Ad accrescere l’interesse dell’esposizione vi sono conferenze, visite guidate, laboratori didattici, proiezioni di film, incontri- dibattiti
Convegno internazionale
Il mito della bellezza nella sua forma contemporanea: dai nuovi valori estetici alla filosofia politica
lunedì 10 novembre 2025, ore 15.30, Cinema Teatro Chiasso
Visite guidate gratuite
• domenica 9 novembre 2025, ore 10.30
• domenica 18 gennaio 2026, ore 10.30
• domenica 8 marzo 2026, ore 16.30, finissage
Visite guidate per associazioni, gruppi e scolaresche
su richiesta a eventi@maxmuseo.ch
Laboratori didattici per bambini e adulti
Il m.a.x. museo organizza sempre laboratori didattici per bambini e adulti, tenuti da mediatrici culturali; per questa mostra vengono proposti tre temi (gruppi liberi):
• La bellezza è un’emozione, sabato 13 dicembre 2025, ore 15.00
• Ritratti ispirati (consigliato per i più piccoli), sabato 10 gennaio 2026, ore 15.00
• Fotografia creativa, sabato 7 febbraio 2026, ore 15.00
La mostra diventa un set fotografico. Ogni partecipante, utilizzando fotocamere o smartphone potrà scattare fotografie convenzionali, per poi sperimentare approcci creativi come muovere la fotocamera, avvicinarsi molto al soggetto, cercare punti di vista inconsueti
Gli interessati sono invitati a contattare eventi@maxmuseo.ch.

Redazione fotografia.it
  • Cerca

  •  

  • Ultime News