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Fotografia.it

Ferrania P30

Eugenio Tursi | 20 Marzo 2020

Non è la prima volta che ci occupiamo di Ferrania. Nel corso degli anni più recenti, si intende, visto che il marchio ha segnato la storia della fotografia; l’attuale Ferrania infatti nacque nel 1917, come Fabbrica Italiana Lamine Milano. FILM: fate i vostri conti quindi. Cercando ispirazione per la mia prova della negativa bianconero, ho trovato molti riferimenti, esperienze e vere e proprie storie di vita vissuta in compagnia dei materiali sensibili Ferrania le quali mi hanno incuriosito. L’abbondanza dei riscontri è anche il segno dell’attesa che c’è per questa ultima versione della P30. Ricordo quando ricevetti dal produttore tre rulli della prima Alpha P30 80 ISO; nonostante la raccomandazione che si trattava di pellicole pre-serie e l’avvertenza della possibile presenza di striature parallele allo scorrimento della pellicola, ebbene la prova fu più che soddisfacente (vedi Tutti Fotografi luglio 2017). Certo, la P30 è legata a doppio filo al gusto estetico del cinema neorealista degli anni Cinquanta e le aspettative verso questo prodotto non potevano che essere elevate, eppure esaminare al termine della prova i due plasticoni da 36 fotogrammi è stato un momento rassicurante. Come se il ritorno di un pezzetto della storia della Fotografia fosse di per sé incoraggiante e motivante per i fotografi i quali, è un dato di fatto, stanno riscoprendo l’analogico.

Eugenio Tursi
Nato a Firenze nel 1974, ho fatto tutto al contrario. Dia prima, camera oscura dopo. Prima dell'Hasselblad avevo già la digitale. Ho imparato da Alpino, frequentando ed insegnando poi in scuole di fotografia milanesi. Scrivo dal 1999, mi laureo in Informatica e ricollego il tutto alla fotografia digitale. Faccio anche il fotografo freelance oltre a coordinare Progresso Fotografico che conobbi nel 1995. Mi hanno insegnato 'qualcosa’ Leonardo Brogioni, Roberto Signorini, Gerardo Bonomo.
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