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Fotografia.it

Canon, Nikon e Sony assieme contro le immagini generate con AI: a breve arriverà la firma digitale

Francesco Carlini | 9 Gennaio 2024

Come riporta Nikkei Canon, Nikon e Sony hanno sviluppato una tecnologia che mostrerà la firma digitale nelle immagini scattate con le loro fotocamere in modo che possano essere distinte da quelle sempre più sofisticate generate con intelligenza artificiale.



Le tre aziende che controllano assieme circa il 90% del mercato e le maggiori agenzie e testate giornalistiche del mondo, un’allenza importantissima che tutelerà sia i fotoreporter che i destinatari delle immagini attraverso una tecnologia di autenticazione a prova di manomissione che include informazioni quali data, ora, luogo e fotografo. Questo sistema di filigrana digitale sarà un livello aggiuntivo al sistema di firma digitale C2PA della Content Authenticity Initiative utilizzato recentemente da Leica su M11-P.

La tecnologia CAI (Content Authenticity Initiative), sviluppata da Leica in collaborazione con Adobe, è un sistema di certificazione in cui i creatori di contenuti possano allegare i dati di attribuzione tra cui l’autore, il programma utilizzato per salvarla e la tipologia di modifiche che sono state effettuate in modo che si possa risalire all’originale. Ma per incorporare questo livello di sicurezza su una fotocamera è necessario installare un chip aggiuntivo che memorizzi i dati certificati e possa crittografare i metadati delle immagini al momento dell’acquisizione, utilizzando un algoritmo confermato da C2PA (Coalition for Content Provenance and Authenticity). Tale sistema verrà utilizzato anche da Canon, Nikon e Sony sui prossimi modelli.

La nuova tecnologia sviluppata è invece basata sullo strumento web Verify e mostra praticamente le stesse credenziali del sistema C2PA a cui farà da supporto nel caso quei metadati fossero erroneamente cancellati a monte: se un’immagine è stata creata con intelligenza artificiale o manomessa, lo strumento di verifica la contrassegna con la dicitura “No Credentials”. La comodità di questa soluzione è che non serve un chip dedicato all’interno della fotocamera ma basterà un aggiornamento firmware; Canon, legata a Thomson Reuters e Starling Lab for Data Integrity, presenterà un modello con queste catatteristiche a breve e sta lavorando ad un’app di verifica dei metadati tutta nuova, Nikon è già in lavorazione con Agence France-Presse (AFP), Sony ha già fatto alcune prove ad ottobre con Associated Press e nel corso dell’anno aggiornerà i suoi tre modelli di punta (A9 III, A1 e A7S III).



Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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