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Fotografia.it

Grandi Mostre: “Duck and Cover”, storia della Guerra Fredda

Redazione fotografia.it | 28 Febbraio 2023

Duck and Cover, in mostra dal 4 giugno al 17 giugno presso La Casa di Vetro di Milano, una selezione di 65 immagini provenienti in gran parte dagli Archivi di Stato americani che ripercorre il lungo conflitto semi-armato che ha contrapposto le democrazie liberali alle dittature comuniste capitanate dall’URSS.

Il titolo Duck and Cover, “Accucciati e Copriti” (sotto il banco se sei uno studente), è tratto da un famoso documentario statunitense del 1952 in cui veniva insegnato ai ragazzini delle scuole americane cosa fare in caso di attacco atomico.

I Big Three a Yalta, nella penisola di Crimea, oggi contesa tra Ucraina e Russia, per decidere le sorti del mondo. Da sinistra a destra, il Primo Ministro britannico Winston Churchill, il Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt e il dittatore sovietico Joseph Stalin si incontrano per discutere dell’occupazione congiunta della Germania, della guerra nel Pacifico e dei piani per l’Europa del dopoguerra. 9 febbraio 1945, Yalta, Federazione Russa (ex U.R.S.S.), scatto di un fotografo del governo degli Stati Uniti.
© courtesy U.S. National Archives and Records Administration.

In questo periodo l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa ci proietta nel clima della guerra fredda degli anni del dopoguerra, un’epoca caratterizzato da un’atmosfera opprimente e contraddistinto dal terrore di un’imminente guerra nucleare.


Berlinesi guardano atterrare all’aeroporto di Templehof uno dei velivoli del ponte aereo organizzato da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna per rifornire la popolazione durante il blocco della città voluto da Stalin per obbligare gli alleati a lasciarla alle forze di occupazione sovietica a seguito del mancato accordo sui debiti di guerra della Germania. 1948, Berlino.
© courtesy U.S. Air Force

Una mostra quindi di particolare attualità questa che apre a La Casa di Vetro di Milano, realizzata con immagini provenienti in gran parte dagli Archivi di Stato americani (tra cui quelli della CIA) e che ripercorre il conflitto che ha contrapposto le democrazie liberali alle dittature comuniste guidate dall’Unione Sovietica e dalla Repubblica Popolare Cinese.

Guerra di Corea
Bitter cold, bitter fight (freddo pungente, lotta pungente). Un marine sulla cresta di un’altura mentre è in corso l’inaspettata controffensiva cinese che sta travolgendo le forze dell’ONU che avevano occupato quasi tutta la Corea del Nord. Dicembre 1950, Corea del Sud © courtesy National Archives at College Park / U.S. National Archives and Records Administration

L’esposizione, curata dal giornalista Alessandro Luigi Perna e prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose (www.effeci-facciamocose.com), fa parte del progetto History & Photography (www.history-and-photography.com), che ha per obiettivo raccontare la Storia con la Fotografia (e la Storia della Fotografia) valorizzando e rendendo fruibili al grande pubblico e a scuole e università gli archivi storici pubblici e privati.

La modella Lisa Fonssagrives alla stazione ferroviaria di Paddington o Victoria.
La modella Lisa Fonssagrives alla stazione ferroviaria di Paddington o Victoria. L’immagine è stata pubblicata su Harper’s Bazaar. La Gran Bretagna è di nuovo guidata da Winston Churchill, ma quello che l’eroe della Seconda Guerra Mondiale si ritrova in mano è un impero anacronistico in declino, fortemente indebitato per lo sforzo bellico e privo di legittimità morale nel nuovo mondo nato dalla sconfitta di fascismo e nazismo. 1951, Londra, Gran Bretagna. Foto di Toni Frissell (1907-1988) © courtesy Toni Frissell Collection / Library of Congress

La narrazione è concepita sia per un pubblico adulto che per gli studenti di scuole e università e il curatore non solo ripercorre i principali fatti dell’epoca, ma cerca anche di proporre una prospettiva laica su un pezzo della storia contemporanea ancora raccontato e deformato attraverso la propaganda e le ideologie delle parti contrapposte.

Rivolta ulgheria
Giovane rivoltoso, armato di mitragliatore, durante i giorni della rivolta ungherese contro l’Unione Sovietica che finì con l’invasione dell’Armata Rossa e la sconfitta delle forze democratiche. La repressione delle istanze di libertà dell’Ungheria fu appoggiata da molti partiti comunisti dei paesi democratici che la bollarono come controrivoluzione borghese contro il proletariato. 2 novembre 1956, Budapest, Ungheria. © courtesy Spaarnestad Photo / Fortepan.

Una selezione di 65 immagini iconiche

Le fotografie provengono in gran parte dagli Archivi di Stato americani, inclusi quelli della CIA, e ripercorrono il lungo conflitto.
È un’operazione difficile quella di raccontare la Guerra Fredda, perché non fu solo un conflitto globale tra alleanze di nazioni, ma fu anche una permanente guerra civile sia ideologica che di classe all’interno degli Stati coinvolti, cioè in pratica tutti quelli del pianeta.

confine di filo spinato tra Berlino Est e Ovest
I bambini mantengono la loro amicizia oltre il confine di filo spinato tra Berlino Est e Ovest durante le prime fasi della costruzione del Muro di Berlino da parte delle forze di occupazione sovietica. L’immagine è stata utilizzata per la realizzazione di un opuscolo dal titolo “Una città lacerata: la costruzione del muro di Berlino”. Ottobre 1961, Berlino. © courtesy Archivio CIA (Central Intelligence Agency).

Nel racconto della Guerra Fredda, Alessandro Luigi Perna suggerisce una riflessione sugli effetti della real politik portata alle sue estreme conseguenze affrontando anche la questione terribile, per il fronte democratico, della dittature di destra che vennero supportate, per quanto sanguinarie e feroci, per contrastare l’espansione nel mondo delle dittature di sinistra.

Una guardia di frontiera della Germania Est presidia il Muro di Berlino
Una guardia di frontiera della Germania Est presidia il Muro di Berlino e controlla costantemente le persone che tentano di fuggire da Berlino Est. Migliaia di suoi colleghi sorvegliano i 144 chilometri di cemento, acciaio e filo spinato che separano il settore orientale della città da quello occidentale. Sono moltissimi i civili, inventandosi qualsiasi sistema, che moriranno nel tentativo di passare all’Ovest sottraendosi al regime comunista. 1964, Berlino. © courtesy U.S. National Archives and Records Administration

Approfondisce anche l’aspetto poco considerato in genere dai commentatori, di come l’instaurazione di regimi di ispirazione comunista o socialista nei Paesi islamici abbia diffuso in quelle società valori laici che hanno permesso alla popolazione di uscire da una condizione di oscurantismo religioso e di eterno feudalesimo medievale.

Rivolta di Praga
Durante l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, due giovani sostengono la rivolta contro la dittatura comunista portando la bandiera nazionale nelle strade di Praga. A ispirare l’insurrezione sono state anche le manifestazioni studentesche che a partire dal maggio francese si diffondono in tutto il mondo. Ma i loro coetanei dei paesi democratici, paradossalmente, non li appoggeranno. Nelle strade dell’Occidente, infatti, molti di loro inneggiano alla rivoluzione comunista contro la democrazia liberale e borghese: il loro mondo perfetto è quello del socialismo reale di stampo sovietico o maoista. La foto è tratta dalla pubblicazione “Analisi della CIA sulle forze del Patto di Varsavia: l’importanza delle segnalazioni clandestine”. Agosto, 1968, Praga, Repubblica Ceca (ex Cecoslovacchia). © courtesy Archivio CIA (Central Intelligence Agency).

Alessandro Perna affronta i tanti paradossi di quell’epoca, come quello dei giovani appartenenti a classi sociali benestanti all’interno delle democrazie liberali che inneggiavano, in nome di un supposto mondo nuovo più libero e giusto, ai leader delle dittature comuniste mentre all’interno delle dittature comuniste i loro coetanei si ribellavano e scendevano in piazza a protestare proprio in nome dei valori delle democrazie liberali.

Invasione di Mosca dell’Afghanistan.
Operazione di elicotteri e carri armati durante l’invasione di Mosca dell’Afghanistan. La guerra durerà per dieci anni e si concluderà con la sconfitta dell’Unione Sovietica grazie al supporto americano ai partigiani afgani. 1989, Afghanistan, foto tratta da Soviet Military Power. © courtesy U.S Department of Defense Publication.

La Guerra Fredda si conclude negli anni Ottanta quando, grazie anche al rilancio della corsa agli armamenti nello spazio, gli Stati Uniti raggiungono un vantaggio strategico militare che l’Unione Sovietica non riesce a colmare. Lo sforzo di eguagliare militarmente i suoi avversari la trascina sull’orlo del fallimento economico.

La caduta del Muro di Berlino
Una folla, in cima al Muro di Berlino, festeggia l’apertura ufficiale della Porta di Brandeburgo, a cui parteciparono 100 mila persone per celebrare l’evento. La Germania è di nuovo unita. A seguire tutti i paesi del Patto di Varsavia si sottrarranno all’oppressione dei regimi comunisti. La stessa Unione Sovietica, in meno di due anni, si dissolverà e molte delle Repubbliche al suo interno proclameranno la loro indipendenza, a partire da quelle baltiche e dall’Ucraina. 22 dicembre 1989, Berlino, Repubblica Federale di Germania, foto di SSGT F. Lee Corkran © courtesy Combined Military Service Digital Photographic Files / U.S. National Archives and Records Administration.

La mostra
Duck and Cover. Storia della Guerra Fredda
Ideazione e cura di Alessandro Luigi Perna, Produzione di Eff&Ci – Facciamo Cose
Foto di: U.S. National Archives and Records Administration, U.S. Library of Congress, CIA – Central Intelligence Service, Bridgeman Images, Archivi fotografici
Dal 4 marzo al 17 giugno 2023
Dal mercoledì al sabato (dalle 16.00 alle 19.30)
Ingresso € 5,00
Visite guidate su appuntamento € 15,00, Fotoproiezioni commentate su appuntamento € 15,00

La Casa di Vetro
via Luisa Sanfelice 3, Milano
02.39.43.83.95
www.lacasadivetro.com

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