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Fotografia.it
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EOS 5D Mark III - Dati di scatto: 1/640s - f/6.3 - ISO 100 a 65mm

Street photography per le strade del mondo

La fotografia di viaggio può essere interpretata in chiave di Street. L’approccio sociale non cambia ma la fotografia di strada può suggerire molti spunti, tecniche e il modo di leggere l’immagine.

Redazione fotografia.it | 7 Ottobre 2021

Chi ama fotografare in viaggio sa quanto possa essere frustrante avere dei modelli come Steve McCurry, ma è impossibile partire per l’Asia senza sognare di replicare le immagini di questo grande fotografo. La delusione però è dietro l’angolo e ci si trova spesso frustrati di fronte alla scarsa qualità dei propri scatti. La fotografia di viaggio non è un genere fotografico a sé: coinvolge la fotografia di paesaggio, di ritratto, lo Still Life e la Street Photography.

Quest’ultima in particolare, se affrontata in modo consapevole, richiede di farsi trovare al posto giusto al momento giusto, vale a dire lunghi appostamenti o un gran bel colpo di fortuna! È il motivo per cui l’itinerario rischia continui cambiamenti e vi porrà grandi limitazioni, a meno che il vostro non sia un viaggio dedicato espressamente alla fotografia. Sappiate che prima di scattare la famosa foto del bambino che corre nei vicoli colorati di Jodhpur, Steve McCurry selezionò con cura la location e rimase per ore in attesa che accadesse qualcosa di significativo. Ma non c’è motivo di scoraggiarsi. È comunque possibile viaggiare con gli amici e allo stesso tempo scattare foto soddisfacenti. Bastano alcune accortezze.

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EOS R – Dati di scatto: 1/1250s – f/4.5 – ISO 320 a 43mm

Il traghettatore di anime, Varanasi, India – Un barcaiolo guida la sua barca. Sullo sfondo il Manikarnika Ghat, il ghat crematorio più sacro di Varanasi. Gli induisti credono che essere cremati a Varanasi consenta loro di sottrarsi al ciclo delle reincarnazioni. La figura fiera dell’uomo che guida la sua barca non può non richiamare alla memoria Caronte, il personaggio della mitologia greca che traghetta le anime nel regno dei morti. Il gabbiano che vola alle sue spalle accentua il significato simbolico.

Da diversi anni viaggio, spinto da una insaziabile voglia di esplorare e conoscere culture diverse; le mie fotografie suscitano interesse e scrivo i miei racconti di viaggio in un blog. L’esperienza di fotografo di matrimonio come reportage mi ha consentito di cogliere diverse opportunità, ma anche di capire quando non ha senso forzare la mano.

Nei miei viaggi di rado mi fermo nelle grandi metropoli del mondo. Sono più interessato a ciò che accade nei piccoli centri urbani, africani e asiatici; luoghi pubblici ben diversi dalle fermate della metropolitana o dai centri commerciali. Per questo articolo ho selezionato delle foto che spingono a pensare alla Street Photography in termini alternativi alla “Street” come la concepiamo solitamente. A Babile, in Etiopia, lungo una strada sterrata che taglia il deserto si svolge un importante mercato dei dromedari. E che dire di Varanasi e dei ghat lungo il Gange? La ricchezza della vita che vi scorre è a dir poco sorprendente.

Street Photography come espressione della vita della città

Cosa hanno in comune la veduta di una città, la prospettiva decentrata di una strada trafficata, l’insegna di una discoteca alla moda e la vetrata di un ristorante gremito di clienti? Sono tutti esempi di Street Photography in quanto esplorano gli spazi dei piccoli e grandi centri urbani. Ma anche il ritratto ambientato di un venditore di caldarroste, un cane al guinzaglio che indossa un capottino alla moda o il riflesso della luna in una pozzanghera sono scatti di Street; la vita di una città non è fatta solo di “lavori in corso” e caos ma anche della vita comune e delle abitudini e dei sogni delle persone che la abitano.

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EOS R – Dati di scatto: 1/250s – f/2.8 – ISO 800 a 200mm

Fare Street Photography significa insomma catturare la vita quotidiana nei luoghi pubblici attraverso fotografie candid (spontanee, non in posa). Per comprendere la vastità degli approcci possibili è sufficiente osservare le immagini dei maestri della fotografia. Da Daguerre (che mostrava scarsa attenzione alle singole persone) a Paul Martin (che per primo le ritrasse con una macchina fotografica nascosta), fino a Vivian Maier, con le sue istantanee intime e malinconiche, e a Martin Parr, con la sua pungente satira sociale. Il loro lavoro ci riguarda oggi più che mai, anche perché viviamo in un’epoca in cui, grazie alla diffusione degli smartphone, siamo tutti un po’ fotografi di strada e il primo passo per scattare in modo consapevole è studiare.

Non servono attrezzature costose

La Street Photography è uno dei generi più “democratici” che esista. I più noti fotografi di strada scattano infatti con un’attrezzatura semplice che spesso si limita a un corpo macchina e a un’ottica fissa grandangolare (apprezzatissimi sono il 24mm e il 35mm). Non occorrono immagini perfettamente a fuoco e prive di rumore, basta che si catturino momenti significativi della vita quotidiana. Il flash può essere superfluo, o addirittura dannoso, se si cerca di passare inosservati. Meglio la luce ambiente e nelle ore di sole accecante, approfittate delle ombre di palazzi e portici; di notte, sfruttate creativamente i lampioni, le insegne luminose e le vetrate dei negozi. Uscite di casa e girate nei vicoli di quartiere: potrebbe accadere qualcosa di interessante, provare per credere!

Occorre saper vedere

La Street è un “genere democratico”, dicevo, e non richiede nemmeno grandi competenze tecniche; quello che conta è saper vedere. Cercate di interpretare le situazioni nel corso del loro svolgimento: solo così potrete cogliere quel “momento decisivo” teorizzato da Henri Cartier-Bresson. Se lo saprete interpretare con una composizione semplice, ma dinamica, otterrete immagini di grande impatto. È fondamentale in ogni foto, ma è anche difficile da imparare e da gestire. Bisogna studiare per affinare il proprio occhio: vi suggerisco di comprare dei libri e di andate per mostre fotografiche. Di fronte a una foto non limitatevi a guardarla passivamente; cercate di comprendere cosa vi colpisce, percorretela come fosse una ragnatela e scovate i punti di maggiore interesse. Poi, uscite con la vostra attrezzatura e cercate soggetti interessanti su cui allenarvi.

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EOS R – Dati di scatto: 1/320s – f/6.3 – ISO 400 a 16mm

Varanasi demolita per volere di Shiva – Da qualche anno chi visita Varanasi si trova davanti le macerie del centro storico. Si tratta dei discussi e discutibili lavori di riqualificazione dell’area per rendere più agevole l’accesso ai ghat lungo il Gange. In mezzo alle macerie, un uomo volge il suo malinconico sguardo agli edifici vittime del progresso.

Il formato dell’immagine richiede sempre delle scelte, e quindi di escludere dall’inquadratura elementi della scena davanti a voi; all’inizio potreste sentirvi delusi dai risultati, pian piano però imparerete a riconoscere quali sono gli elementi davvero significativi da valorizzare: occorre saper scegliere il soggetto e scartare tutto il resto! Queste considerazioni sono valide per ogni genere fotografico, ma nella Street Photography vi è una difficoltà in più: non si può sapere chi e cosa si incontrerà dietro l’angolo. Occorre quindi essere molto rapidi a leggere le situazioni per interpretarle in termini di composizione, messa a fuoco, esposizione.

Bianconero o colori?

Una foto convertita in bianconero spesso appare preferibile rispetto ad una a colori: suggerisce astrazione e sembra raccontare storie più universali. È per questo motivo che il bianconero è tanto usato nella Street Photography. In genere si scatta a colori per poi convertire l’immagine in bianconero, ma facciamo attenzione a non esagerare: uno scatto sbagliato rimane sbagliato anche se convertito in bianconero. Va semplicemente scartato. Di contro non sottovalutate le possibilità espressive del colore: il suo linguaggio è stimolante e parla al subconscio. Studiate anche i significati che assumono le tonalità nelle diverse culture e inizierete a prestare attenzione al colore degli oggetti e al modo in cui entrano in relazione.

Sviluppate un vostro stile

Sia che vi aggiriate per la vostra città o percorriate le strade del mondo, per riuscire a sviluppare uno stile personale dovrete prestare attenzione allo stato d’animo che vi spinge a scattare. Cosa si mette in moto dentro di voi quando entrate in relazione col mondo? Vi interessano le contraddizioni della società? Volete usare uno sguardo ironico? Martin Parr vi ha costruito sopra la sua ricerca sottolineando il grottesco di alcuni comportamenti della gente. Oppure è lo stato d’animo delle persone a guidare la vostra bussola interiore? Vivian Maier ha scattato migliaia di foto per lenire la propria solitudine attraverso quella che ritraeva negli altri.

La Street Photography di un fotografo di viaggio

Quando ho iniziato a viaggiare non immaginavo che fotografare rispondesse a un mio bisogno esistenziale di vicinanza con gli altri. Quando scatto non mi nascondo, non cerco di rubare immagini a ogni costo e se fotografo senza essere notato poi mi avvicino e mostro il risultato. Se la persona si sente violata nella sua privacy, chiedo scusa e cancello la foto dalla scheda di memoria. Nell’avvicinare un possibile soggetto mi domando quale sia il suo stato d’animo, se sia felice o insoddisfatto. E questo indipendentemente dal suo paese, dalla sua cultura. Il mio motto è “Any Place is Home”, perché in ogni luogo, anche il più inospitale, vi è un focolare dove una persona vive sentimenti di affetto e amore.

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EOS 5D Mark III – Dati di scatto: 1/200s – f/3.5 – ISO 100 a 50mm

Donna che prega, Labrang, Cina. – In questi luoghi la Street Photography non può prescindere dalla vita religiosa. Qui siamo a Labrang, città monastero ai piedi dell’altopiano tibetano; una donna è in preghiera su una tavola di legno su cui si prostrerà centinaia di volte prima del tramonto. L’ombra proiettata sul muro arancione, che simboleggia energia ed equilibrio interiore, accentua il taglio grafico della scena.

Se però sentite la necessità di rendervi invisibili, ci sono molte strategie per scattare passando inosservati: ad esempio evitate di inquadrare con il mirino, preferendo piuttosto il display orientabile, e tenete un comportamento distratto. Potete starvene in un angolo fingendovi indaffarati, mentre in realtà non fate altro che aspettare il momento in cui accade qualcosa di interessante. Evitate il contatto visivo con chi vi circonda e fingete di inquadrare un panorama lontano mentre zoomate sul vostro soggetto.

Di certo, indipendentemente dall’approccio, siate rispettosi. Ho visto fotografi comportarsi senza ritegno nei confronti di contadini al lavoro nei campi o molestare dei senza tetto sdraiati sul ciglio della strada che imploravano di non essere fotografati. È un atteggiamento umanamente inaccettabile, oltre che inutile. Scattate piuttosto con partecipazione umana: è questa che rende preziosa il vostro lavoro.

Testo e foto di Andrea Marchegiani

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