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Fotografia.it

Sony ZV-1: una RX100 formato Vlog

Possiamo considerarla una macchina ibrida ma in realtà ZV-1 è una vera e propria compatta pensata e studiata nei dettagli per rendere il lavoro dei Vlogger molto più semplice. Chiaramente la qualità fotografica è estremamente elevata, ereditata direttamente dal segmento RX100, ma il design e la conformazione dei tasti tradiscono la sua anima video.

Francesco Carlini | 26 Maggio 2020

Sony ha appena presentato ZV-1, ultima compatta giapponese che fa quasi da ponte tra una fotocamera completa come RX100 e una videocamera compatta di qualità come RX0. Il target è presto detto: Videomaker, Content creator, Vlogger, tutti coloro che pubblicano video di viaggi e prodotto ai quali non basta più uno smartphone anche se top di gamma. Nonostante siano prodotti ormai infallibili, hanno ancora alcuni limiti tecnici come un piccolo sensore, l’impossibilità di produrre uno sfocato ottico, un comparto di registrazione audio buono ma non eccellente e un limitato numero di punti di messa a fuoco. Certo, uno smartphone sarà più rapido in condivisione e di sicuro sarà sempre la prima scelta per condividere stories su Instagram, ma riguardo agli aspetti prima evidenziati ha ancora un “discreto” gap da colmare. La nuova Sony ZV-1 ha poi alcune nuovissime funzioni, pensate per facilitare le riprese ai videomakers e basate proprio sulle richieste dei Vloggers: Face Priority AE, Bokeh Switch e Product Showcase. Le ultime due sono particolarmente interessanti ma soprattutto sono state pensate solo per ZV-1 e non si trovano in nessun altro modello della famiglia Sony: Bokeh Switch agisce sulla priorità d’apertura e, alla semplice pressione del pulsante C1, sfoca dolcemente il secondo piano lasciando a fuoco il soggetto in primo; Product Showcase è invece pensata per video di prodotto, premuto il pulsante C2 esclude la priorità AF sul rilevamento volti e toglie la stabilizzazione. Ma ci arriverò presto, prima occorre fare una panoramica di questa nuova compatta.

ZV-1: specifiche

Se dovessi riassumere Sony ZV-1 la descriverei come un mix di RX100 V ed RX100 VII racchiuso nel corpo di una HX90. I punti di incontro con RX 100 V sono presto detti: sensore CMOS Stacked Exmor RS da 1″ e 20 Mpxl, obiettivo Zeiss Vario-Sonnar T* f/1.8-2.8 equivalente ad un 24-70mm, sistema AF con 315 punti a rilevamento di fase e contrasto che coprono il 65% circa del sensore, raffica da 24 fps con buffer fino a 172 frame in Continuos Shooting AF e video 4K 30/24p in formato XAVC-S/AVCHD e Full HD 60/30/24p. A questi si aggiungono gli upgrade che abbiamo visto su RX 100 VII portati in dote dal processore Bionz X di ultima generazione e dal chip LSI: una migliore qualità delle immagini con un più preciso controllo della distorsione, le funzioni foto/video Fast Hybrid AF come Real Time AF e Real Time Tracking – che migliora il normale AF-C grazie ad algoritmi basati sull’intelligenza artificiale che riconoscono il soggetto in base a forme, colori, luminosità e distanza – registrazione video 4K con HLG e profilo S-Log3, SuperSlow Motion fino a 960 fps, Interval Shooting, Vertical Video e compatibilità con il software Imaging Edge Mobile/Desktop e con il nuovo Add-on Movie Edit. Fino a qui, ZV-1 sembra quasi una copia di una qualsiasi RX100 recente.

ZV-1: corpo e design

Comune al segmento RX100 questa fotocamera ha molte delle caratteristiche interne e delle funzioni, ma si ferma lì. Vista da di fronte ricorda più una HX90 con un design molto rivisto per fornire più comodità di presa e di raggiungimento dei pulsanti per chi di mestiere predilige registrare più video che foto. Sul fronte troviamo il grande obiettivo Vario-Sonnar T* Zeiss, un 24-70mm equivalenti con apertura f/1.8-2.8 molto “basico” in quanto scompare la ghiera di controllo che caratterizza la gamma RX100, poco utile se non si è alla ricerca di un prodotto prettamente fotografico. A lato troviamo una felice aggiunta: il grip laterale, piccolo ma pronunciato quel tanto che basta da offrire una presa salda e comoda..anzi, a dire il vero questa è una di quelle comodità che mi piacerebbe vedere anche sulle RX100. Tra obiettivo e grip impossibile non notare un piccolo Led che si illumina di rosso durante la registrazione e perfettamente visibile non solo di notte ma anche di giorno grazie alla sua finitura opaca. Sulla calotta non ci sono ghiere di alcun tipo, solo una slitta a contatto caldo (dove su RX100 c’era invece il mirino EVF), una grande griglia che contiene un microfono direzionale a 3 capsule con tecnologia Wind canceling e tanti pulsanti: quello di accensione/spegnimento, Mode (che ha la funzione di ghiera PASM), quello di scatto con ghiera dello zoom coassiale, un enorme pulsante Rec per i video (ereditato da RX0) e il pulsante C1 adibito al Bokeh Switch. Sul retro l’impostazione è quella delle RX100, replicata “quasi in toto”: c’è un piccolo scalino ad altezza pollice per migliorare la presa, la ghiera zigrinata Control Ring impostabile a piacimento ma di default settata per la gestione dell’apertura o della velocità di scatto e i classici pulsanti fn, Menù, Play e C2 anche lui impostabile a piacimento ma di default settato sulla modalità Product Showcase. Grande passo avanti è il display: non più basculante verso l’alto di 90° e verso il basso, ma articolato ed estraibile verso l’esterno. Sul fondello il vano batteria – una NP-BX1 da 1240 mAh, che contiene anche l’alloggiamento per la scheda SD, e la filettatura per un treppiede. Infine sul lato destro tre piccoli sportellini: il primo una presa con jack per poter utilizzare un microfono esterno, subito sotto il connettore micro USB e ultimo il connettore per micro HDMI.

A dire il vero due sono le cadute che mi hanno stupito molto. La prima è non aver trovato al posto della presa micro USB un connettore USB di tipo C, uno standard su quesi tutti i dispositivi moderni e che Sony propone ormai su ogni sua fotocamera; oltre ad essere più veloce in trasferimento (non è infatti sempre detto che si abbia la possibilità di estrarre la sd e collegarla ad un pc o ad un laptop) è difficile pensare che proprio il target di riferimento di ZV-1 – giovane e tecnologico – non abbia altri dispositivi con presa USB-C (sono ormai la totalità, a partire proprio da quei dispositivi ai quali questa compatta vuole sostituirsi..gli smartphone!) e che debba essere costretto a portarsi appresso diversi cavetti anziché uno solo..anche solo per poter ricaricare la fotocamera. E qui introduco la seconda caduta, la risicata durata della batteria da 1240 mAh. Durante la prova video che ho svolto ho utilizzato ZV-1 in modalità di registrazione per circa un’ora, un’ora e mezza massimo..e con grande stupure mi sono dovuto fermare perché la macchina è andata in blocco. Vlogger e Videomaker di sicuro punteranno a registrare innumerevoli clip video, non solo a casa o in studio ma anche in viaggio, e l’autonomia della loro apparecchiatura diventa fondamentale per poter completare il lavoro. ZV-1 è una compatta dalle alte prestazioni e consuma molto, una batteria più capiente sarebbe stata necessaria. Se è vero che si può passare sopra la mancanza di un connettore USB-C è altrettanto vero che una batteria sulla quale non si può far totale affidamento è un punto a sfavore cruciale..ed è un vero peccato perché Sony ha fatto un ottimo lavoro per poter soddisfare il target di riferimento al quale è proposta.

ZV-1: menù

Ma torniamo a Sony ZV-1. Questa compatta ha tante altre fecce al suo arco, tra le quali nuove funzioni di ripresa che sulla gamma RX100 non troviamo..anzi, che non troviamo in nessun altro prodotto fotografico marchiato Sony. Innanzitutto le impostazioni di regolazione del sistema AF nella tendina “Filmato” sono state aggiornate ascoltando le richieste del pubblico target, di fatto andando a velocizzare la risposta dell’autofocus in modalità video: in AF Drive Speed è stata aggiunta la modalità “Fast” e in AF Tracking Sensibility la modalità “Responsive” (su RX100 solo “Normal” nel primo caso e “Standard” nel secondo). Seconda novità è la funzione Face Priority AE che va ad aggiustare l’esposizione per mantenere il volto sempre ben visibile e chiaro: funziona in condizioni di luce scarsa e anche durante le transizioni, quando il soggetto passa da un ambiente ben illuminato ad un ambiente più scuro. In linea di massima il menù è quello che si trova su quasi tutti i modelli Sony, compresa l’ultima tendina con il My Menù impostabile a piacimento per inserirvi i parametri più ricercati e trovarli con facilità per apportare le modifiche necessarie. Da RX100 VII sono state inoltre prese innumerevoli funzioni per facilitare la ripresa di video e foto: la riduzione della distorsione automatica anche in modalità 4K, la possibilità di utilizzare ZV-1 come monitor secondario durante la registrrazione quando collegata tramite HDMI ad un registratore esterno, lo spegnimento automatico al raggiugimento di alte temperature, registrazione Proxy, possibilità di rinominare i file video ed estrarre screenshot, possibilità di assegnare separatamente funzioni differenti ai pulsanti Fn a seconda della modalità (foto o video). Infine, due grandi e gradite modalità delle quali i Vlogger difficilmente riusciranno a fare a meno: Bokeh Swith e Product Showcase.

ZV-1: utilizzo

Vero, questa nuova ZV-1 non sembra, almeno di primo acchito, un prodotto studiato e pensato con il fotografo in mente ciò non toglie che sia un’ottima macchina fotografica. Per specifiche siamo di fronte ad una RX100 V anzi, se vogliamo dirla tutta, ZV1 dimostra come una RX100 V sia ancora estremamente attuale nel panorama compatte e che l’unica differenza che intercorre tra quel modello e la più moderna RX100 VII sia quasi unicamente il comparto AF – non tanto per i 42 punti in più, quanto per il Fast Hybrid AF con real Time Tracking e Real Time Eye AF.

Ma torniamo a Sony ZV-1. Come detto svariate volte è una macchina pensata per i Vlogger..ma che vuol dire? Perché comprare una ZV-1 – che altro non è che una RX100 V con Fast Hybrid AF – e non direttamente una RX100? Rispondere “per il deisgn del corpo” è sicuramente molto riduttivo, ma è indubbio che sia una delle ragioni che la rendono preferibile. Come ben descritto sopra è la disposizione dei comandi sul corpo ad essere più funzionale: il pusante video sulla calotta è molto grande e subito raggiungibile con l’indice, il comodo Bokeh Switch consente di sfocare il secondo piano alla sola sua pressione (e quindi senza dover agire manualmente su una ghiera), il grande microfono registra un suono molto pulito in svariate condizioni, il display posteriore estraibile sul lato è irrinunciabile per chi si riprende. Questa conformazione del corpo inizialmente mi ha mandato in confusione, essendo più abituato alle fotocamere “classiche”, ma devo ammettere che una volta presaci la mano – e dopo aver confuso tante volte il pulsante di scatto con quello video – non l’ho trovata scomoda neanche per scattare fotografie. Oltre al design c’è da considerare ritorno alla focale “da street”: con RX100 VI infatti Sony aveva deciso di adottare un più lungo zoom equivalente ad un 24-200mm seguendo soprattutto le indicazioni del mercato dato che gli utenti non hanno mai nascosto di preferire una focale maggiore in un simile prodotto anche e soprattutto per renderlo più “tuttofare”. Io stesso ho avvallato questo tipo di scelta quando ho provato in anteprima la Mark VI proprio con queste parole: “Il 24-70mm è sicuramente un obiettivo tuttofare e non comporta un degradamento dell’immagine significativo a tutta escursione, anzi è una comoda focale che preserva la qualità dello scatto..una macchina dagli ingombri così minimi, e che solitamente si porta in viaggio, avrebbe meritato uno zoom più lungo per poter essere utilizzata nelle più varie situazioni”. Inutile dire che su questo modello un 24-70mm è perfetto: i Vlogger, abituati soprattutto a riprendersi in prima persona, non hanno certo bisogno di un’escursione esagerata come un 200mm..anzi, un 70mm è una buona focale anche da ritratto che risulta ideale per la loro produzione. La qualità fotografica è come al solito eccellente, sia come riproduzione del colore sia come nitidezza del fotogramma, l’aggiunta poi del nuovo Fast Hybrid AF è una piacevole sorpresa..anche se ormai Sony ha come politica quella di produrre solo prodotti high end, per cui completi di tutte le ultime novità tecnologiche: come sulle fotocamere Alpha, dalle Full frame alle APS, è rapido e preciso e soprattutto permette la messa a fuoco non solo sul volto ma anche sull’occhio (sia animale che umano) in Real Time Eye AF. Questa caratteristica, se ormai è diventata imprescindibile per una moderna fotocamera, lo è ancora di più in ambito video: il fuoco sul soggetto in primo piano non si sgancia mai e passa da volto ad occhi a seconda dell’ingombro all’interno del fotogramma. Di più, facciamo un esempio: durante le riprese in prima persona, se il soggetto si volta il sistema AF si sgancerà dall’occhio e passerà al volto, anche se di spalle..nel caso poi si giri dalla parte opposta, il fuoco passerà indistintamente da occhio destro a volto a occhio sinistro.

Se è vero che ZV-1 si fa usare piacevolmente a mano libera è altrettanto vero che c’è un modo ancora più comodo per riprere se stessi o altri: il grip GPV-VPT2BT, codice lunghissimo che sta ad identificare lo Shooting Grip Bluethooth distribuito da Sony. Non è un vero e proprio gimbal ma permette di comandare alcune funzioni basilari ma necessarie della fotocamera alla quale è accoppiato: registrazione video, scatto foto, escursione dello zoom e una funzione personalizzata accoppiata al pulsante C1. Non solo, perché in realtà l’impugnatura può essere aperta per trasformare questo comodo grip in un vero e proprio compatto treppiede. Una volta agganciato alla fotocamera attraverso la filettatura sul fondello basterà accedere al menù di ZV-1 e accoppiare i due dispositivi; il procedimento è davvero molto veloce e, soprattutto, “una tantum”. Come detto però, non essendo un gimbal, i movimenti fisici della fotocamera andranno fatti manualmente: la testa si ruota di 360° (a scatti di 90°) e ha un meccanismo di blocco a cremagliera che le permette di basculare fino ad un angolo massimo di 180° (a scatti di 18°). Tra l’altro è un grip che può essere utilizzato sì con una compatta come ZV-1 ma anche con una mirrororless leggera come una A6000 o una A7 con ottica leggera (e con un po’ di attenzione). Un prodotto ben fatto e utile soprattutto per la possibilità, tra le altre, di richiamare il pulsante C1 con facilità..ma, ecco, una cosa mi ha lasciato un po’ perplesso: non si ricarica normalmente tramite cavetto, non ha una batteria integrata..funziona con una desueta, e molto anni ’90, batteria a bottone. Sicuramente sarà una soluzione che premia la longevità di funzionamento..certo è che una volta che si sarà scaricata bisognerà comprarne un’altra.

ZV-1: la funzione Bokeh Switch

Il pulsante Bokeh Switch non avrà il romanticismo di una ghiera dei diaframmi, ma quando volete fare velocemente è una intelligente soluzione perché permette, semplicemente premendo il pulsante C1 posto sulla calotta, di cambiare la messa a fuoco sul secondo piano da “Bokeh” a “Clear” e viceversa durante la registrazione. Lo sfocato che si viene a creare ovviamente non è digitale ma ottico: in qualsiasi modalità di partenza si trovi, una volta premuto il pulsante, ZV-1 passerà in piorità di diaframmi staccando il soggetto inquadrato dallo sfondo. In questo in qualsiasi condizione di ripresa, che sia in prima persona o meno, si potrà passare dal mostrare un piacevole secondo piano ad eliminarlo e lasciare che l’obiettivo Zeiss sfochi in maniera piacevole e precisa: più l’inquadratura è vicina, più il soggetto riempie il fotogramma, maggiore sarà lo sfocato prodotto. Il bello è che Bokeh Switch non funziona solo in modalità video bensì anche in modalità fotografica, andando a sopperire alla mancanza della sopracitata ghiera in maniera funzionale.

Screenshot da video Full HD @ 50p – Bokeh Switch

ZV-1: la funzione Product Showcase

La pressione del pulsante C2 da modo di accedere a Product Showcase, funzione che permette all’utente di concentrarsi sull’oggetto di cui sta parlando senza pensare troppo alla gestione dei cambi di messa a fuoco, risultando quindi ideale per registrare video descrittivi di prodotto: in pratica Product Showcase va a spegnere automaticamente l’impostazione Face/Eye Priority AF. Può sembrare un aspetto poco importante ma in realtà è fondamentale per registrare correttamente un video di prodotto. Facciamo un esempio. State parlando della vostra nuova macchina fotografica, la state mostrando in video ed erroneamente finisce ai bordi dell’inquadratura oppure la mettete un attimo da parte per prenderne un’altra: ecco, in questi casi la transizione da un soggetto all’altro non è mai troppo veloce. Con Product Showcase invece si ottiene un passaggio molto veloce e preciso, soprattutto con i video dall’alto. Non dimentichiamo poi che questa funzione elimina la priorità AF sul volto, per cui l’utente potrà spostare lungo tutta l’inquadratura l’oggetto di cui sta parlando mantenendo tutto ciò che si trova in secondo piano (se stesso principalmente) costantemente fuori fuoco. Ci sono però alcune accortezze da prendere. La prima è quella di utilizzare un’area di messa a fuoco ampia, in questo modo potrete muovere liberamente l’oggetto in primo piano senza il rischio che esca dal rilevamento AF; contrariamente quella a zona potrebbe risultare troppo stretta, a meno che l’oggetto in primo piano sia sempre fermo o posizionato su un supporto e che a muoversi sia solamente il soggetto in secondo piano. La seconda quella di utilizzare un’ampia apertura come f/1.8 o f/2.8 per valorizzare ulteriormente il prodotto in primo piano e sfocare maggiormente gli oggetti in secondo piano. La terza è quella di attivare Product Showcase prima di cominciare il filmato; questa modalità non solo va ad agire sul sistema AF ma va anche ad escludere la stabilizzazione (è infatti difficile parlare di un prodotto con le mani impegnate, per cui si presuppone che ZV-1 sia posizionata su un treppiede). La quarta è che questa modalità va disinserita quando si termina un fimato, non basta spegnere la fotocamera: questo passo è molto importate, se ce lo si dimentica la priorità al riconoscimento di volto e occhi rimarrà disabilitata..senza contare che manca la stabilizzazione.

Screenshot da video Full HD @ 50p – Product Showcase

ZV-1: conclusioni

Come dimostrano le immagini Sony ZV-1 è una compatta di alto livello: sensore, ottica e processore sono derivati dalla famiglia RX100 per cui era logico aspettarsi un risultato ottimo. A dire il vero questo modello dimostra come un prodotto “datato” come RX100 V sia ancora ai vertici per qualità del file e gestione del colore e che probabilmente, a meno che non abbiate per forza bisogno del Fast Hybrid AF o che non preferiate un’escursione maggiore, sia ancora da considerare come una prima scelta tra le compatte ad alte prestazioni. Dalla sua ZV-1 è la consacrazione del Real Time Tracking e del Real Time Eye AF: in modalità foto era una caratteristica già ampiamente apprezzata ma è in modalità video che diviene davvero imprescindibile. Videomaker e Vlogger troveranno estremamente comoda e funzionale la disposizione dei tasti, i fotografi forse un po’ meno..ma ricordiamoci che questo modello privilegia i primi, non i secondi. Ciò che invece non mi ha proprio convinto, una grande pecca per un modello proposto con un simile target, è la durata della batteria: meno di due ore di registrazione sono un tempo troppo risicato ed essere costretti ad avere sempre con se un cavetto micro USB in tasca – proprio oggi che abbiamo cambiato tutte le nostre appendici con lo standard USB-C – non si può considerare certo una comodità. Prezzo? € 800, con incluso nella confezione un cavetto di ricarica e un “gatto morto”, copertura da posizionare sul microfono direzionale incorporato che permette un maggiore isolamento in condizioni di forte vento.


Ecco qualche scatto eseguito con Sony ZV-1

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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