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Fotografia.it

Huawei P10 e P10 Plus: progettati per il ritratto

Lab test e prime immagini del nuovo top di gamma Huawei.

Francesco Carlini | 23 Gennaio 2018

Huawei P10 e la sua versione per fotografia P10 Plus hanno vinto il premio EISA 2017-2018. Rispetto al precedente P9 questo modello si è ingentilito nelle forme e nel design (forse troppo), andando a somigliare paurosamente all’iPhone: monoscocca in alluminio, design arrotondato e smussato agli angoli, tasto home con lettore delle impronte digitali integrato.

P10 – design e display

Sul lato destro troviamo il pulsante di accensione e spegnimento e i tasti volume; sulla sinistra solo lo slot per l’alloggiamento di una SIM dati e di una scheda MicroSD e sul fondo una griglia altoparlante, la porta USB-C e il jack per le cuffie. Il dorso cambia rispetto al modello precedente: dato che il lettore delle impronte è integrato nel tasto home, lo spazio che occupava il lettore precedente è stato sostituito con il logo Huawei. E’ una modifica che non ho trovato molto funzionale: il “vecchio” lettore del P9 era in una posizione molto comoda e raggiungibile poiché situato proprio dove le dita andavano ad appoggiarsi tenendo il telefono in mano, consentendo così un facile sblocco dello schermo; su P10 si perde questo “automatismo”. Ma chiaramente è un discorso soggettivo. La batteria, da 3200 mAh su P10 e da 3750 mAh su P10 Plus è ora leggermente più capiente rispetto a P9 e P9 Plus (3000 mAh/3400 mAh) ma siamo anche di fronte ad un dispositivo più potente che processa una mole di dati maggiore, per cui i benefici sono relativi: con un intenso utilizzo si arriva sani e salvi fino a sera, ma nulla di più. Uno dei parametri da prendere sempre in considerazione per quanto riguarda il consumo della batteria è il display; anche in questo caso non ci sono variazioni rispetto a P9, e siamo quindi di fronte ad un IPS da 5.1” e 16 milioni di colori, Full HD con risoluzione 1920 x 1080 e una densità di 432 ppi. Su P10 Plus invece il display è da 5.5” QHD e 16 milioni di colori, con risoluzione 2560×1440 pixel e una densità di 540 ppi. Utilizzando al massimo i P10 quindi è consigliabile avere sempre a portata di mano un caricabatterie o un power bank. Un aspetto positivo però c’è: grazie alla QuickCharge, P10 e P10 Plus si ricaricano molto più velocemente e in soli 15 minuti si può avere quasi il 50% di batteria disponibile; a confronto il P9 sembra lento, e ricordiamo che al suo lancio era considerato veloce! Il merito di tutto ciò va al processore: all’interno di P10 batte un Kirin 960 Octa Core (4 Cortex A73 da 2.4 GHz + 4 Cortex A53 da 1.8 GHz) con 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna espandibile con schede micro SD; sul P10 Plus il processore è lo stesso, Kirin 960 Octa-core (4 Cortex A73 da 2.4 GHz + 4 Cortex A53 da 1.8 GHz), ma con ben 6 GB di RAM e memoria interna integrata da 128 GB. Altro miglioramento è il posizionamento all’interno della scocca di ben 4 antenne di ricezione, tutte 4.5 G, che permettono al telefono di utilizzare al massimo la potenza della connessione: in download è una scheggia. Quando connessi alla rete Wi-Fi invece potremmo andare incontro a piccole delusioni: in ambiente chiuso è estremamente veloce, in ambiente aperto (come per esempio su un balcone) le difficoltà aumentano esponenzialmente. Il P9 non aveva di questi problemi ed aveva ben due antenne in meno. Rispetto a P10, P10 Plus non è solo leggermente più grande, ma anche più pesante: quest’ultimo infatti è impermeabilizzato.

P10 – la fotocamera

La novità principale riguarda la fotocamera, con il sensore bianconero che cresce a 20 Mpxl. Huawei P10 monta infatti due sensori, uno bianconero da 20 Mpxl e uno RGB da 12 Mpxl, e due obiettivi Summarit identici a quelli montati sul modello precedente, equivalenti ad un 27mm con luminosità f/2.2. Su P10 Plus il discorso è simile, ma qui l’ottica è un Summilux, sempre da 27mm, ma di luminosità f/1.8.

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Le prestazioni della fotocamera bianconero sono superiori rispetto a quella a colori da 12 Mpxl; i neri sono più intensi, il bilanciamento del bianco è ottimo, la grana è leggera e piacevole. Fondendo le due immagini da 12 e 20 Mpxl la qualità migliora. Una novità è l’algoritmo di mappatura 3D che analizza fino a 100 punti differenti del volto dei soggetti inquadrati e che permette a P10 e P10 Plus di implementare una modalità Portraiture, pensata per il ritratto. Portraiture si aziona selezionando l’icona dedicata posta sulla parte superiore dell’interfaccia fotocamera: una volta attivata, grazie al software 3D, riconoscerà il volto del soggetto inquadrato e sfocherà automaticamente lo sfondo, creando un morbido bokeh e valorizzando l’incarnato del soggetto principale. C’è da notare che la modalità Portraiture utilizza solo una parte del sensore, come pure le altre modalità Light Painting, Notturno, Panorama e HDR; gli scatti infatti sono eseguiti con risoluzione 12 Mpxl. Anche gli effetti di controllo della profondità di campo sono eseguiti a 12 Mpxl. C’è poi la modalità Apertura con la quale si può impostare il diaframma in un range (ipotetico) da f/16 a f/0.95, mentre con Portraiture è il software a decidere come e quanto sfocare lo sfondo. Tra P10 e P10 Plus non ci sono sostanziali differenze se non l’ottica più luminosa; è in modalità ritratto a colori che si nota qualche differenza in più, soprattutto nella fedeltà cromatica: con P10 Plus i primi piani sono più fedeli e naturali, mentre su P10 il risultato è sempre troppo contrastato e saturo. La messa a fuoco è ibrida, sia a contrasto che a rilevamento di fase, supportata nelle situazioni più critiche dal rilevamento a laser. Un’innovazione importante è lo stabilizzatore OIS, che permette quindi di eseguire immagini e video a mano libera. La registrazione video si spinge fino al 4K (16:9), ma il Full HD a 60 fps rimane ancora la scelta migliore. Huawei ha anche dato vita ad una partnership con GoPro per lo sviluppo della galleria. La nuova versione ospita infatti la sezione “Momenti”: grazie ai dati exif, P10 raggruppa automaticamente le immagini scattate in un dato periodo e permette la creazione di un video Highlight. Attraverso l’applicazione preinstallata Quick si potrà anche eseguire un editing evoluto aggiungendo temi, musica, dissolvenze e testo. Per quanto riguarda le funzioni e gli effetti fotografici, non vi è nessun altro cambiamento rispetto al passato; rimangono gli effetti di Apertura, consigliato con un soggetto non più distante di un paio di metri, Light Painting, Notturno, Panorama, HDR, TimeLapse, Slow Motion e Filigrana. Seppur non sia presente una vera e propria modalità Macro, è da sottolineare che il P10 ha la capacità di mettere a fuoco soggetti a una distanza molto più ravvicinata rispetto al P9. L’interfaccia utente mostra dei cambiamenti. Innanzitutto l’ingrandimento dell’immagine non si esegue più allargando le dita sul display, ma attraverso una barra, che scorre sotto la pressione del dito: è un sistema non molto preciso, ma che potrà essere migliorato attraverso aggiornamenti software. Più fastidioso è che per cambiare la risoluzione (per eseguire le zoomate) non c’è un tasto scorciatoia sul display, per cui bisogna passare obbligatoriamente attraverso il menù impostazioni, un metodo non proprio immediato, che fa perdere tempo.

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P10 – Lab test

Come per il precedente P9, data la presenza di due fotocamere abbiamo deciso di verificare le prestazioni dei singoli moduli e confrontarle con quelle che si ottengono col funzionamento “normale” del P10. Le due fotocamere del P10 non consentono la ripresa con attivazione selettiva dell’una o dell’altra, dunque per misurare il comportamento delle singole unità abbiamo dovuto “ingannare”  il sistema oscurando fisicamente  i due obiettivi a seconda di quale fotocamera fosse sotto esame. Tra le due fotocamere registriamo un maggiore potere risolvente e un minor rumore a favore di quella esclusiva- mente bianco e nero, che sfoggia un sensore da 20 Mpxl rispetto ai soli 12 Mpxl di quella a colori. Passando al funzionamento normale del telefono, che combina le immagini provenienti dalle due fotocamere, si ottiene una prestazione ancora superiore grazie sia all’aumento di risoluzione che comporta il fondere insieme im- magini riprese da due punti di vista leggermente differenti, che al minore rumore dovuto alla combinazione dei due segnali. Si ottiene così un comportamento molto lineare per quanto riguarda la risoluzione, con un aumento modesto, co- stante e senza particolari picchi del rumore. L’unione di una fotocamera da 12 Mpxl con quella BN a maggiore risoluzione ha permesso di migliorare la risoluzio- ne ma, soprattutto, il rapporto segnale rumore che risulta più favorevole rispetto al precedente P9.

Risoluzione e rumore del sensore a colori e del sensore monocromatico

Risoluzione e rumore del sensore a colori e del sensore monocromatico

Risoluzione e rumore di entrambi i sensori

Risoluzione e rumore di entrambi i sensori

Distorsione e vignettatura

Distorsione e vignettatura

P10 – conclusioni

Huawei P10 è un ottimo telefono, ma non si discosta molto dal precedente P9. Non mi sento quindi di consigliarlo a chi già possiede un P9. Il “vecchio” Huawei P9 ha tutto quello che ha P10, tranne la modalità Portraiture.. troppo poco per decidere di cambiarlo. Se invece quello che cercate è uno smartphone che esegua buoni ritratti lo avete trovato. Discorso diverso invece per chi ha un comune telefono Android, per il quale il cambio sarà di sicuro estremamente soddisfacente.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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