
Lo stile che più caratterizza Massimo Lovati è l’interpretazione del movimento nella fotografia sportiva, frutto di una continua sperimentazione per catturare l’emozione e il dinamismo dell’azione, in chiave pittorica.
Tra le tecniche utilizza vi è la lunga esposizione controllata: tempi di scatto come 1/8 di secondo o più lunghi permettono di creare delle scie che enfatizzano la dinamicità e l’energia dell’atleta
Un’altra tecnica usata da Massimo Lovati è il “panning” che consiste nel seguire il soggetto in movimento durante l’esposizione; il soggetto risulta così abbastanza nitido, mentre lo sfondo viene sfocato, accentuando la sensazione di velocità e movimento.
E poi la “multi-esposizione”, fotogrammi sovrapposti a creare immagini completamente nuove.

Queste tecniche permettono a Massimo Lovati di esplorare la “quarta dimensione” (il tempo e il movimento); il suo scopo non è solo di mostrare l’atleta, ma raccontare l’emozione e l’armonia dell’azione in chiave dinamica, quasi pittorica.
La mostra è accompagnata dalle presentazioni di Michele Smargiassi,che cura la pagina dedicata alla Fotografia sul quotidiano La Repubblica, del critico fotografico Roberto Mutti e della professoressa Giuseppina Lanera esperta di Comunicazione e Cinema.

Michele Smargiassi scrive: “Guardando questo particolare lavoro di Lovati sulla scherma, impeccabile e sorprendente come sempre, mi vien da dire che abbiamo finalmente un fotografo laico dello sport. Non vedo dèi dell’Olimpo in queste sfide all’arma bianca sulla pedana. Vedo invece movimenti indagati, scrutati, smontati, spiegati. Congelati in un istante di equilibrio impossibile, oppure lasciati strisciare con le scie del tempo lungo, secondo le due grandi scuole della cronofotografia, quella analitica di Muybridge e quella sintetica di Marey.”

Roberto Mutti scrive: “Con Lovati più che di tecnica parliamo di sensibilità, quella che da sempre caratterizza il suo lavoro. Il fotografo genovese non ha certo misconosciuto i suoi esordi di grafico, pittore, artista visuale ma soprattutto di attento studioso dell’estetica della Avanguardie Storiche come dimostra quel titolo di quella lontana – siamo nel 1977 – ma non dimenticata, collettiva Costruttivismo, Strutturalismo, Neoconcretismo, Nuova pittura.

Giuseppina Lanera scrive: “La fotografia di Massimo Lovati ferma il gesto sportivo, documenta l’evento, ma gioca anche con i corpi e gli spazi, dissolve le forme per trasformarle in magia. Una fotografia liquida, ma anche una fotografia dell’attimo, per uno sport dell’attimo, per agile prontezza degli atleti. C’è sempre fedeltà nell’arte di Lovati che cerca percorsi nuovi in una strada coerente a sé stesso, che è quella di trasfigurare lo sport in arte pur non alterandone la realtà fenomenica.”

La mostra: Fencing Between Photo&Art
Da 10 novembre a domenica 23 novembre 2025
Venerdì 14 novembre alle ore 10:30 Massimo Lovati terrà un incontro con proiezione fotografica per gli studenti delle scuole superiori a Palazzo Tursi per parlare del rapporto tra arte e sport.
Via Garibaldi 9, Genova
https://www.museidigenova.it/it/content/palazzo-tursi