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Fotografia.it
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© Salamat Husain - School Runs By Ducati, Maharashtra, 2019

Salamat Husain ed il fascino del proibito

È nato a Mumbai, ha studiato negli Stati Uniti, sposato un’australiana e lavora a Dubai. La sua prima mostra alla galleria Nine Fish è stata decisamente inconsueta e ne sta preparando una nuova top-secret. Come mai gli piace fotografare dove è vietato?

Enzo Dal Verme | 14 Febbraio 2024

I genitori di Salamat pensavano che se lui avesse studiato business management, avrebbe potuto intraprendere una carriera stabile e sicura. Dopo due anni di università negli Stati Uniti, però, lui decise di cambiare indirizzo e orientarsi verso la grafica e l’animazione. Non durò molto, perché poi si iscrisse ad una scuola d’arte dove finalmente si sentì a suo agio.    

Nato 41 anni fa a Mumbai, Salamat deve ai suoi studi americani l’amore per la fotografia. “A scuola”, racconta, “c’era anche un corso di fotografia e il nostro professore era molto critico nei confronti del mio lavoro. Per me si trattò di un grande stimolo a migliorare e a cercare occasioni per esercitarmi. Uno dei miei compagni aiutava uno stilista a New York e, grazie a lui, scattai la mia prima sfilata. Il risultato fu deludente, le immagini erano sfocate e mosse. Eppure lo stilista mi permise di tornare e continuare a fotografare perché solo sbagliando avrei imparato.”

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Salamat Husain © Enzo Dal Verme

Dopo quella scuola, ne seguì un’altra di fotografia e quando Salamat rientrò a Mumbai nel 2012 cominciò a fotografare attori e artisti. In quel periodo conobbe anche due fotografi di Dubai che cambiarono il suo approccio alla fotografia: “Li vedevo preparare ogni sessione di scatti meticolosamente, utilizzavano delle app per sapere con esattezza dove sarebbe sorto il sole, portavano con loro diversi filtri che io non avevo mai utilizzato e si servivano di un drone. Oggi quello che ho imparato da loro fa parte della mia normale routine di lavoro”.

Passano due anni e Salamat fa un altro incontro importante: la sua futura moglie. Si conoscono online e – dopo otto mesi di chat – finalmente si incontrano a Sidney e si sposano a Mumbai nel 2015. Ma il destino aveva in serbo un’altra novità, i suoi amici di Dubai gli dissero che da Euronews stavano cercando un cameraman e avrebbero potuto presentarlo. Salamat non ci pensò due volte: oggi vive principalmente a Dubai e collabora anche con Netfix. E con la galleria Nine Fish?

Il primo contatto tra Salamat Husain e la galleria risale al 2016. Non fu subito un successo. Solo dopo alcune visite, il fotografo riuscì a condividere con Gourmoni Das – il curatore – alcuni dei suoi progetti e si sentì domandare: “Se dovessi fare una mostra, che cosa ti piacerebbe esporre?” In quel periodo l’attività della galleria era focalizzata principalmente sulla pittura e l’interesse per un fotografo era di per sé un ottimo segnale. 

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© Salamat Husain – Social Distance, Mumbai, 2019

“C’erano tre temi che mi stavano a cuore in quel momento”, spiega Salamat, “immagini minimaliste, doppie esposizioni e un’indagine visiva sull’invasione dello spazio personale. In India siamo abituati ad interferire notevolmente con lo spazio altrui senza rendercene conto. Per esempio, quando guidiamo siamo molto vicini alle altre macchine e tagliamola strada spesso e volentieri, suoniamo il clacson in continuazione e inutilmente, accostiamo dove non dovremmo… Quando camminiamo ci comportiamo in modo simile e nelle file d’attesa non siamo certo ordinati come in Inghilterra. È normale, siamo abituati così. Ma se andiamo a vivere all’estero, come è capitato a me, allora ci accorgiamo che la prossimità con gli altri esseri umani può essere presa in considerazione in un modo tutto diverso, senza invadere continuamente lo spazio degli altri. E a volte ci può sembrare anche un po’ estremo.”

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© Salamat Husain – The Runaway Wedding Dress, NewYork, 2016

Le conversazioni tra il fotografo e il curatore negli otto mesi successivi al primo incontro aiutarono a mettere a fuoco il progetto di una mostra. Decisero di ampliare il tema dell’invasione dello spazio personale all’invasione degli spazi nelle aree urbane e di osservare i fatti da un punto di vista diametralmente opposto: quello del fotografo che vuole scattare dove non si potrebbe. “La conversazione con Gourmoni mi aiutò a cambiare prospettiva, cercai nel mio archivio alcune fotografie scattate dove non avrei potuto usare la macchina fotografica e cominciai ad andare di proposito a visitare luoghi nei quali era vietato fotografare. Per le mie immagini non autorizzate scelsi di utilizzare anche uno stile minimalista e doppie esposizioni. Oltre alla macchina fotografica, utilizzai il telefono e un drone. A volte non riuscii ad evitare il confronto con i responsabili della sicurezza, per esempio in un centro commerciale a Dubai. Non è assurdo che io non possa scattare una fotografia in un negozio quando sono continuamente filmato dalle loro telecamere di sicurezza? Anche quella è un’invasione del mio spazio!”

L’inaugurazione della mostra Not Allowed alla galleria Nine Fish (2020) destò scalpore. Non erano certo immagini di panorami rassicuranti da appendere in salotto e i visitatori dimostrarono di apprezzare la provocazione al punto che si dovette prorogare la data di chiusura di un mese e mezzo.

Ora Salamat è impegnato nella preparazione di una nuova mostra e di tanto in tanto visita Gourmoni per confrontarsi sui progressi. L’argomento? Per ora è top-secret.

Enzo Dal Verme
Workshop Ritratto



Enzo Dal Verme
Enzo Dal Verme è un fotografo conosciuto per avere ritratto celebrità come Donatella Versace, Laetitia Casta, Marina Abramovic, Bianca Jagger, Wim Wenders. Le sue immagini sono state pubblicate da Vanity Fair, l'Uomo Vogue, The Times, Marie Claire, GQ e tante altre riviste. I reportage scattati da lui sono spesso legati ad iniziative sociali, come la serie di ritratti di Eroi Urbani realizzati in Asia, Europa, America, Africa e Medio Oriente. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia ha diretto la sua agenzia di comunicazione. Ha poi insegnato comunicazione all’Istituto Marangoni di Milano e Londra, allo IED di Milano, all’Ateneo Impresa di Roma e al Sole 24 Business School di Milano. Dal 2011 insegna i suoi fortunati workshop di ritratto nel corso dei quali gli studenti allenano la propria sensibilità ed esplorano il rapporto tra fotografo e soggetto. Collabora con la società olandese Science Of The Times per le ricerche sulle evoluzioni delle mentalità finalizzate all’innovazione nella comunicazione. Alla sua attività di fotografo commerciale, affianca una programmazione di mostre con i suoi lavori più personali. Enzo ha esposto in diverse gallerie in Italia e all’estero e in alcuni festival tra cui Alrles. Ha pubblicato negli Stati Uniti il libro Storytelling For Photojournalists e in Italia Marketing Per Fotografi. Pubblica regolarmente su Tutti Fotografi degli articoli di approfondimento sulla professione del fotografo. Ama il tofu ?
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