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Fotografia.it

Ayrton Magico – L’anima oltre i limiti

“Nessuno morirà davvero fino a quando ci sarà qualcuno a ricordarlo.”

Francesco Carlini | 11 Aprile 2019

Nel cuore dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola va in scena una mostra multimediale dedicata ad un mostro sacro dell’automobilismo e che ha lasciato in tutti noi un indelebile ricordo: Ayrton Magico, per tutti Ayrton Senna.

Per molti il mondo si è fermato alle 14.16.59 del primo maggio 1994, quando la Williams FW15D di Ayrton Senna carambolò sul muretto della curva Tamburello all’autodromo di Imola durante il GP di San Marino segnando la fine di un’era.

Williams FW15D

Williams FW15D

Ayrton non fu il primo a perdere la vita in pista, sabato 30 aprile anche l’austriaco Roland Ratzenberger si schiantò quasi nello stesso punto, nel rettilineo tra la curva Tamburello e la curva Villeneuve. In pochi però sanno che Ayrton, quella domenica, volesse commemorare il collega: la mattina aveva infatti comprato una bandiera austriaca e l’aveva posizionata sotto il sedile della sua vettura. A gran premio finito, sul podio – perché lui era sicuro di vincerla quella maledetta gara, come sempre – l’avrebbe sventolata in segno di saluto al collega caduto. Il resto, purtroppo, è storia. La sua salma fu portata a San Paolo con un volo di linea da Parigi. Solitamente le salme sono riposte in stiva, ma non quel giorno. “Ayrton ha sempre viaggiato con noi in prima classe, anche il suo ultimo volo sarà in prima classe” per cui la compagnia tolse i sedili alle prime tre file e vi posizionò la bara del campione. “Fu praticamente una veglia, per tutto il viaggio nessuno parlò in segno di rispetto”.

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Questo è solo uno dei tanti aneddoti raccontati da Leo Turrini, affermato giornalista e scrittore, sul palco della conferenza di presentazione della mostra Ayrton Magico – L’anima oltre i limiti. Sul palco, assieme a lui, colleghi e amici del pilota brasiliano da Claudio Costa (o più semplicemente il Dottor Costa) a Giancarlo Minardi, hanno cercato di raccontare Ayrton dal punto di vista umano più che da quello prettamente professionale. Ed è anche questo il focus della mretrospettiva che si tiene al Museo Multimediale Autodromo di Imola Checco Costa: raccontare il campione come uomo.

Claudio Costa (o più semplicemente il Dottor Costa)

Claudio Costa (o più semplicemente il Dottor Costa)

All’interno della moderna struttura situata all’interno dell’autodromo, quattro sale e cinque nuclei tematici ripercorrono le tappe fondamentali del pilota: dal suo primo kart alla sua ultima monoposto, quella Williams FW15D progettata da Adrian Newey che terminò la sua corsa alla curva Tamburello. Il museo non è “convenzionale” bensì immersivo o come è stato definito “emotivo”, in grado di far riaffiorare ricordi del passato. Ognuno dei quattro spazi espositivi è permeato di immagini, audio e video fruibili attraverso delle cuffie, ma non sono delle banali audioguide: questa fruizione è stata studiata per simulare il casco del pilota, per lasciare fuori tutto il resto.

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Tema 1 – Gli inizi
Il viaggio comincia a bordo della monoposto di Ayrton, durante il suo ultimo Gran Premio: mentre percorre il circuito, viene mostrato un ideale flashback vissuto idealmente dal pilota e che gli fa rivivere i momenti della sua vita sportiva a partire dall’esordio in kart.

Tema 2 – Poleman
In pochi lo sanno, ma Imola è stata l’unica pista nel quale il pilota non riuscì a qualificarsi per la gara. Era il 1984, era il suo esordio e lui guidava una Toleman. Da quel momento, 8 pole in 11 gare, dal 1984 al 1994.

Tema 3 – Mago della pioggia
Da Montecarlo ’84 a Donnington ’93, le capacità di Ayrton non erano innate ma frutto di allenamento estremo, programmazione e volontà fuori dal comune.

Tema 4 – La tenacia
La prima vittoria davanti al suo pubblico, 1991. Al 28esimo giro il cambio della monoposto di Ayrton perde prima la quarta, poi la terza e infine anche la quinta marcia. Nonostante questo, nonostante i sette giri ancora da fare, Senna taglia il traguardo davanti a Patrese.

Tema 5 – Rivalità indimenticabile
Prost, l’avversario più odiato e amato da Ayrton. Quella rivalità nata proprio a Imola, con quel sorpasso alla Tosa nel 1989.

Ayrton Senna sulla sua Williams FW15D

Ayrton Senna sulla sua Williams FW15D

Appena entrati in uno spazio, la voce narrante dell’archivio storico RAI catapulterà lo spettatore indietro nel tempo. Il forte impatto immersivo e visivo è stato reso possibile grazie a Canon, che, come già ha fatto in passato con altre realtà museali in tutta Italia per supportare iniziative di elevato valore artistico e culturale, ha posizionato all’interno del museo ben 21 videoproiettori laser LX-MU800ZUW. Quella di Canon è un’iniziativa che rientra nel progetto “IoX – Imaging of Italian Xellence” che presuppone la valorizzazione dell’arte italiana e non attraverso la forza e il potere delle immagini; Ayrton Magico va quindi ad affiancare importanti progetti quali “Uffizi Virtual Experience” presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, “ArtFutura. Creature Digitali” presso gli spazi espositivi dell’Ex Dogana di Roma, “Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione.” presso il Museo delle culture di Milano e “Inside Magritte” presso la Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano, solo per citarne alcune.

Ayrton Magico – L’anima oltre i limiti
MAICC – Museo Multimediale Autodromo di Imola “Checco Costa”
10-4-2019 / 30-11-2019

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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