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Fotografia.it

L-Mount Alliance: intervista ai protagonisti di questo storico accordo

L-Mount Alliance offrirà a fotografi e videomaker una scelta più ampia di fotocamere e ottiche senza per forza che siano costretti a preferire un brand piuttosto che l’altro.

Francesco Carlini | 5 Ottobre 2018

Una delle media session più coinvolgenti di questa Photokina è stata senza dubbio quella relativa alla L-Mount Alliance. Leica, Panasonic e Sigma hanno infatti stipulato uno storico accordo con cui affrontare la concorrenza nel settore fotografico: il tutto incentrato sull’attacco mirrorless Full frame creato da Leica anni fa. Ciò vuol dire che anche le prossime mirrorless Panasonic e Sigma, nonché i relativi obiettivi, avranno attacco L.

L-Mount Alliance offrirà a fotografi e videomaker una scelta più ampia di fotocamere e ottiche senza per forza che siano costretti a preferire un brand piuttosto che l’altro. Detto questo, nonostante l’accordo voglia portare ad una sana concorrenza sul mercato nei confronti di altri marchi, bisogna sempre tenere a mente che Leica, Panasonic e Sigma sono aziende di fatto concorrenti. Inutile sottolineare che questa situazione solletichi la nostra curiosità.

Per cementare questa alleanza e per darne ulteriore risalto, essendo questo – ripeto – un accordo storico, le tre aziende, impersonate da Andreas Kaufmann (Leica), Junichiro Kitagawa (Panasonic) e Kazuto Yamaki (Sigma), hanno organizzato di concerto una tavola rotonda con i giornalisti provenienti da tutto il mondo.

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Quando avete cominciato a pensare a questa alleanza?

Kitagawa -L’idea di questa alleanza è partita anni fa, abbiamo cominciato a parlarne nel 2013, più o meno.

Come pensate che il mercato delle ottiche evolva nel prossimo futuro?

Yamaki – I sistemi mirrorless si stanno prendendo la scena, stanno vendendo tanto e la richiesta di ottiche è molto elevata per cui pensiamo di incrementare di molto la nostra line-up. Sarà sul mirrorless che ci concentreremo maggiormente in futuro, le ottiche reflex subiranno una notevole flessione.

Ad ora le ottiche targate Art sono tra le migliori in circolazione ma dovrete reingegnerizzarvi per il nuovo Mount, non basterà un adattatore .

Yamaki – Sicuramente faremo un buon numero di ottiche dedicate ad L-Mount ingegnerizzate da zero e con nuovi schemi, ma continueremo a farne anche con adattatori integrati come fatto per la linea Sony E-Mount.

Questa allenaza sarà un circolo chiuso o pensate di aprirla in futuro a nuovi partner?

Kaufmann – Dipende da chi arriverà. Noi siamo di mente aperta e non chiudiamo la porta preventivamente a nessuno.. ma dipende sempre da chi busserà.

È una chance di arrivare ad un pubblico più “economico” per Leica?

Kaufmnann – Abbiamo un approccio diverso. I nostri prezzi (Leica ndr) sono così (elevati ndr) anche in funzione della nostra produzione, che difficilmente aumenterà per raggiungere i volumi di altri concorrenti. Ma non dimenticate che abbiamo già un pubblico con un profilo diverso e questo grazie alla nostra partnership con Panasonic. Per noi avere un sistema basato su L-Mount non significa raggiungere un pubblico diverso ma raggiungerlo tutto, significa poter offrire una maggiore stabilità e sicurezza a chi si approcerà al sistema mirrorless: gli consentirà di capirlo a fondo e sarà più libero di fare una scelta, come quella di usare un prodotto Leica, Panasonic e Sigma in maniera indifferente e intercambiabile sapendo che le prestazioni generali non ne risentiranno.

Grazie a questa alleanza pensate di produrre più corpi macchina o più ottiche?

Yamaki – Le cose sono connesse. In questo momento ci stiamo dedicando al nostro Mount system, ma il nuovo corpo macchina dovrà avere necessariamente un tiraggio più corto.
Questo nuovo corpo macchina continuerà a montare il sensore Foveon, oppure no?

Yamaki – Foveon, sicuramente.

Rimanendo in tema, da dove arriva il sensore delle nuove Panasonic S1?

Kitagawa – “Nice try”. Il sensore però non è tutto, ci sono da considerare anche altre tecnologie come i processori, lo dimostrano i pannelli TV.
La nosttra intenzione è comunque quella di offrire un ottimo prodotto sia per i fotografi che per i videomaker: Lumix GH5s ha ottime qualità, ma è quasi esclusivamente rivolta al mondo video, con le nuove mirrorless puntiamo ad entrare seriamente nel settore dei fotografi professionisti.

Sarà possibile vedere in futuro un prodotto sviuluppato da tutte e tre le aziende assieme?

Kaufmann – Noi condividiamo uno standard, ma fondamentalmente siamo concorrenti. *Standard* significa avere un progetto comune che rispetti dei vincoli qualitativi da offire agli utenti, ma difenderemo la nostra identità, anche perché Sigma e Panasonic sono aziende molto più grandi della nostra.
Vedremo comunque in futuro cosa succederà, ci vorrà un po’ di tempo.

Dovrete competere con Nikon, Canon e Sony. Come vi vedete posizionati in questo segmento?

Kitagawa – Noi siamo già presenti da anni nel settore e questi marchi sono già nostri concorrenti.
Se ognuno di noi riuscirà a trarre vantaggio dalla L-Mount Alliance, pur nelle differenze che ci contraddistinguono, questa alleanza crescerà in fretta.

Siete ottimisti circa l’ingrandirsi di questo mercato nonostante la concorrenza degli smartphone?

Kaufmann – C’è una piccola differenza tra fotocamere e smartphone (il sensore ndr – risate). Sono due prodotti diversi, lo smartphone è diventato la nuova compatta e siamo tutti d’accordo nel dire che l’80% circa degli utenti non ha bisogno di una fotocamera.
Tutti però sono dei potenziali fotografi oggi; quello che conta è informarli correttamente di cosa sia la fotografia. Non siamo concorrenti degli smartphone, non facciamo concorrenza alle compatte.
Per le esigenze di chi usa oggi uno smartphone alla fine i risultati sono *buoni abbastanza*, ma l’elevata qualità è un’altra cosa e se siamo ancora qui dopo decenni è anche perché noi facciamo prodotti di elevata qualità.
Inoltre lo smartphone è per una fotografia del momento: una volta scattata, la foto è già passata e nessuno la guarda più. È qui la differenza, noi produciamo stumenti per fotografare nel modo migliore perché qualcosa rimanga nel tempo. È questa è la nostra missione.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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