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Fotografia.it

Dati di scatto: 1/50s – f/4 – ISO 12800

Canon EOS R, un salto nel futuro

“Un giorno, fra molti anni, saremo ancora qui e ci ricorderemo di questo lancio, il primo di una nuova era della fotografia“. Il futuro è oggi, il futuro è Mirrorless. Finalmente anche per Canon.

Francesco Carlini | 7 Settembre 2018

Lo sapevamo già da anni, da quei pionieri che furono Fujifilm e Panasonic fino ad arrivare a Sony. Ma il 2018 è l’anno della sua vera consacrazione, l’anno in cui tutti quelli che abbiamo sempre considerato un po’ i più conservativi in campo fotografico, Nikon prima e Canon poi, hanno deciso di abbracciare seriamente la filosofia del “senza specchio”: è una sorta di anno X, un nuovo corso della fotografia che probabilmente andrà a sovrapporsi sempre più al passato fino a relegarlo, prima o poi, in posizione secondaria. Come Nikon qualche settimana fa, in questi giorni Canon ha presentato la sua EOS R, prima mirrorless Full frame della casa. Non solo, verrebbe da dire “la prima mirrorless” in generale in quanto gli esperimenti precedenti sono stati sì qualitativi, ma non hanno mai esplicato in tecnologia quell’accelerata che invece ci si aspettava da un’azienda simile. Vuoi anche per non cannibalizzarsi il settore Reflex. Fatto sta che le EOS M non sono mai state viste come una vera e propria risposta allo strapotere della concorrenza. Ma ora ci siamo, EOS R è una vera e propria macchina moderna, ma soprattutto di qualità..specifiche tecniche alla mano.

Ma analizziamo quello che c’è dietro. Il nuovo corso aziendale punta al futuro, lo hanno ripetuto molte volte dal Presidente e CEO Canon Europe Yuichi Ishizuka al Vice Presidente Canon Europe Alessandro Stanzani: “Come ci ricordiamo la presentazione del nostro primo sistema digitale, un giorno, fra molti anni, saremo ancora qui e ci ricorderemo di questo lancio, il primo di una nuova era della fotografia“. Basta questo per capire le intenzioni che muovono Canon in questo 2018 e le aspettative che ci sono dietro a questo nuovo progetto. Ma soprattutto per far capire, a noi prima e a chi metterà la mani su questa macchina poi, che anche in Canon si sono finalmente decisi a voltare pagina. “Abbiamo immaginato il futuro e abbiamo chiesto ai nostri ingegneri come renderlo possibile” spiega Yuichi Ishizuka “Ci serviva un nuovo sistema che ci proiettasse avanti nel tempo. Sette anni fa non sapevamo se sarebbe stato reflex o mirrorless, ma oggi crediamo che il futuro sarà mirrorless [..] oggi tutti chiedono il 4K, domani chiederanno l’8K e subito dopo vorrano il 16K..e noi ci saremo.

EOS R: specifiche e corpo

Una parte considerevole di questo futuro passa attraverso il nuovo R Mount54 mm di diametro, 20 mm di tiraggio. Ai più attenti salterà subito all’occhio che il bocchettone è della stessa misura del famoso EF (sistema nato nell’87), ma questo ha ben 12 pin (8 su EF) che consentono al mount di trasmettere informazioni 40 volte più velocemente rispetto a quello che ora succede su un EOS 5D Mark IV e di consentire una stabilizzazione più efficacie. Una strada, questa, non percorribile ad esempio con un innesto M (47 mm di diametro), che tra l’altro non avrebbe permesso neanche lo sviluppo di ottiche estremamente luminose come quelle presentate per EOS R. Ottiche come quelle che abbiamo utilizzato in anteprima per la prova: RF 50mm f/1.2 L USM, obiettivo difficile da dimenticare che regala un bokeh cirolare e piacevole, una riproduzione dei colori fedele e morbida ma soprattutto un’estrema nitidezza; o come RF 24-105mm f/4 L IS USM.

Le caratteristiche le abbiamo pubblicate subito proprio qui sul sito: sensore CMOS Full frame da 30 Mpxl con tecnologia Dual Pixel, un AF incredibilmente veloce da 0.05 secondi con 5655 punti rilevati, sensibilità da record fino a -6EV, una gamma ISO da 100 a 40000 (estendibile a 102400), otturatore da 1/8000s a 30 secondi, raffica da 8 fps a pieno formato (che scende a 5 fps con Servo AF) e video 4K/30p. Il sistema di stabilizzazione non è a sensore, Canon ha preferito concentrarsi sulle ottiche e dotarle di un sistema IS dedicato. Nulla da eccepire, se non che non tutte ne avranno uno: assieme ad EOS R sono state presentate infatti due ottiche con IS e due ottiche senza, una delle quali il tuttofare luminoso RF 28-70mm f/2 L USM. Canon ha tenuto comunque a precisare il punto: grazie ai giroscopi integrati all’interno di macchina e ottiche, il processore Digic 8 è in grado di rilevare le sfocature, elaborare i dati e fornire una compensazione simulata fino a 5-stop.

Il corpo è in lega di magnesio ed ha dimensioni abbastanza grandi (anche se è più piccolo di una EOS 5D) e anche le ottiche sono generose: il tutto è assolutamente ben bilanciato e il feeling in mano è notevole, ti permette un utilizzo di una giornata intera senza stress. Tutto ciò è un bene, soprattutto avendo la macchina mire professionali o semi professionali. Ecco appunto, per chi è fatta questa macchina? Abbiamo avuto l’opportunità di poter rivolgere qualche domanda in esclusiva (siamo l’unico Paese europeo ad averlo potuto fare, e di questo occorre ringraziare soprattutto Paolo Tedeschi, Corporate & Marketing Communications Senior Manager, e Canon Italia) al Presidente Yuichi Ishizuka:Come posizionate questa macchina? Sarà un secondo corpo per un professionista o sarà rivolta ad un target completamente nuovo?” La risposta è stata come me l’aspettavo, fugace: “Sarete voi a giudicare.” L’idea che mi sono fatto è che EOS R sia una macchina completa e pronta per un utilizzo semi professionale, ma anche che sia solamente un primo step rivolto più che altro ad appassionati ed amatori evoluti. Strategia di Canon è sempre stata quella di segmentare i prodotti, molto spesso a ragione: basti pensare alla preferenza verso la qualità del Full HD con Dual Pixel rispetto al 4K. Su EOS R l’indizio verso questa direzione è che lo slot di memoria è unico ed è per il formato SD, per cui l’utilizzatore al quale si rivolge questa macchina è quello che non ha bisogno di fare backup o di dividere il lavoro foto/video su più schede; altro indizio è la mancanza di un joystick AF a favore del solo touchscreen. Certo è, che un utente simile si troverà tra le mani una macchina dall’incredibile potenziale.

Le scorciatoie di selezione sono tre, tutte personalizzabili a piacimento: una ghiera a tiro di indice appena sopra il pulsante di scatto, la ghiera nella quale è incastonato il pulsante Mode (leggasi anche PASM) a portata di pollice e la ghiera posta sui barilotti dei nuovi obiettivi. Una vera e propria chicca è invece il sistema di prevenzione dello sporco: EOS R è infatti dotata di una tendina che scende sul sensore per coprirlo e ripararlo da agenti esterni. Entra in funzione non solo a macchina spenta, ma anche a macchina accesa: una volta sconnesso l’obiettivo, si chiude automaticamente. Una soluzione tanto innovativa quanto estremamente semplice.

EOS R: la prova

EOS R guarda al futuro non soltanto per una questione di pin e connessioni con le ottiche. A prescindere dalle varie specifiche tecniche sono proprio il design e l’interfaccia a cambiare. Quello che accomuna tutte le classiche macchine fotografiche sono comandi come la ghiera delle funzioni o il joystick. Su EOS R queste cose non ci sono, anzi ci sono ma sono ingegnerizzate diversamente: la ghiera PASM è sostituita dal pulsante Mode che la richiama a display (sia esso quello posteriore, quello sulla calotta o il mirino) incastonato nella ghiera personalizzabile in alto a destra; la selezione della zona AF è invece Touch & Drag, per cui basterà scorrere il dito sul display per cambiare il punto di messa a fuoco. All’inizio questa conformazione mi ha lasciato perplesso, ma dopo averci preso la mano le situazione migliora. Per esempio al display posteriore si può destinare una specifica area sensibile per la selezione AF: il lato destro o tutto il display. In questo modo anche con l’occhio al mirino il display si trasforma in una specie di joystick: è molto sensibile al tatto per cui di ritardi non ce ne sono. Nonostante sia una soluzione “diversa”, il mio voto però sarà sempre a favore del selettore joystick soprattutto per questioni di rapidità operativa (mia, non della macchina)..la scelta Canon non sarà il massimo della comodità per chi fa fotografia sportiva o street, ma chi lavora in studio o chi predilige i video troverà questa soluzione estremamente funzionale. Il mirino EVF è ottimo: anche per me che uso gli occhiali risulta comodo ma soprattutto è ben definito e senza ritardi.

Dati di scatto: 1/25s – f/4 – ISO 12800

La prova è stata organizzata in un loft del National Centre for Circus Arts nel quale c’erano situazioni di ripresa abbastanza critiche, soprattutto per la mancanza di luminosità: al buio quasi completo EOS R si è comportata in maniera impeccabile, a -2EV ci sono scatti che sembrano fatti in una situazione di luce normale..e può spingersi fino a -6EV. Nonostante la ridotta apertura e le condizioni di buio quasi completo, le immagini sono estremamente nitide e i particolari sono a fuoco: il processore svolge benissimo il suo lavoro e il rumore è estremamente contenuto. I colori sono naturali, mai troppo contrastati, e il bokeh circolare è molto piacevole. Inoltre anche la transizione in condizioni di luce mista è molto morbida e i contrasti non sono mai troppo netti. Merito della macchina quindi, ma sicuramente merito anche delle ottiche che abbiamo provato (due delle quattro annunciate)..tra l’altro il nuovo sistema mirrorless sarà anche compatibile con tutto il parco ottiche EF tramite adattatore. Di questi ce ne saranno ben tre: il classico Mount Adapter (che sarà incluso nella confezione al momento della vendita), il Control Ring Mount Adapter (che è dotato di una ghiera di selezione personalizzabile) e il Drop-in Filter Mount Adapter (capace di ospitare uno slot per filtri ND).

Dati di scatto: 1/60s – f/4 – ISO 2500

EOS R: conclusioni

Mentirei se dicessi che EOS R non mi è piaciuta. Anzi, mi sono divertito parecchio con questo nuovo sistema di Canon. Non siamo di fronte ad una sostituta di EOS 5D, siamo di fronte ad un modello completamente diverso nell’utilizzo ma dalla qualità indiscutibile, merito anche del pregevole lavoro nella confezione delle ottiche. Come prezzo, € 2700 solo corpo, si posiziona bene sul mercato.

Quando il digitale si palesò al mondo, la quasi totalità dei fotografi abituati alle reflex a pellicola si scagliarono contro il nuovo sistema vedendone più che altro i difetti e non le potenzialità. Oggi viviamo una situazione analoga, solo che la nuova tecnologia che si affaccia al mondo è quella senza specchio. Insomma, i tempi cambiano ma la storia si ripete. E, vista l’accelerata di questo 2018, forse sappiamo come andrà a finire.


Ecco alcune immagini scattate con EOS R al National Centre for Circus Arts di Londra

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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