X
Entra
Accedi
Ho dimenticato la password
X
Se il tuo indirizzo è presente nel nostro database riceverai una mail con le istruzioni per recuperare la tua password

Chiudi
Reset password
Inserisci il tuo indirizzo email nella casella sottostante e ti invieremo la procedura per resettare la password
Invia
X
Grazie per esserti registrato!

Accedi ora
Registrati
Registrati
Ho dimenticato la password
Fotografia.it
fotopuntoit_vivo_x300-pro_prova_3

Dati di scatto: 1/60s - F1.6 - ISO 100

vivo X300 Pro, design ottico APO e triplo chip ISP

Per chiudere il cerchio dei top di gamma fotografici del 2025 ne mancava solo uno: vivo X300 Pro, anche lui con Teleconverter Kit.

Francesco Carlini | 19 Dicembre 2025

Per il mondo mobile il 2025 è stato un anno di grandi cambiamenti per hardware e software. Due dei produttori di punta Android hanno cambiato sia le forme sia le tecnologie con cui hanno presentato i loro top di gamma sul mercato interno ed internazionale, non solo per consolidare una posizione ma per insidiare la cima in maniera abbastanza smaccata: sto parlando di Xiaomi e di Oppo. vivo però ha deciso di procedere in maniera molto diversa, come a dire “cavallo che vince non si cambia”, apportando miglioramenti mirati dove servivano senza stravolgere un device di per sé ottimo. Non a caso quest’anno X300 Pro è uno degli smartphone più ricercati proprio per le prestazioni che può offrire sia lato foto che lato video.

Nonostante facciano entrambe parte della stessa grande famiglia BKK, la cosa più interessante da notare sono le differenti strategie intraprese da Oppo e vivo, strade diametralmente opposte per raggiungere il medesimo obiettivo: una qualità fotografica di alto profilo. Da una parte Oppo ha puntato tantissimo su algoritmi AI e sensore spettrale, dall’altra vivo ha scommesso su triplo chip di elaborazione dell’immagine e obiettivi APO. Ma qualcosa di identico, per modo di dire, c’è: anche X300 Pro può avvalersi di un Teleconverter Kit opzionale – che ovviamente è qui marchiato Zeiss. vivo fa anche un bel salto generazionale nei confronti di X200 Pro: nuovi sensori, nuove ottiche e nuovo design, come ci aveva anche spiegato Simone Mornata – Head of Retail Marketing durante la presentazione del mese scorso a Milano.

Ma anche Zeiss si mette a fare le cose in grande ovvero ciò che sa fare meglio: le ottiche. Il software 3D utilizzato per creare le Digital Twins, copie virtuali di riferimento delle ottiche tradizionali tedesche, si arricchisce ora di nuovi parametri per controllare e minimizzare le aberrazioni cromatiche delle microlenti: con X300 Pro debutta per la prima volta su mobile la certificazione APO.

vivo X300 Pro: design

Le tradizionali forme della serie X rimangono il fulcro del progetto e lo rendono immediatamente riconoscibile: al centro della scocca si staglia infatti il classico alloggiamento circolare che contiene il comparto fotocamera, con un’ottica muta che mantiene la simmetria ed un piccolo logo Zeiss al centro. Non ha però le stesse dimensioni di X200 Pro, poiché perde il grande anello che lo circondava, ma di X200 Ultra e questa scelta premia l’utilizzo del Teleconverter Kit che diventa quindi retrocompatibile. Il pannello posteriore piatto è in vetro satinato (uno stupendo color sabbia), è piuttosto scivoloso ma non trattiene le impronte digitali; è contenuto da un telaio in alluminio, con un minimo raggio di curvatura verso il vetro così da non graffiare il dispositivo. Sul fronte il display (ricoperto in vetro Armor Glass) Oled LTPO da 6.78″ (2.800 x 1.260 pixel) è in grado di riprodurre circa 1.07 miliardi di colori: ha una luminosità di picco di 4500 nits, una densità di 452 ppi e una corrispondenza colore P3. Fondamentalmente è lo stesso del modello precedente ma anche lui è completamente piatto. La scocca così costruita è certificata IP68/IP69, quindi garantito per l’immersione in acqua dolce fino ad una profondità di 1.5 metri per un tempo di massimo mezz’ora e a prova di getti fino ad una temperatura di 80°.

Al suo interno un processore Mediatek Dimensity 9500, lo stesso presente anche in Oppo Find X9 Pro. Si tratta di un chip da 3 nm con una CPU All Big Core, una GPU Arm G1-Ultra ed una NPU 990 di nona generazione. I dati interni del produttore indicano prestazioni della CPU single-core superiori del 32% rispetto al chip precedente (17% multi-core), un miglioramento del 33% nelle prestazioni di picco della GPU, numeri di intelligenza artificiale migliori e miglioramenti dell’efficienza su tutta la linea. Accanto a lui un chip ISP dedicato all’elaborazione delle immagini: è il V3+ e migliora l’imaging computazionale sia foto che video, andando ad applicare gli effetti creativi e le maschere dello sfocato oltre che eseguire la mappatura dei toni. Fino a qui un’architettura vista anche su X200 Pro. Ma vivo si spinge oltre, inserendo anche un secondo chip front-end che si chiama VS1. Lui si occupa unicamente dell’elaborazione dei file grezzi provenienti dal sensore prima che giungano all’ISP Mediatek per poter fare un primo passaggio di riduzione del rumore e di mantenimento dei dettagli fini, un lavoro molto più preciso dato che viene fatto su un file non ancora demosaicizzato.

vivo X300 Pro: fotocamera

Ciò che a prima vista potrebbe sembrare uguale in realtà subisce importanti variazioni in due fotocamere su tre. A rimanere uguale è il sensore Samsung Isocell JN1 con superficie da 1/2.76″ e 50 Mpxl di risoluzione con tecnologia pixel binning 4-in-1, dietro ad una focale equivalente ad un 15mm F2 con PDAF. Il sensore principale è un Sony LYT-828 (LYT-818 sul precedente) da 1/1.28″ e 50 Mpxl con tecnologia pixel binning 4-in-1 stabilizzato OIS 5.5 stop (prima 4.5 stop) a supporto di un obiettivo equivalente ad un 23mm F1.6 con PDAF. Si riescono qui a raggiungere i 17 stop di gamma dinamica equivalente utilizzando il multiscatto: ogni volta che si fa una foto il sistema ne esegue tre in buffer per poi montarle assieme in un unico file finale. Il secondo sensore principale, perché ormai è giusto etichettarlo così, è un Samsung ISOCELL HPB da 1/1.4″ e 200 Mpxl con tecnologia pixel binning 16-in-1 stabilizzato OIS 4.5 stop (standard CIPA) dietro ad un obiettivo marchiato APO equivalente ad un 85mm F2.7 equivalenti con tecnologia periscopica composta da 6 microlenti di cui 1 alla fluorite a bassissima dispersione. I più attenti noteranno che si passa da un HP9, lo stesso che si può trovare anche su Xiaomi 15 Ultra, ad un HPB..che però ha le stesse dimensioni e risoluzione. Come mai? Questo HPB è frutto di una collaborazione tra Samsung e vivo, sviluppato partendo dall’architettura di un HP9. È quindi un sensore custom che per ora si può trovare unicamente su questo modello.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_prod_8
vivo X300 Pro

FunTouch OS viene sostituito da OriginOS ma non ci sono cambiamenti importanti per quanto riguarda l’interfaccia fotocamera. Sulla barra inferiore si possono trovare le varie modalità: Foto, Video, Pro, Ritratto, Paesaggio, Istantanea e, nel cassetto “Altro” una modalità Palco specifica per i concerti e la nuovissima Teleconverter da azionare quando si innesta il Kit. Tale barra si può ovviamente personalizzare a piacimento aggiungendo o togliendo le opzioni preferite o più utilizzate. Anche su questo modello troviamo poi una tendina che nasconde la modalità Fotografia urbana, dove si possono scegliere varie lunghezze focali tramite crop (24mm, 28mm, 35mm, 50mm, 85mm e 135mm) e l’effetto dello sfocato (Zeiss Biotar, B-speed, Sonnar, Planar, Distagon, Cine-flare e Cinematic) oltre che scattare in iperfocale.

vivo X300 Pro: Lab test

Il primo sensore analizzato è un Sony LYT-828 da 1/1.28″ e 50 Mpxl con tecnologia pixel binning 4-in-1, 17 stop di gamma dinamica, PDAF e stabilizzato OIS 5.5 stop. Posto davanti a lui un obiettivo equivalente ad un 23mm F1.6. Il rumore è praticamente identico a quello rilevato su X200 Pro, i valori sono davvero gli stessi (visivamente potrebbe non sembrare ma questa chart parte dai 70 DB mentre la scorsa dai 60 DB). A cambiare è il dato della risoluzione, di gran lunga maggiore su questo modello anche se leggermente meno costante dato il calo che si può notare dai 1600 ISO in poi.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_wide
Sony Lyt-828 da 1/1.28″ e 50 Mpxl, obiettivo equivalente ad un 23mm F1.5

Il secondo sensore principale è un Samsung ISOCELL HPB da 1/1.4″ e 200 Mpxl con tecnologia pixel binning 16-in-1 stabilizzato OIS 4.5 stop dietro ad un obiettivo equivalente ad un 85mm F2.7 con tecnologia periscopica composta da 6 microlenti di cui 1 alla fluorite a bassissima dispersione. Questo è anche l’obiettivo marchiato Zeiss APO, quindi apocromatico: è in rado di minimizzare le aberrazioni cromatiche, quindi quei fastidiosi aloni viola o verdi (che altro non sono che delle carenze della messa a fuoco su una determinata cromia) che si possono ritrovare nelle trame più fitte dei secondi piani o nei controluce di contorno ai soggetti. La gestione del rumore è ottima però, purtroppo, le linee per millimetro che danno il dato della risoluzione non sono tantissime anche solo rispetto al modello dello scorso anno. Molto probabilmente ciò è dovuto alle microlenti speciali, che hanno un design di gran lunga più complesso di quelle “normali” dovendo correggere l’aberrazione su tre colori.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_tele
Samsung Isocell HPB da 1/1.4″ e 200 Mpxl, obiettivo periscopico equivalente ad un 85mm F2.7

Complessivamente siamo di fronte ad un buon device: vivo ha migliorato la fotocamera principale wide e ha cominciato a lavorare con Zeiss per affinare quella tele.

vivo 300 Pro: Teleconverter Kit

Così come per Find X9 Pro, anche questo kit va acquistato separatamente. Il bundle cinese, realizzato in collaborazione con PGY Tech, è davvero incredibile: tutto arriva in una scatola enorme che contiene nella parte superiore lo smartphone mentre nel cassetto inferiore nasconde tutti gli accessori. In Italia non credo esista questa conformazione anzi, anche qui il grip è venduto a parte. Si compone di una cover molto solida, una piastra filettata a cui innestare il teleconverter e tre anelli, di cui uno portafiltri; l’aggiuntivo Zeiss ha poi la stessa costruzione dell’aggiuntivo Hasselblad, quindi 13 elementi suddivisi in 4 gruppi con rivestimento T* per minimizzare bagliori e flare.

fotopuntoit_vivo_x300_launch_3
vivo X300 Pro con Photography Kit

Da sottolineare la sua versatilità nei confronti del “gemello diverso”: questo teleconverter comunica con lo smartphone in maniera completa. Si può utilizzare con tutte le modalità di scatto: da Ritratto, con cui sfruttare tutte le simulazioni sfocato Zeiss, a Palco, con cui fotografare i concerti, a Pro, per poter mettere mano al file Raw. Insomma, è un prodotto completo a 360° con cui massimizzare la fotocamera tele ed il suo sensore. Il rapporto focale è di 200mm equivalenti, poi si potrà andare in crop anche a 400mm, 800mm e ben 1600mm.

vivo X300 Pro: considerazioni

Da X200 Pro ad X300 Pro in neanche un anno, non male come cavalcata quella che ha intrapreso vivo. Ovviamente la mia più grande curiosità da soddisfare era legata al Teleconverter Kit, essendo speculare a quello che ho provato qualche mese fa su Find X9 Pro, e qui confermo le mie iniziali impressioni: nonostante per qualità e costruzione siano identici in tutto e per tutto, questo è più versatile poiché dà accesso a tutte le modalità del device. Mi sembra anche più compatibile con la AI, per cui superando una certa distanza focale (riconosciuta anche con il Teleconverter) gli algoritmi entrano in gioco per riparare l’immagine. Certo è che vale sempre il solito discorso: oltre un certo rapporto di moltiplicazione è meglio non andare a meno che non si vogliano fotografare principalmente architetture, altrimenti il rischio di artefatti strani e interpretazioni non conformi al reale diventa una certezza. Presa questa accortezza, avrete in cambio uno smartphone molto simile ad una fotocamera bridge.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_prova_10
Dati di scatto: 1/13s – F2.7 – ISO 7000 – 800mm

A differenza di Oppo, che punta su un file Jpeg simile per cromie e sfocato a quello di una Hasselblad X2D, qui la color correction di Zeiss punta come sempre a dare un’immagine il più possibile fedele al reale, con una ricerca dello spettro colore il più simile possibile a quello percepito dall’occhio umano. Al netto della predilezione per le tonalità più fredde – cosa che a me piace tantissimo, come è sempre stato sulla serie X – credo che il risultato sia ottimo anche se, in alcuni contesti, il contrasto è abbastanza accentuato ed i colori escono più vividi del dovuto.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_prova_2
Dati di scatto: 1/30s – F2.7 – ISO 500

Ma la cosa che più ci interessa è il file Raw, un aspetto che tutte le aziende cinesi stanno curando nei minimi dettagli; non è una questione di marketing, è proprio per mettere tra le mani dei più smaliziati un’immagine estremamente lavorabile in post produzione. Rispetto alla concorrenza, il DNG vivo è meno piatto e più chiuso e qui i 17 stop di gamma dinamica equivalente fanno la differenza. Il livello di dettaglio è impressionante, anche nel secondo piano, ed il rumore è praticamente inesistente in condizioni di buona luce, segno che il processore VS1 lavora davvero molto bene.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_file-comp
Comparativa: a destra il file DNG, al centro il DNG postprodotto, a sinistra il Jpeg.

Un’accortezza alla quale stare attenti è la sovraesposizione. In condizioni di luce mista, di sera, X300 Pro tende a bruciare le alte luci se sono una fonte diretta. Se si sta attenti a non arrivare al limite però, si può recuperare tutto in post senza degradare l’immagine. Qui sotto un esempio pratico. Le luci all’interno del gazebo erano praticamente illeggibili a display, una volta esportato il file sono però riuscito a recuperare tutto mantenendo un livello di dettaglio invidiabile.

fotopuntoit_vivo_x300-pro_prova_4
Dati di scatto: 1/50s – F1.6 – ISO 100

Probabilmente l’unico tallone d’Achille è il software fotocamera, un po’ macchinoso, che andrebbe rivisto per dare a chi lo utilizza una maggior velocità nelle impostazioni dei parametri. Ad esempio la modalità Street così nascosta in un cassetto a parte sarebbe da portare sulla barra delle modalità altrimenti si rischia di utilizzarla poco..e sarebbe un peccato visto che è fatta molto bene e consente di scattare in iperfocale.

vivo X300 Pro: conclusioni

Tre chip ISP che fanno un buon lavoro, una certificazione Zeiss APO che fa il suo debutto nel segmento mobile e un Extender Kit per massimizzare l’esperienza. vivo X300 Pro è uno strumento di lavoro affidabile per chi cerca un’esperienza fotografica di livello superiore così come un smartphone versatile per la vita di tutti i giorni.


In questa gallery le immagini scattate con vivo X300 Pro


Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
  • Cerca

  •  

  • Ultime News