X
Entra
Accedi
Ho dimenticato la password
X
Se il tuo indirizzo è presente nel nostro database riceverai una mail con le istruzioni per recuperare la tua password

Chiudi
Reset password
Inserisci il tuo indirizzo email nella casella sottostante e ti invieremo la procedura per resettare la password
Invia
X
Grazie per esserti registrato!

Accedi ora
Registrati
Registrati
Ho dimenticato la password
Fotografia.it
fotopuntoit_color-correction_1

La gestione del colore..indolore

Color Correction, facciamola semplice: l’editing

Nel secondo articolo abbiamo analizzato gli elementi importati in fase di sviluppo e in quello precedente avevamo imparato l’importanza dei profili colore e del bilanciamento del bianco. In questo articolo passiamo alla post-produzione.

Enzo Dal Verme | 11 Giugno 2024

Prosegue la nostra esplorazione in conversazione con Gianluca Catzeddu, uno dei massimi esperti di gestione colore e post-produzione in Italia.  Riprendiamo il discorso da dove lo avevamo interrotto nell’articolo precedente e cominciamo la fase di post-produzione.

Ci stiamo avvicinando ai settaggi di Photoshop a proposito dei quali regna più confusione tra i fotografi, a cosa è importante fare attenzione?

Da quando è stata introdotta la gestione colore nelle prime versioni di Photoshop, abbiamo la necessità di assegnare un profilo colore.  Anche Photoshop deve sapere che cosa arriverà e come gestirlo. Le finestre di dialogo che creano confusione tra i fotografi si aprono dal menu “Modifica” e sono:

  • Impostazione colore
  • Assegna profilo
  • Converti in profilo

Quando compri e installi Photoshop, per qualche motivo aprendo “Impostazioni colore” dal menu “Modifica”, alla prima voce in alto “Impostazioni” trovi di default il pre-settaggio “Colore del monitor”. Se lasci quella impostazione, il profilo RGB viene auto-compilato con il profilo del monitor. Al momento sembra che vada tutto bene, ma se spedisci la foto ad altri, loro la potrebbero vedere in modo molto diverso. Assegnando un profilo standard – per esempio sRGB – fai in modo che la foto si veda in modo il più possibile uguale anche su altri schermi.

fotopuntoit_color-correction_editing_1

Quel settaggio cambia il profilo colore della foto aperta?

No e questa è una delle principali confusioni della finestra di dialogo “Impostazioni colore”. Qui non stiamo modificando il profilo delle foto, stiamo solo comunicando a Photoshop le nostre preferenze. Questa impostazione definisce qual è il profilo che preferiamo usare o che usiamo più spesso nel nostro flusso di lavoro.

Per esempio, se di solito usiamo il profilo Adobe RGB, quando apri una foto con un profilo Adobe RGB non ci sono pop-up. Ma se apri una foto con un profilo diverso, si apre un pop-up che ti chiede cosa fare. Perché accada, naturalmente, nella finestra di dialogo “Impostazioni colore”, dove c’è scritto “Profili non corrispondenti”, devi spuntare “Chiedi prima di aprire”. È molto importante che sia sempre spuntato, perché se non lo è, non ti accorgerai quando apri una foto con un profilo diverso.

fotopuntoit_color-correction_editing_2

Quel pop-up ha tre opzioni, cosa è meglio scegliere?

Se apri una foto che ha un profilo diverso da quello che preferisci, ti apparirà un pop up con tre opzioni. Se vuoi lavorare momentaneamente con un profilo diverso da quello che hai impostato come preferito, selezionerai “Usa il profilo incorporato”. Oppure puoi scegliere la seconda opzione e convertire nel tuo profilo preferito. Bisogna fare molta attenzione perché, se tu non ci fai caso e selezioni “Elimina il profilo incorporato”, butti via il profilo di quella foto. In quel caso perdi completamente la descrizione del colore e nelle successive aperture potrebbero verificarsi dei cambi di colore inaspettati.

Il pop-up è regolato dalle preferenze che hai selezionato nella finestra di dialogo “Impostazione colore”. Cosa consigli di impostare?

La prima voce in altro elenca dei pre-settaggi che ti permettono di compilare tutto insieme. Per esempio, “Prestampa Europa 3” nella sezione RGB imposta Adobe RGB e nella sezione CMYK imposta Coated Fogra 39 che è un profilo europeo piuttosto utilizzato. Abbiamo già parlato delle caratteristiche dei diversi profili e delle sezioni “Grigio” e “Tinta piatta” nell’articolo precedente.

Nella sezione Criteri di gestione colore, è bene impostare “Mantieni profili incorporati” nelle tre caselle (RGB, CMYK, Grigio).

È importante ricordare è che in “Criteri gestione colore” non devono essere tolte le spunte da “Chiedi prima di aprire”. La cosa che può confondere è che con alcuni pre-settaggi la spunta si toglie da sola. Per esempio, se impostiamo il pre-settaggio “Uso Generico Europa 3”, le spunte vengono tolte, ma c’è una soluzione: aggiungiamo le spunte e quando vediamo che il nome “Uso Generico Europa 3” viene cambiato automaticamente in “Personale”, salviamo il profilo col nome che vogliamo. Per esempio “Uso Generico Europa 3 con spunte”.

Tu che profili hai scelto per te?

Io ho creato un pre-settaggio personalizzato secondo le mie esigenze, che ho chiamato Ktg. Questa è la finestra di dialogo del mio Photoshop con le mie preferenze.

fotopuntoit_color-correction_editing_3

Prima hai detto che il Coated Fogra 39 è un profilo europeo. Puoi spiegare meglio perché lo hai specificato?

Il colore è culturalmente diverso e nella sezione CMYK (cioè quella della quadricromia) dobbiamo scegliere in base a dove verrà stampata la nostra foto. Le opzioni che puoi scegliere in quella sezione si riferiscono alle esigenze di stampa, che non sono le stesse in tutti i Paesi. Una tipografia in Giappone ha bisogno di profili compatibili con le macchine di stampa giapponesi, lo stesso vale per gli Stati Uniti.

Dunque, a seconda di dove si stampa occorrono profili diversi?

Certamente e la gestione delle stesse immagini con profili diversi è semplice se si capisce bene come impostare il flusso di lavoro. L’importante è separare il momento della lavorazione, dal momento della consegna. Prima di tutto è bene controllare che Lightroom e Photoshop siano impostati con gli stessi settaggi, in questo modo si parlano la stessa lingua.

fotopuntoit_color-correction_editing_4
La schermata “Preferenze” di Lightroom dove viene impostato come verranno aperte le immagini quando si passa da Lightroom a Photoshop.

Se, per esempio, decidi che preferisci avere le tue immagini in sRGB, alla fine dello sviluppo le avrai salvate in quel formato e ti assicurerai che sia Photoshop che Lightroom abbiano le preferenze impostate su sRGB.

Quando avrai finito la tua post produzione avrai la tua immagine salvata in sRGB e la potrai mettere online. Se la devi anche mandare in stampa, dovrai modificare il profilo colore per la copia che consegnerai in tipografia. Potrai farlo in due modi, il più semplice (ma anche il più limitato) consiste nel selezionare dal menu “Immagine” > “Metodo” > “Colore CMYK”. In questo modo la foto verrà convertita nel profilo CMYK che è indicato come tuo preferito nei settaggi nella finestra di dialogo “Impostazione colore” che si apre da “Modifica”. È un metodo limitato perché puoi selezionare solo quella opzione. Ma se, invece, la tipografia avesse bisogno di un profilo colore diverso? Dal menu “Modifica” apri “Converti in profilo” e puoi selezionare il profilo colore di cui hai bisogno.

Questa operazione modifica solo quella foto o cambia i settaggi di Photoshop?

Solo quella foto. Facciamo un altro esempio: se ho un cliente americano che deve stampare una mia immagine, mi chiederà che profilo uso per la stampa e io gli risponderò – per esempio – “Fogra 39”. Lui mi dirà, “a me non va bene perché i nostri inchiostri sono diversi” e mi chiederà, per esempio, una foto con il profilo “U.S. Sheefted Coated v2”. A quel punto io aprirò la mia foto con profilo sRGB o Adobe RGB (a seconda di cosa preferisco), convertirò il profilo in “U.S. Sheefted Coated v2” dalla finestra di dialogo “Converti in profilo” e salverò una copia solo per lui.

Naturalmente, se io vendo più sovente in Europa, mi converrà nelle impostazioni selezionare un profilo europeo perché così come preferenza avrò subito quel profilo selezionato. Se poi passa del tempo e mi dimentico di avere impostato quel file con un profilo americano, quando lo aprirò in Photoshop ci sarà un pop-up che mi chiederà cosa fare. Se lo dovrò mandare di nuovo ad un cliente americano selezionerò “Usa il profilo incorporato”, se lo dovrò mandare ad uno stampatore europeo selezionerò la seconda opzione “Converti nello spazio di lavoro”.

Quando, invece, lavoro una foto in Lightroom e devo esportarla, non importa come l’ho lavorata perché al momento di esportare ho la possibilità di scegliere il profilo colore da assegnare.

Quando apro la finestra di dialogo “Converti in profilo” per convertire il profilo colore di una immagine, non c’è solo la sezione ”Spazio di destinazione”, ma anche “Opzioni di conversione”. Che cosa è preferibile impostare lì?

La sezione “Modello” indica il modello di calcolo che viene utilizzato, consiglio di lasciare Adobe.

Nella sezione “Intento”, dipende da com’è la foto che stai salvando e la cosa migliore è fare delle prove. L’opzione “Colorimetrico relativo” è quella che viene usata più spesso perché quasi sempre mantiene i colori del profilo d’origine, tranne quelli non riproducibili dal profilo di destinazione che vengono adattati. 

Quando si seleziona l’opzione “Percettivo” è più facile che cambi la saturazione perché, per fare posto ai colori che devono essere adattati, vengono spostati anche gli altri colori.

Le altre due opzioni – “Colorimetrico assoluto” e “Saturazione” – sono meno usate in fotografia e più utilizzate in grafica. Sono criteri concettualmente simili a relativo e percettivo come comportamento ma hanno modalità di adattamento diverse. Il mio consiglio spassionato è di ignorare quelle opzioni.

Tu che cosa imposti?

Personalmente, il più delle volte, utilizzo “Colorimetro relativo”. Infatti nella finestra di dialogo “Impostazioni colori” dove si comunicano a Photoshop le proprie preferenze (senza modificare le immagini) ho selezionato “Colorimetro relativo”. Nella finestra di dialogo “Converti in profilo” ci sono anche due spunte: “Usa compensazione punto nero” serve a mantenere lo stesso livello di luminosità nei neri, “Usa dithering” aiuta a mantenere una certa gradualità nei passaggi troppo secchi aggiungendo rumore. Consiglio di spuntare entrambe le caselle.

C’è anche la finestra di dialogo “Assegna profilo”, che settaggi consigli di utilizzare lì?

“Assegna profilo” non si usa (quasi) mai, è una cosa vecchia. Usando l’analogia delle matite, quella finestra ti dice “sto usando la numero 34 ma non ti dico la marca”. Il mio consiglio è: ignorate quelle impostazioni. Dopo avere esplorato tanti parametri a cui occorre fare estrema attenzione, l’idea che si possa ignorare qualche settaggio è un sollievo. 

Gianluca mi parla ancora di come, in alcuni casi dove è essenziale che il colore nella foto riproduca con estrema accuratezza la realtà, lui porti sul set lo spettrofotometro per misurare il colore dell’oggetto fotografato. Affianca spesso fotografi nel corso di produzioni e post-produzioni. La parte più importante del suo lavoro, però, è la formazione per le aziende e i fotografi che si rivolgono a lui per studiare gestione del colore e post-produzione, prevenire problemi o… risolvere un momento di impasse.

Durante questa lunga intervista, Gianluca è stato estremamente paziente e competente nello spiegare in modo chiaro un argomento piuttosto ostico per molti fotografi (per me di sicuro). Lo ringrazio per la sua disponibilità e non posso fare a meno di pensare come mi sarebbe stato utile su certe produzioni. Peccato non averlo conosciuto prima.


Questo è il sito di Gianluca Catzeddu: www.gianlucacatzeddu.com

Enzo Dal Verme
Workshop Ritratto



Enzo Dal Verme
Enzo Dal Verme è un fotografo conosciuto per avere ritratto celebrità come Donatella Versace, Laetitia Casta, Marina Abramovic, Bianca Jagger, Wim Wenders. Le sue immagini sono state pubblicate da Vanity Fair, l'Uomo Vogue, The Times, Marie Claire, GQ e tante altre riviste. I reportage scattati da lui sono spesso legati ad iniziative sociali, come la serie di ritratti di Eroi Urbani realizzati in Asia, Europa, America, Africa e Medio Oriente. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia ha diretto la sua agenzia di comunicazione. Ha poi insegnato comunicazione all’Istituto Marangoni di Milano e Londra, allo IED di Milano, all’Ateneo Impresa di Roma e al Sole 24 Business School di Milano. Dal 2011 insegna i suoi fortunati workshop di ritratto nel corso dei quali gli studenti allenano la propria sensibilità ed esplorano il rapporto tra fotografo e soggetto. Collabora con la società olandese Science Of The Times per le ricerche sulle evoluzioni delle mentalità finalizzate all’innovazione nella comunicazione. Alla sua attività di fotografo commerciale, affianca una programmazione di mostre con i suoi lavori più personali. Enzo ha esposto in diverse gallerie in Italia e all’estero e in alcuni festival tra cui Alrles. Ha pubblicato negli Stati Uniti il libro Storytelling For Photojournalists e in Italia Marketing Per Fotografi. Pubblica regolarmente su Tutti Fotografi degli articoli di approfondimento sulla professione del fotografo. Ama il tofu ?
  • Cerca

  •  

  • Ultime News