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Fotografia.it

Dario Calmese scatta la cover story di Vanity Fair

Redazione fotografia.it | 16 Luglio 2020

Per la prima volta in 35 anni la cover story di Vanity Fair è realizzata da un fotografo di colore, Dario Calmese, che ha immortalato Viola Davis: prima donna a vincere un Emmy come attrice protagonista, vincitrice di un Oscar e molto impegnata per la tutela dei diritti a Los Angeles dove ha partecipato attivamente alle proteste dopo l’uccisione di George Floyd.

Poco dopo le controversie che hanno avvolto la copertina di Vogue scattata da Annie Leibovitz, ecco che Vanity Fair prende di petto la situazione e cambia finalmente rotta: la nuova cover story è scattata per la prima volta in 35 anni da un fotografo nero, Dario Calmese. Proprio Radhika Jones, Editore Capo a Vanity Fair, ha fatto sentire la sua voce con un editoriale pubblicato sul sito, ma questo il passaggio più significativo:

“This month brings its own milestone. To the best of our knowledge, it is the first Vanity Fair cover made by a Black photographer. Dario Calmese’s first V.F. assignment was a feature on Billy Porter a little more than a year ago. Since then, he has photographed the actors George MacKay and Adrienne Warren for us. This is his first major magazine cover, and we celebrate him and honor his vision at this heightened moment in American history. Calmese describes his cover concept as “a re-creation of the Louis Agassiz slave portraits taken in the 1800s—the back, the welts. This image reclaims that narrative, transmuting the white gaze on Black suffering into the Black gaze of grace, elegance, and beauty.”

Anche la stessa Viola Davis ne ha parlato sul suo profilo:

“They’ve [Vanity Fair] had a problem in the past with putting Black women on the covers. But that’s a lot of magazines, that’s a lot of beauty campaigns. There’s a real absence of dark-skinned Black women. When you couple that with what’s going on in our culture, and how they treat Black women, you have a double whammy. You are putting us in a complete cloak of invisibility.”

Vanity Fair ha quindi cambiato rotta per la prima volta nella sua storia. Ora, non rimane che seguirla.

Redazione fotografia.it
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