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Fotografia.it

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Tutte le immagini vincitrici dei Sony World Photography Awards 2016

L’Iris d’Or se l’è aggiudicato Asghar Khamseh, fotoreporter di Teheran della Mehr News Agency, con la serie Fire of Hatred.

Francesco Carlini | 27 Aprile 2016

Giunti alla nona edizione, i Sony World Photography Awards sono ad oggi il concorso fotografico a più alta partecipazione mondiale: 230 mila immagini provenienti da 186 Paesi, circa il 33% di partecipazione in più rispetto alla scorsa edizione.

L’Iris d’Or se l’è aggiudicato Asghar Khamseh, fotoreporter di Teheran della Mehr News Agency, con la serie Fire of Hatred. Questo lavoro di denuncia porta agli occhi degli spettatori la cruda realtà iraniana: gli attacchi con l’acido verso donne e bambini. L’acido mira non solo a sfigurare queste persone, bensì a condizionare la loro intera esistenza e a portarne lo stigma, essendo in Iran il marchio del rifiuto famigliare, una situazione irreversibile per tutta la vita: proposte di matrimonio rifiutate, divorzi, vendetta e anche semplice intolleranza.

©-Asghar-Khamseh-Iran-Photographer-of-the-Year-2016-Sony-World-Photography-Awards
©-Asghar-Khamseh-Iran-Photographer-of-the-Year-2016-Sony-World-Photography-Awards

Altro, se così si può dire, mattatore della serata è stato indubbiamente il canadese Kevin Frayer vincitore di ben due categorie: Environment e People. Tra le categorie professionali, in tutto 14, spiccano i premi a tre italiani: Marcello Bonfanti vince la categoria Portraiture, Alberto Alicata la categria Staged e Francesco Amorosino la categoria Still Life.

Architecture: Empire of Dust, Amélie Labourdette, France

La serie è ambientata in sud Italia. Queste strutture incompiute sono una sorta di allegoria di quello che è stata la crisi finanziaria e l’appropriazione indebita che ha colpito il meridione, una sorta di reperti archeologici moderni.

Campaign: TransBrasil, Jetmir Idrizi, Kosovo

TransBrasil è un progetto ancora in corso che mira a documentare le differenze di genere attraverso altrettante differenze sociali e culturali che si celano dietro la contrapposizione maschile/femminile. Il transgender identifica lascia infatti aperta la porta alla possibilità di identificarvi numerose identità di genere, senza una fissa etichetta.

Candid: Waiting for the Candymen, Kirstin Schmitt, Germany

In attesa di qualcosa: un futuro migliore, il momento giusto o semplicemente in attesa del domani, come i bambini che aspettano il carretto dei gelati. Così Kirstin Schmitt fotografa i sentimenti del popolo cubano.

Conceptual: Greetings from Mars, Julien Mauve, France

Il progetto mira a descrivere un viaggio, quello alla scoperta di noi stessi e di come ci interfacciamo con il mondo circostante ma soprattutto con la fotocamera che abbiamo di fronte: come ci includiamo nel paesaggio e cosa cerchiamo dal viaggio, se la scoperta di un nuovo luogo o di culture diverse oppure semplicemente se viaggiamo per riprendere immagini che ci contengano e che dimostrino la nostra presenza su questo pianeta. I due astronauti sono il fotografo e la moglie, immortalati con tute spaziali nel deserto.

Current Affairs: In search of the European Dream, Angelos Tzortzinis, Greece

Nel corso degli ultimi anni, migliaia di rifugiati e migranti hanno utilizzato la Grecia come base per i loro spostamenti dalla Turchia verso altri paesi europei. Il principale ingresso è via mare attraverso le isole di Kos e Lesbo, questo perché il governo greco, nello sforzo di ridurre al minimo l’ondata di profughi che entrano nel Paese, ha costruito un muro di filo spinato alto 2 metri e lungo 12 km al punto di ingresso principale al confine nord-est con la Turchia, rendendo quasi impossibile il passaggio via terra e quasi obbligato quello attraverso il Mar Egeo.

Daily Life: The Curse of Coal, Espen Rasmussen, Norway

Il progetto analizza la vita di città come Beckley e Mullens, luoghi del West Virginia dove il reddito era scandito dall’estrazione del carbone. Le nuove politiche ambientali portate dal governo Obama hanno fatto sì che i lavoratori di questo settore passassero dai 140000 del 1940 ai circa 15000 dei giorni nostri, con notevoli conseguenze sulla vita: i più giovani, che non trovano lavoro, e chi un lavoro ce l’aveva, ma l’ha perso, trovano sempre più spesso rifugio in farmaci, pillole, alcol e violenza.

Environment: Eagle Hunters of Western China, Kevin Frayer, Canada

L’Eagle Hunting Festival si svolge nella regione montuosa della Cina occidentale che confina con Kazakistan, Russia e Mongolia. Questa manifestazione mira a tramandare le antiche tecniche di caccia tradizionale alle nuove generazioni, una rigida serie di regole sulla formazione dei rapaci che altrimenti andrebbe persa nel tempo.

Landscape: Land of Nothingness, Maroesjka Lavigne, Belgium

La serie è ambientata nel deserto della Namibia: il bianco delle saline e l’oro delle dune fanno da cornice alla pazienza di chi vuole osservare da vicino incredibili animali quali giraffe, rinoceronti, zebre e fenicotteri, disposto ad ore e ore di appostamenti nel nulla di una regione nella quale sono le sporadiche stazioni di rifornimento testimoniano la presenza dell’uomo.

People: Nomadic Life Threatened on the Tibetan Plateau, Kevin Frayer, Canada

Il Tibetan Plateau è detto anche “il tetto del mondo”, e infatti è l’altopiano più in quota in assoluto: i nomadi tibetani devono sopportare numerose pressioni per mantenere il loro antico stile di vita, quelle del governo cinese in primis, ma anche i cambiamenti climatici e la modernizzazione.

Portraiture: Ebola Survivors, Marcello Bonfanti, Italy

Volato in Sierra Leone con Emergency, Bonfanti ha immortalato i sopravvissuti di questa epidemia che ha mietuto circa 4000 vittime. I suoi scatti immortalano lo sguardo di chi, una volta tornato a casa, scopre di aver perso tutto ma nonostante ciò è pronto a cominciare una nuova vita con chi gli è rimasto.

Sport: Second Best, Nikolai Linares, Denmark

Second best, i ritratti delle medaglie d’argento alle finali del Campionato di Boxe della Nuova Zelanda tenutosi a marzo a Copenhagen.

Staged: Iconic B, Alberto Alicata, Italy

Iconic B è una rielaborazione di immagini che hanno fatto la storia della fotografia di moda in una chiave del tutto nuova e molto personale: utilizzando le bambole Barbie Alicata ha riprodotto immagini iconiche di artisti come Avedon, Bourdin, Lachapelle, Penn e Testino, ricostruendone i dettagli in maniera precisa e riscoprendo l’autenticità e la forza di immagini senza tempo.

Still Life: Migrant Tomatoes, Francesco Amorosino, Italy

Questo lavoro è un progetto di denuncia contro lo sfruttamento che avviene costantemente nei campi durante la stagione del raccolto ai danni dei migranti. Solo nel 2015 sono morte 13 persone, vite spezzate per 1 o massimo 2 euro a cassa. I “suoi” pomodori hanno ancora le impronte di chi li ha raccolti.


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Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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