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3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura

Takaaki Ishikura è un autore di Osaka che ha raggiunto in pochissimi anni una incredibile maturità sia nella street sia nel ritratto sensuale e nel nudo in interni. Takaaki fotografa solo dal 2015 ma l’intensità con cui riesce a raffigurare un’umanità così varia pare giungere da esperienza di ben più lunga portata. L’intervista prosegue la serie ‘3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura’.

Eugenio Tursi | 12 Marzo 2021
Takaaki-Ishikura-framed-3-interviste-per-3-autori

Takaaki Ishikura. Questo hotel si trova nello stesso posto del 'fure-mu3'. Il bagno è realizzato con piastrelle estremamente ricercate. Il suo gesto 'doloroso' corrisponde alla sensazione che emerge da questo ambiente. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Il secondo autore che proponiamo per la serie di ‘3 interviste per 3 autori’ è Takaaki Ishikura, nativo e fiero residente di Osaka, come egli si definisce spesso, il quale si occupa, con risultati altrettanto meritevoli di essere presi ad esempio, di due generi apparentemente antitetici nell’approccio fotografico: street e ritratto.

Il primo dei due, vissuto dall’autore in modo estremamente spontaneo agli esordi (passeggiando senza sosta per giorni interi nella propria città), è affrontato oggi da Takaaki con piglio assai più programmatico. Il secondo, il ritratto, svolto al contrario in interni, è finalizzato a creare suggestive atmosfere sensuali, al limite del nudo che spesso affiora ma senza mai prendere il sopravvento, ed è fondato sulla meticolosa progettazione del lavoro finalizzata a svelare, rivelare, piuttosto che non a mostrare. Finalità che l’autore persegue in totale autonomia durante la gestione e l’organizzazione della sessione di scatto. Fasi che, ci dice Takaaki, gli richiedono un impegno non indifferente, lavorando praticamente da solo con la modella in qualsiasi contesto, proprio per concentrarsi sul risultato mentale che egli ricerca di fronte alla sensualità evidente di luoghi e soggetti.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Scatto foto da molto tempo in questo posto. Si tratta di un vecchio hotel in Osaka, con una finestra di vetro da cui si può vedere la vasca da bagno. Penso che si tratti di un luogo molto drammatico. Le ho fatto cambiare posa molte volte. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Takaaki ha il grande dono di saper gestire con risultati estremamente differenti bianconero, colore, luce dura in esterni e luce appena accennata in interni. Il tutto sia su soggetti con cui egli può stabilire un’interazione verbale, come le ragazze che posano per lui in hotel, sia su coloro che semplicemente gli passano a fianco per le strade di Osaka.

Tuttavia, studiando il lavoro dell’autore, mi pare di intuire e di percepire un fattore comune al modo con cui Takaaki affronta tali scenari tanto nello stile cinematografico dei suoi ritratti, quanto nel tratto grafico, al nero di china, della sua street. Takaaki rivela. E rivela sempre un’umanità che riesce a essere spontanea, perché all’autore è questo che interessa. Dura e seria per strada, sospesa e sensuale in hotel. Le armi che Takaaki utilizza per ottenere ciò sono varie a seconda del contesto. Sono infatti il controluce, il riflesso, l’ombra nera e dura che rivelano le persone con le loro vicende in strada. Sono le velature, le lingerie, il bokeh, la luce sempre moderata che svelano il carattere erotico e sensuale femminile in una camera o nell’ascensore dell’albergo teatro dei suoi cortometraggi fatti da singoli scatti.

s.: Takaaki Ishikura. Infine ho scattato questa foto nello stesso punto di una delle precedenti, con la pelle sottoesposta di poco, ma è diventato un nudo molto elegante. La ragazza è decisamente più alta dei giapponesi, quindi le linee del suo corpo sembrano molto belle. Anche in questo caso pensavo che il monocromo fosse più elegante del colore. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
d.: Takaaki Ishikura. Il titolo di questo scatto è ‘Afternoon Girl’. Questa volta volevo realizzare un’opera tranquilla e sensuale. Infatti qui non c’è illuminazione artificiale, solo la luce della finestra. Era più cinematografica così. Mi piace scattare solo con la luce della finestra ed è più simile a un film, quindi non uso molto i flash artificiali. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Questa settimana nello spazio dedicato a 3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura.


Innanzitutto vorrei ringraziarti molto, Takaaki, per la tua disponibilità a partecipare a questa intervista. Grazie mille.

Vorrei iniziare con un’ammissione… guardando entrambe le due pagine personali che hai pubblicato su Instagram (www.instagram.com/ts_street/ e www.instagram.com/ts_framed/) sarei molto tentato di definire… tre interviste separate ed estese allo stesso autore! Interni a colori, in bianconero e Street.

In effetti mi sento a mio agio nella fotografia di strada, nella ritrattistica a colori e nella ritrattistica in bianco e nero allo stesso tempo. Con un po’ di intimità e di glamour. Dovendomi definire direi che in fin dei conti mi piace fotografare le persone che passano per strada. Alla ricerca di un argomento comune che colleghi questi diversi aspetti, penso di essere concentrato sull’umanità.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Questa ragazza sembrava una turista venuta ad Osaka. La donna in primo piano dall’espressione ‘lunatica’ è in contrasto con i due uomini nella parte posteriore. E’ uno scatto riuscito proprio perché sono stato in grado di riprendere al meglio quell’espressione facciale particolare. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Facciamo solo un passo indietro prima di approfondire le tue immagini: dove e in quali occasioni vengono principalmente realizzati i tuoi scatti? Di solito fotografi, in particolare quando scatti urbani, anche mentre gestisci diverse attività nella tua routine quotidiana o la fotografia professionale prende tutti i tuoi momenti? Oltre che un fotografo di moda professionista, sei un professionista nella fotografia di strada? La fotografia di strada non è spesso considerata un genere professionale…

Nella maggior parte dei casi, quando faccio Street, fotografo le strade di Osaka, dove sono nato e vissuto. Osaka è la seconda città più grande del Giappone dopo Tokyo, ma la sua cultura è leggermente diversa da quella di Tokyo e moltissimi aspetti storici e culturali che le sono propri rimangono intatti. A differenza della ritrattistica posata e organizzata, nella fotografia di strada il confine tra professionisti e dilettanti è estremamente labile e chi si trova a camminare per strada cercando di fare Street può trarre da questo aspetto un grande vantaggio. Nel ritratto amo comunicare l’aspetto umano e caratteriale di chi fotografo.

s.: Takaaki Ishikura. Questa è stata la mia seconda ripresa con lei, è stata una ripresa molto emozionante, è stato un lavoro che ha catturato le sue espressioni facciali come non mai, senza precedenti. Penso che questo si possa definire un lavoro potente. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
d.: Takaaki Ishikura. Questo scatto è divenuto un progetto che ruota attorno all’erotismo. La sensazione è che il vero lavoro sarebbe stato indossare i tacchi alti… (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

“ero solito scattare proprio mentre camminavo, mentre ora ho iniziato a fermarmi in un medesimo luogo, spesso noto e che conosco, quando mi accorgo che c’è una buona luce”

s.: Takaaki Ishikura. Questa nasce da una coincidenza. Avevo appena fatto una foto alla donna in primo piano quando il ragazzo al centro è entrato bene nella composizione. Aveva un aspetto molto carino e c’era un’ottima luce. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
d.: Takaaki Ishikura. Questo è uno scatto realizzato all’inizio delle riprese di quel giorno. Mi sono imbattuto in un ottimo passante e ho premuto rapidamente il pulsante di scatto. Lei ha abbassato per un attimo lo sguardo ma l’espressione era simpatica. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Quando hai iniziato a fotografare? Ho notato molti fotogrammi in bianco e nero quadrati nelle tue pagine Instagram e quando vedo il ‘quadrato’ penso alla pellicola 6×6…

Ho iniziato a fotografare nel 2015 e il primissimo lavoro che ho portato a termine ritraeva il posto di lavoro di mio padre che era appena morto. Dopo questo esordio ho iniziato ad uscire ed a scattare immagini della mia città. Uso solo fotocamere digitali, non ho mai utilizzato la pellicola, ma in un certo senso utilizzo i fotogrammi in bianconero come se fossero una sorta di disegno a china.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Anche questo lavoro non utilizza il flash artificiale, ma solo la luce dalla finestra. Il suo abbigliamento è così erotico che ho cercato di rendere l’inquadratura un po’ più ‘tranquilla’, ed è questo quello che la rende poetica. Se si fosse girata di fronte a chi guarda sarebbe stata più sensuale. Ho scattato solo questa in quella posizione. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

La Street ha guadagnato molta popolarità tra il pubblico fotografico anche se è sempre stata praticata per decenni senza darle quel nome specifico. Come nel lavoro di Eliott Erwitt. Sei abituato ad aspettare soggetti adatti quando trovi un buon contesto di luce o di situazione o preferisci cogliere occasioni improvvise?

Mi piace la ‘candid photography’, ovvero la fotografia improvvisata di soggetti non orchestrati. Non avverto mai coloro i quali fotografo e nella maggior parte dei casi tento di fotografarli senza che se ne accorgano e senza che notino la macchina fotografica, proprio mentre camminano e cammino per strada. Ho cambiato nel corso del tempo il mio modo di fotografare la Street. Prima ero solito scattare proprio mentre camminavo, mentre ora ho iniziato a fermarmi in un medesimo luogo, spesso noto e che conosco, quando mi accorgo che c’è una buona luce. Aspetto un po’ quindi, invece di andare in giro, anche se in questo caso la mia presenza non manca di destare sospetto. Il punto è che per fare buone riprese è importante non farlo pensare alle persone che vi transitano.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Mi sono imbattuto in questa bella scena in cui la donna anziana incrocia un giovane dall’aspetto moderno. Mi piace la lucentezza del suo vestito e l’espressione del suo viso. Poiché scatto ‘al volo’ mentre cammino la risposta e la velocità della fotocamera devono essere all’altezza… Ho bisogno di una fotocamera nuova! (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Il tuo stile è molto aggressivo, molto contrastante, molto robusto in un certo modo. Come ci sei arrivato? Che attrezzatura porti di solito con te?

In questo momento sto usando una Ricoh GR2 ed una Fujifilm X100F per strada. Ad esempio durante il giorno in pratica utilizzo sempre la Ricoh GR2 e devo ammettere che i risultati in luce diurna sono davvero buoni. Al contrario nella ripresa di ritratto uso la Fujifilm X100F ed una Fujifilm X-T2. Per un qualche motivo che non so il ritratto ripreso con la Fujifilm X100F mi piace molto perché è realistico. Dopo la ripresa lo sviluppo con Adobe Photoshop, mentre quando scatto per strada mi mantengo generalmente su un editing dal contrasto molto elevato. Un ulteriore elemento estetico che mi piace molto e che cerco di ottenere in fotografia è l’effetto cinematografico, quello tipico delle scene da film. Cerco questo tipo di editing, di color grading, nel ritratto e mi piace molto.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Volevo rendere questo scatto simile ad una scena cinematografica, così ne ho fatto un lavoro in serie che che ha avuto successo, ambientato nella doccia. Mi piace molto. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Ci sono situazioni particolari che preferisci? Guardando le tue immagini sembra ti piaccia sia camminare sotto il sole diretto con ombre forti e definite sia scattare in una stanza buia in penombra… Quale dei due ti trova più a tuo agio?

A dire il vero non uso molta luce artificiale nei ritratti, non la amo particolarmente. Quando fotografo per strada scatto come se stessi filmando o come se stessi riprendendo per un documentario o per il cinema. Mi piace moltissimo la luce naturale e, quando fotografo in interni, amo avere solamente un po’ di luce nella stanza. Insomma: non sono mai a mio agio con luci molto amie ed intense.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. È un lavoro di due anni fa, molti stranieri venivano ad Osaka quando non c’era ancora il Covid. Si nota che è un ricordo dal fatto che non compare alcuna mascherina. Quando sei nel posto giusto ed arriva un bel controluce in camera è bello… (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Può essere tanto che la ragazza stesse inviando un’e-mail al suo ragazzo per fissare il luogo dell’incontro o che stesse ascoltando della musica… io ho rilasciato l’otturatore nel momento in cui le sono passato di fianco. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Le persone che figurano nel tuo portfolio di street-photography, con le loro espressioni ed i loro atteggiamenti facciali appaiono sempre preoccupate, impegnate e severe. Questa tensione è il tuo obiettivo o il tuo sentimento?

Trovo che le persone raramente ridano nella vita di tutti i giorni, quando impegnate nelle proprie attività quotidiane. E non solo dopo che le ho riprese fotografandole per strada. La gente reale vive con ogni sorta di preoccupazione ed è difficile trovare spontanee espressioni di contentezza. In ogni caso devo ammettere che io stesso, pur con la dovuta gentilezza, preferisco catturarne l’espressione più vera ed umana in luogo che non una rappresentazione fasulla, artefatta, non reale. Sarebbe molto bello se quel tipo di ‘odore’, di ‘sentore umano’ potesse essere catturato all’interno delle foto.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. È uno dei miei scatti più sensuali. Anche il titolo di quest’opera è ‘Afternoon Girl’. Le ho detto che volevo che si esprimesse liberamente sul letto e ho fatto diversi scatti, ma credo che questo in particolare abbia funzionato bene sia nel gesto sia nella composizione. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Questa ripresa si basa sulla ricerca di un po’ di sfocatura ‘ruvida’. Penso che comunichi anche un certo tipo di messaggio a chi la osserva: mi piacciono le foto in bianco e nero più di quelle a colori e le rifinisco spesso in questo modo. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Parlando di ritrattistica devo chiederti prima un dubbio molto pragmatico che i lettori ovviamente solleveranno: come trovi una così grande varietà di luoghi, di stanze, di modelli? Sei abituato a pianificare e organizzare meticolosamente ogni fotogramma o sei più istintivo?

Quando devo organizzare una sessione di ripresa mi occupo personalmente di ogni aspetto. Mi occupo di scegliere il luogo, di contattare e di noleggiare le modelle e di quant’altro sia necessario. Per quanto riguarda il ritratto di strada sono propenso ad un certo tipo di organizzazione. Per esempio quando giri per strada puoi prevedere e memorizzare la luce tipica di zone, strade e della stessa città ove normalmente scatti per poi tornare in quel medesimo luogo e quell’ora a fotografare. Si tratta insomma di organizzarsi. Per esempio, Osaka è una città dal grande passato culturale e storico, la quale non è stata distrutta e molte vecchie strutture sono ancora presenti e ben conservate. Se hai necessità di un luogo dove ambientare una ripresa cerca proprio in questi luoghi!

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Questa persona in realtà è un uomo, ma a prima vista ho ritenuto si trattasse di una donna bionda, estremamente attraente, con una luce splendente sui suoi capelli. Sono riuscito a riprendere il movimento dei capelli con un buon tempismo, mi piace molto anche la versione a colori di quest’opera. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

I tuoi modelli sono molto seducenti e provocanti: cosa chiedi loro? Come ti rapporti con loro in termini di recitazione e rappresentazione di ciò che stai cercando?

Le modelle che fotografo sono estremamente attraenti. Questo mi rende possibile fotografarle anche senza la necessità che ci sia un sorriso ad ingentilirne l’aspetto. Un sorriso finto non serve a nulla dal punto di vista della comunicazione umana nelle mie fotografie. Solitamente la durata di una sessione di ripresa di ritratto con la modella in interni è di circa 3 ore. Durante le riprese siamo assolutamente rilassati e non c’è tensione tra me e la modella, anche se, in senso buono, il gioco sta nel creare una sorta di conflitto tra il fotografo e chi posa, una sorta di collaborazione, di comunicazione tra il mio calore ed il suo, in modo che comunichi qualcosa che va oltre la situazione e quello che realmente accade.

s.: Takaaki Ishikura. Quel giorno l’ho incontrata per la prima volta a Tokyo e ho scattato la notte a Shibuya per circa 2 ore. Io stesso ero nuovo a Tokyo e non sapevo molto sulla location, ma ho girato per i vicoli di Shibuya. Lei mi è piaciuta così tanto che non pensavo di averla incontrata solo per la prima volta. Sono riuscito a scattare proprio nel momento in cui ha assunto questa posa unica sulla strada a Shibuya! Ho usato una Fujifilm X100F. Leggera e spesso utilizzata nei ritratti di strada. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
d.: Takaaki Ishikura. La luce che entrava nella stanza spoglia era bellissima, quindi ho pensato se l’avessi avvolta in un velo, come in una piccola tenda, avrei potuto ottenere un’espressione estremamente efficace. Questo lavoro è stato ripreso con sola luce naturale. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

“quando fotografo a colori lo scopo è quello di dare al lavoro finito l’aspetto cromatico di un film”

s.: Takaaki Ishikura. Questo è un posto che fotografo spesso. Si tratta di uno di quei posti in cui vengono molte persone di passaggio ad Osaka. Questa luce vi giunge tramonto. Si tratta di un’istantanea improvvisata. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)
d.: Takaaki Ishikura. Questo è Dohtonbori a Namba, Osaka. Di notte scatto con il flash con una bassa velocità dell’otturatore. Questi lavori intensi sono molto rumorosi nel colore, pertanto preferisco convertirli in bianconero. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

In poche parole: cosa cerca Takaaki Ishikura nei suoi ritratti? Forse più il nascondersi che non il mostrare?

Ah ah! (ndr: questa risata vale 1000 punti!) Questa è una domanda difficile per me. Penso che il mio lavoro fotografico continuerà ad evolversi. Ad oggi ritengo che ciò che mi piacerebbe continuare a fare consista nel creare lavori che tirino fuori la loro forza interiore.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Ancora una foto intitolata ‘Afternoon Girl’, che è il titolo e la serie del tema. Ho scattato cercando di riprendere i gesti pomeridiani della ragazza anche nelle sue parti ed espressioni malinconiche. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Come si sta evolvendo il tuo stile negli anni? Mi sembra che, mentre in B&W hai la tendenza a giocare con i forti contrasti, nel colore l’aspetto cinematografico ha una grande influenza nel tuo lavoro.

Sì, è vero, il mio stile è esprimere la forza, la presenza e la forma di soggetti e situazioni nel bianconero, mentre quando fotografo a colori lo scopo è quello di dare al lavoro finito l’aspetto cromatico di un film. Io credo che questo stile e questo approccio alla ripresa non cambieranno per un po’.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. Sono passati due anni da quando l’ho incontrata. Lei per me è una modella molto importante. Questo scatto è stato scattato nell’ascensore di fronte a me nel corridoio mentre stavo fotografando in hotel. Ero impegnato in una scena di tipo cinematografico e volevo fare una ripresa con questo stile, quindi ho deciso di scattare all’interno dell’ascensore. Ho tenuto il flash con la mano e ho fatto andare l’ascensore su e giù molte volte. (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Ci puoi citare le principali competenze che hai acquisito negli anni di pratica fotografica? Ci sono colleghi che ti hanno ispirato?

Per me il mondo della ripresa fotografica è appena agli esordi! Ho appena iniziato a fotografare (ndr: dal 2015) e non sono molto bravo. Di certo quello che posso dire è che cammino per strada più di chiunque altro io conosca. E che mi piacciono molto i film, pertanto in questo momento il mio ritratto fotografico è molto influenzato da questo approccio e da questo stile.

Takaaki Ishikura
Takaaki Ishikura. È entrato nell’inquadratura un uomo molto ben vestito. Io ero preoccupato per la composizione perché mi trovavo su una passerella piuttosto stretta e lui mi stava guardando mentre ero lì con la macchina fotografica in mano. Ho aspettato ancora un po’ alla sua sinistra, prima che mi passasse quasi sopra! (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Puoi per favore scegliere un solo scatto dal tuo (enorme) archivio per essere eletto “il tuo preferito” e dirci perché ti piace di più, quando è stato scattato e qualcosa in più a riguardo di esso?

È molto difficile sceglierne una in particolare, ma se devo proprio scegliere direi questa foto. L’ho scattata nel 2016 nel famoso quartiere di Dotonbori a Osaka. È una città che normalmente viene visitata da moltissime persone di ogni paese del mondo e questo distretto in modo particolare. Ogni volta che ci vado a fotografare ci sono centinaia di persone. Ora il numero di persone è ovviamente cambiato a causa dell’influenza di COVID-19, ma spero che i miei desideri si avverino e lo facciano presto tornare ad ospitare così tante persone. In quel momento vi tornerò a fotografare ad Osaka. Scelgo quindi questa immagine affinché mi rappresenti, a titolo di espressione di una speranza.

Takaaki-Ishikura-foto-preferita-Dotonbori-Osaka
Takaaki Ishikura. La mia foto preferita: Dotonbori a Osaka (3 interviste per 3 autori: Takaaki Ishikura)

Grazie mille Takaaki, lascia che ti esterniamo i nostri più vivi complimenti per il tuo ottimo lavoro fotografico, sia nella fotografia di strada che nella ritrattistica! Grazie mille, Eugenio.

Vi ringrazio molto! Sono contento dei riscontri avuti sinora grazie alla mia attività di ripresa e sono assolutamente convinto di continuare a scattare! Grazie a Roberta per avermi dato questa opportunità.

Introduzione: 3 interviste per 3 autori – Moscatelli, Takaaki, Feroce

Prima parte: Fabio Moscatelli

Terza parte: Aldo Feroce


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Eugenio Tursi
Nato a Firenze nel 1974, ho fatto tutto al contrario. Dia prima, camera oscura dopo. Prima dell'Hasselblad avevo già la digitale. Ho imparato da Alpino, frequentando ed insegnando poi in scuole di fotografia milanesi. Scrivo dal 1999, mi laureo in Informatica e ricollego il tutto alla fotografia digitale. Faccio anche il fotografo freelance oltre a coordinare Progresso Fotografico che conobbi nel 1995. Mi hanno insegnato 'qualcosa’ Leonardo Brogioni, Roberto Signorini, Gerardo Bonomo.
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