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Fotografia.it

D-DAY, lo sbarco in Normandia. Un libro di oltre 200 pagine con foto inedite

Il 6 giugno inizia la liberazione dell’Europa: è il famoso D-Day.

Redazione fotografia.it | 4 Giugno 2024

Lo sbarco in Normandia, celebrato dalle immagini di Robert Capa, rivive qui nelle fotografie in gran parte sconosciute degli archivi di stato americani, scatti di fotografi che hanno documentato sul campo di battaglia quei momenti storici.

Ma in questo libro non troverete solo foto di guerra, ma anche immagini emotivamente forti come quella della bambina francese che mette un fiore sulla tomba di un soldato americano, o quella della giovane francese che carica i suoi  due bambini e gli effetti personali su una carrozzina prima di iniziare il lungo viaggio verso una zona sicura.

E non manca un ritratto di Ernest Hemingway insieme al colonnello Charles T. (Buck) Lanham; è il 18 settembre 1944, in Germania. Hemingway infatti fu al fronte prima come inviato nell’Oceano Pacifico, poi partecipò a operazioni di pattugliamento contro i sommergibili tedeschi nell’Atlantico, e infine partecipò come soldato “irregolare” alle forze di liberazione sbarcate sulle coste della Normandia.

DDay
“Scie di vapore scorrono dietro una formazione di Boeing B-17 ‘Flying Fortresses’ del 91° Bomb Group, 8th Air Force, mentre si dirigono verso l’obiettivo di Keil, Germania”. 4 gennaio 1944. Germania Fotografo: sconosciuto o non fornito Per gentile concessione del U.S. Army Signal Corps / Library of Congress

Come della filosofia di Zoom Archives le fotografie sono accompagnate da accurati test storici che permettono di comprendere le origini della guerra e i suoi drammi, a cominciare dai campi di concentramento fino al suicidio dei gerarchi nazisti.

DDay
“Padre Edward J. Waters, cappellano cattolico, celebra una messa sul molo per i membri delle prime truppe d’assalto lanciate contro le forze di Hitler sul continente”. 5 giugno 1944. Weymouth, Inghilterra Fotografo: sconosciuto o non fornito Per gentile concessione degli U.S. National Archives Digitalizzato da Signal Corps Archive

Lo sbarco in Normandia entra nell’immaginario della cultura occidentale sin dal suo concepimento. A farne un mito è la sua promessa di liberare in un domani imprecisato l’Europa Occidentale dal tallone crudele del Nazifascismo.

Prima dell’entrata in guerra degli Stati Uniti la Liberazione dell’Europa Occidentale sembra solo un sogno irrealizzabile ma il D-Day la flotta più grande di ogni tempo attraversa il Canale della Manica e vomita sulle spiagge della Normandia migliaia di uomini che sotto un fuoco di sbarramento infernale riescono ad arrivare alle spiagge e ad annientare le difese naziste. Le cronache giornalistiche, fotografiche e cinematografiche rendono la battaglia leggendaria.

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“I rinforzi americani sbarcarono a Easy Red il 6 giugno tra le 11:30 e le 12:30 dalla LCT-538. Tra queste truppe, i genieri del 37° Engineer Combat Battalion della 5° Engineer Special Brigade, riconoscibili dal fiocco bianco sull’elmetto. Molti uomini portano con sé, oltre al loro equipaggiamento personale, anche attrezzi per il movimento terra, munizioni o attrezzature. L’uomo sulla destra porta una maschera antigas d’assalto sul petto nella sua sacca di neoprene nera”. 6 giugno 1944. Settore Easy Red, Omaha Beach, Normandia, Francia Fotografo: sconosciuto o non fornito Per gentile concessione di Photos Normandie / U.S. National Archives

Dopo la conquista della Normandia, la Liberazione dell’Europa Occidentale diventa qualcosa di reale, concreto, certo. Le immagini di questo libro raccontano per intero l’Impresa attraverso le più belle fotografie degli archivi di stato americani. E mostrano come un sogno apparentemente impossibile è prima diventato un mito, poi realtà e quindi leggenda.

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“La testa di ponte è sicura, ma il prezzo è stato alto. Un fotografo della Guardia Costiera si è imbattuto in questo monumento a un soldato americano morto da qualche parte sulla costa della Normandia, devastata dalle granate”. Giugno 1944. Normandia, Francia Fotografo: sconosciuto o non fornito Per gentile concessione degli U.S. National Archives

La battaglia di Normandia

Dopo lo sbarcola reazione tedesca è lenta, la confusione totale, la strategia velleitaria. Ci vuole del tempo prima che i comandi nazisti si convincano che sta avvenendo per davvero l’invasione Alleata tanto attesa. Hitler si alza alle 10 del mattino del 6 giugno e chiede irritato che diavolo sta succedendo. Quando la notizia del D-Day è confermata è perfino contento. Finché gli eserciti delle Nazioni Unite erano in Gran Bretagna non era possibile distruggerli ma adesso che sono sul suolo europeo finalmente sono annientabili.

Una convinzione che i generali tedeschi più intelligenti fanno fatica a condividere. Molti di loro sono convinti che l’inizio della fine è già cominciato con la sconfitta di Stalingrado del febbraio del 1943 e i fatti gli stanno dando ragione. L’Armata Rossa travolgerà tutto e tutti e i russi si prenderanno la loro sanguinosa vendetta sui tedeschi se l’intero esercito di Berlino non sarà schierato per intero a contrastarli.

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Il famoso scrittore americano “Ernest Hemingway con il colonnello Charles T. (Buck) Lanham”. 18 settembre 1944. Schweiler, Germania Fotografo: sconosciuto o non fornito Per gentile concessione degli U.S. National Archives

L’unica salvezza per la Germania è trovare un accordo con gli anglo-americani e adesso che sono arrivati è il momento di agire con o senza il consenso di Hitler, che anzi è meglio eliminare quanto prima. È necessario convincere gli Alleati che un’alleanza con loro contro il comune nemico bolscevico è la soluzione migliore per tutti perché se i sovietici si prendono la Germania cercheranno sicuramente di mangiarsi anche altri paesi dell’Europa occidentale, sostituendo alla minaccia nazista quella marxista.

La prospettiva è chiara, ma i tempi non sono ancora maturi per venire allo scoperto, per cui i generali ribelli che stanno complottando contro il Fuhrer fanno ancora il loro dovere anche se con riluttanza. Le armate tedesche a rinforzo di quelle normanne vengono messe in moto, dal fronte orientale arrivano sui treni i panzer che dovranno distruggere le forze alleate, altre squadriglie sono richiamate dalle zone del Reich a cui è possibile sottrarle.

Gli alleati hanno un obiettivo, conquistare i porti normanni e bretoni per scaricare le migliaia di mezzi e i milioni di uomini che hanno previsto di far arrivare in Francia per vincere la battaglia di Normandia. Ma i tedeschi che ancora credono nella vittoria finale, una volta che si riprendono dalla sorpresa, combattono maledettamente bene. E quelli che presidiano i porti sono i più determinati: molti saranno lasciati nelle mani dei nazisti fino alla fine della guerra.

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“Una bambina mette un fiore su una tomba. La bambina è francese, la tomba è americana”. 14 luglio 1944. Sainte-Mère-Église, Francia Fotografo: sconosciuto o non fornito Per gentile concessione della Rodger Hamilton Collection / Photos Normandie / U.S. Army / U.S. National Archives

Gli anglo-americani avevano previsto che ci sarebbe stato un periodo di transizione e si erano organizzati con due giganteschi porti artificiali. Sono i famosi Mulberry Harbour, costituiti di blocchi di cemento, passarelle di metallo e cassoni affondati ai lati a protezione dalla furia dell’oceano. Ma quello in carico agli americani è travolto dal mare in tempesta tra il 19 e il 20 giugno e solo quello usato dai britannici rimane in funzione. Un handicap che rallenta terribilmente l’afflusso di rifornimenti e truppe che dovrebbero travolgere i nemici e far vincere la battaglia in fretta. La natura comanda anche sugli uomini in guerra.

D-Day. Lo sbarco in Normandia. La liberazione d’Europa
Libro scritto e curato da Alessandro Luigi Perna
Edito da Rodolfo Namias Editore
In collaborazione con History & Photography – la Storia raccontata dalla Fotografia
Pagine: 214 (formato digitale)
È disponibile in pdf su FotografiaStore:
€ 9,90
www.fotografiastore.it/zoom-archives-2-dday

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