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Fujifilm X-T5 - Dati di scatto: 1/100s - F4 - ISO 500

Fujifilm X-T5, walk this way

Fujifilm X-T5 torna alle origini, ad essere la prima scelta professionale per street photography e reportage, e sveste i panni dell’ammiraglia forte della presenza di X-H2 e X-H2s alle sue spalle.

Francesco Carlini | 30 Novembre 2022

Datata inizio novembre, Fujifilm X-T5 presenta molte delle caratteristiche dell’ammiraglia X-H2 annunciata solo un mese prima: stesso sensore da 40 Mpxl, stessa stabilizzazione IBIS 7 stop, stesso processore, stesso sistema AF. A differire giusto le potenzialità video. E il corpo, proprio quello che fa di X-T5 una vera macchina da street e reportage.

Ho trascorso una settimana con X-T5. A dire il vero l’avevo già avuta tra le mani poco dopo l’annuncio ufficiale ma quella mezzora non mi è bastata per capirla davvero a fondo. Perché questa è una macchina da capire, non solo da usare. Prima di provarla ho letto e visto alcune recensioni; ho sentito alcune discussioni e molte di loro vertevano sul “quanto era stato tolto rispetto ad X-T4” e “quanto era uguale rispetto ad X-H2”. Tutte puntualizzazioni corrette ma che in realtà mostrano quanto questo modello sia stato frainteso da molti, seguendo il trend che va per la maggiore oggi: limitarsi a leggere le caratteristiche tecniche. Ma una macchina va “sentita”.

Sarò anche un caso perso ma tendenzialmente credo che ogni oggetto, dalle auto alle macchine fotografiche soprattutto queste ultime, abbia un’anima tutta sua; si inizia con il darle un nome, poi le cose vengono da sé. Ora, prima di parlare di caratteristiche e impressioni sul campo, mi preme “dare contro” a chi ha frainteso X-T5 . Lo faccio scrivendo ciò che questa macchina (che non è mai solo una macchina) mi ha trasmesso.

L’anima di Fujifilm X-T5 è da street photography, da reportage. Questo è stato il motivo per cui la linea X-T ha visto la luce, questa la strada tracciata da Fujifilm per questi modelli. Ma qualcosa si è incrinato con X-T4. Causa un mercato sempre più esigente, e in mancanza di una vera e propria punta di diamante al vertice della piramide professionale, Fujifilm è stata quasi obbligata a trasformare la X-T in qualcosa di diverso. A farle vestire i panni, secondo me un po’ scomodi, dell’ammiraglia. Per questo motivo le è stata aggiunta una raffica enorme per farle fare la sportiva; un innesto rinforzato per sorreggere le ottiche MKX per renderla versatile anche per le produzioni cine; un corpo maggiorato grazie ad un vertical grip per aumentarne longevità e comodità nelle lunghe sessioni di scatto come se fosse una macchina da studio. Vero, a listino c’era sì la X-H1 ma non si sapeva ancora che fine avrebbe fatto quel progetto.

Insomma, un vestito che sicuramente cadeva bene però non certo privo di difetti. Quali? Il primo: l’ergonomia di tasti e ghiere che, per i mestieri professionali sorpa descritti, non era certo la soluzione più ideale o intuitiva del mondo. Il secondo, nel caso specifico dello sport: la mancanza di un sensore Stacked molto più veloce di un classico CMOS. Si è creato una sorta di dualismo interno. L’azienda che voleva in qualche modo preservare questa “anima vintage” era anche la stessa che voleva spingere la linea X-T oltre i propri limiti. La coperta era un po’ corta, il fotografo doveva sempre scendere a qualche compromesso. Ma ora le cose cambiano. Ora Fujifilm non ha una, bensì due ammiraglie: una sportiva, X-H2s, e una da studio, X-H2. E quindi la X-T può riprendersi la sua anima e, finalmente, tornare a fare solo la X-T. Ad una macchina da street photography e reportage non servono 20 fps, ne possono bastare 15; non serve un innesto rinforzato, non è una macchina cine; non serve un vertical grip, non è fatta per essere tenuta tra le mani per ore e ore consecutivamente..anche perché, per la strada, serve avere una macchina discreta, pronta e leggera tra le mani non certo un “mattone”.

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Fujifilm X-T5

Per questo motivo mi trovo d’accordo con tutte le “mancanze” di X-T5, sono proprio quelle che la rendono perfetta così com’è. Rimane il discorso “è uguale ad X-H2”. E quello è da affrontare nel punto prezzo che è stato scelto per entrambi i modelli. Esordire con “costa solo € 200 in meno, tanto vale prendere l’ammiraglia” vuol dire avete tanta confusione in testa. Ma, soprattutto, non aver capito il prodotto. Solitamente le aziende segmentano i loro modelli per pubblico a cui sono destinati. Separano il vertice della piramide da quelli più generici: c’è quindi l’ammiraglia là in alto e poco sotto le professionali per lo sportivo, il ritrattista, il videomaker, lo street photographer. E, come sempre, il pubblico deve fare una scelta che tenga conto anche del portafoglio: o spendere tantissimo o spendere la metà e scendere a compromessi su risoluzione, raffica, sensore ecc. Ma X-T5 ed X-H2, fotograficamente parlando, sono identiche. Quindi Fujifilm sta implicitamente dicendo al professionista: “Non devi fare delle rinunce, devi solo scegliere il prodotto che più ti si addice per ergonomia e comodità nel tuo ambito di utilizzo. Se ti occupi di studio e cerimonia, e hai bisogno di autonomia e praticità, forse è meglio che tu scelga X-H2. Ma se fai reportage, se fai street, se vuoi una tuttofare senza dover scendere a compromessi, allora devi scegliere X-T5.”

Discorso infinito, forse il classico ginepraio. Però, ecco, è così che ho inteso io il processo che ha portato a questo modello. Ma è una visione, pur se estremamente romantica, anche molto personale. Ora passiamo alle cose meno soggettive e più oggettive; parliamo delle caratteristiche di questa Fujifilm X-T5 e di come si comporta nel suo habitat naturale: la strada.

Fujifilm X-T5: specifiche tecniche

Le caratteristiche sono da prima della classe. Il sensore è un APS-C X-Trans CMOS 5 HR da 40 Mpxl, quello che segna lo standard futuro per i modelli di altissimo profilo targati Fujifilm: stesse peculiarità cromatiche che hanno reso famosa questa soluzione, in un formato ad altissima risoluzione. Per questo motivo la stabilizzazione è stata portata dai 5 stop ai 7 stop, un aumento necessario per contrastare mosso e micromosso che potrebbe essere generato da una simile densità di pixel, e la raffica è rimasta (nei confronti di X-H2) a 15 fps (scendendo dai 20 fps su X-T4 che però aveva un sensore da 26 Mpxl). A dire il vero i 20 fps si possono raggiungere anche qui, a patto di accettare un crop sul file di 1.29x. Il processore è lo stesso X-Processor 5 delle ammiraglie e, di conseguenza, è dotato degli stessi algoritmi AI in supporto al sistema AF da 425 punti a rilevamento di fase e contrasto in grado di ricoscere soggetti come umani, animali, uccelli, auto, treni, moto, bici e aerei.



X-T4X-H2X-T5








Sensore (APS-C)X-Trans CMOS 4X-Trans CMOS 5 HRX-Trans CMOS 5 HR
Risoluzione26,1 megapixel40,2 megapixel 40,2 megapixel
Illuminazione sensoreBSI (retroilluminato)BSI (retroilluminato)BSI (retroilluminato)
ProcessoreX-Processor 4X-Processor 5X-Processor 5
CostruzioneLega di magnesioLega di magnesioLega di magnesio
Sensibilità ISO160-12800 (esp. 80-51200)125-12800 (esp. 64-51200)160-12800 (esp. 80-51200)
Stabilizzatore incorporato5 assi (6,5 EV)5 assi (7 EV)5 assi (7 EV)
Mirino elettronico3.690.000 punti5.760.000 punti 3.690.000 punti
Ingrand. mirino elettronico0,75x0,8x0,8x
Monitor3”, 1.620.000 punti, orientabile3”, 1.620.000 punti, orientabile3”, 1.620.000 punti, orientabile
Touch screen
Autofocus ibrido425 punti, 98% (-6 EV)425 punti, 98% (-7 EV)425 punti, 98% (-7 EV)
Eye AF in scatti continui
Otturatore meccanico1/8.000s – 15 minuti1/8.000s – 15 minuti1/8.000s – 15 minuti
Otturatore elettronico1/32.000s – 15 minuti1/180.000s – 15 minuti1/32.000s – 15 minuti
Sincro flash1/2501/250 (ott. meccanico)1/125 (ott. elettronico)1/250 (ott. meccanico)1/125 (ott. elettronico)
Scatti continui ott. meccanico15 fps15 fps15 fps
Scatti continui ott. elettronico20 fps (30 fps crop 1,25x)13 fps (20 fps crop 1,29x)13 fps (20 fps crop 1,29x)
Registrazione video4K DCI/UHD 60p8K (16:9) 30p – 4K DCI/UHD 60p6,2K (3:2) 30p – 4K DCI/UHD 60p
Presa microfono3,5mm3,5mm3,5mm
Presa cuffiaUSB + adattatore3,5mmUSB + adattatore
Schede di memoriaDoppio slot SD UHS-I/UHS-IICF Express + SD UHS-I/UHS-IIDoppio slot SD UHS-I/UHS-II
WirelessWi-Fi 802.11b/g/n, Bluetooth 4.2 LEWi-Fi 802.11a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.2 LEWi-Fi 802.11a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.2 LE
Connessione USB3.2 Tipo C3.2 Tipo C3.2 Tipo C
Connessione HDMITipo DTipo ATipo D
BatteriaNP-W235 (2200mAh)NP-W235 (2200mAh)NP-W235 (2200mAh)
Autonomia con EVF foto/video500 scatti, 85 minuti540 scatti, 75 minuti (4K)580 scatti, 70 minuti (4K)
Dimensioni134,6×92,8×63,8 mm136,3×92,9×84,6 mm129,5x91x63,8 mm
Peso (batteria inclusa)607 g660 g557 g

Il video è l’unica cosa a cambiare, o quasi, rispetto ad X-H2. Se l’ammiraglia poteva spingersi al formato 8K, X-T5 si ferma ad un 6.2K (6240 x 3510) 30p, oltre al DCI 4K HQ (4096 x 2160) e al DCI 4K (4096 x 2160) 60p. Tutto registrato internamente su schede SD UHS III con classificazione V60 e superiori.

Fujifilm X-T5: ergonomia

X-T5 ripercorre, come giusto che sia, il classicismo vintage dei modelli precedenti e che hanno fatto le fortune di questa linea così longeva nel tempo. Il fronte è dominato dal logo Fujifilm poco sopra l’innesto che, a differenza di X-T4, non è “rinforzato” per dover sostenere le ottiche MKX; non che non sia resistente, anzi lo è, ma una classica gabbia in lega di magnesio (che contraddistingue il restante 100% delle fotocamere) può bastare..come è sempre stato. Sotto il logo “X-T5” il classico selettore per la messa a fuoco M (manuale), C (continua) ed S (singola).

La calotta è contraddistinta dalle ghiere: a sinistra dell’oculare quella ISO mentre a destra quelle dei tempi, con coassiale l’anello per lo switch foto/video (still/movie) e della staratura dell’esposimetro. Sul retro a sinistra i pulsanti cestino e play, a destra AF ON, Q (fn) e tra loro la ghiera dell’apertura personalizzabile a seconda dell’ottica utilizzata. Il display da 3″ touch è da 1.84 milioni di punti ed è del tipo direzionale a tre vie; alla sua destra il blocco dell’esposizione, il joystick AF e il selettore a quattro vie con al centro il pulsante Menù. Il mirino EVF è identico a quello di X-T4 per risoluzione e dimensioni: un Oled 0.5″ da 3.69 milioni di punti che però, a differenza di quello montato sulla macchina precendente, ha un rapporto di ingrandimento migliore fino a 0.8x (da 0.75x).

Fujifilm X-T5: sul campo

Questo tipo di modelli vintage, hanno sempre una marcia in più. La prima cosa che ti viene da fare appena le togli dalla confezione è mettere una SD nello slot ed uscire a scattare. Non parlo solo di X-T5, anche quando provai Nikon Z fc ebbi la stessa sensazione, quella voglia di scendere in strada e di “sentire” le ghiere sotto le dita. Non so, probabilmente è una cosa solo mia ma penso che solo i modelli con questo tipo di design riescano a regalare questo tipo di emozioni. Romanticismi a parte, Fujifilm X-T5 è la street photography fatta macchina.

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Dati di scatto: 1/100s – F2.8 – ISO 640

La prima cosa che bisogna fare è abbandonare la paura del mosso. La stabilizzazione a 7 stop è una sicurezza anche con un sensore così capacitivo; permette di scattare a mano libera con precisione assoluta fino ad 1/50s ma, per i più temerari, anche fino ad 1/20s basta aver fiducia nella propria circolazione sanguigna! Scherzi a parte, sono uscito con due focali diverse: Fujinon XF 30mm F2.8 R LM WR Macro e Fujinon XF 56mm F1.2 R WR per cui mi sono dovuto affidare totalmente all’IBIS del corpo macchina. La voglia di utilizzarla come una punta e scatta è stata forte, sopratto con il 30mm. La stabilizzazione segue bene ed effettivamente, anche senza badare troppo ai movimenti, il risultato si porta sempre a casa. E poi si può contare su ben 40 milioni di punti e su un file Raw da circa 80 MB!

Il sistema AF è lo stesso di cui si avvolgono anche X-H2 ed X-H2s: 425 punti supportati dalla AI per il riconoscimento di umani, animali, uccelli, auto, treni, moto, bici e aerei. Avviene per forma ed è molto preciso: riesce a rilevare una persona anche se questa è molto distante dall’obiettivo e risulta piccola nell’inquadratura. E anche se è girata di spalle. Lavorando a tutto sensore tendenzialmente va a prediligere che si trova in posizione migliore anche dal punto di vista dell’illuminazione.

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Dati di scatto: 1/85s – F1.2 – ISO 500

In casi limite però possono sorgere complicazioni. Nei casi vogliate scattare una foto ad un soggetto in secondo piano, magari anche in penombra, il sistema vi indirizzerà automaticamente su quello più “semplice” da immortalare anche se questo è fuori dalla zona o dal punto singolo con cui state lavorando. In questo caso, dato che l’aggancio è davvero saldo, dovrete obbligatoriamente staccarvi e inquadrare nuovamente; può non capitare nulla ma se è uno scatto non ripetibile potreste perderlo. Detto questo, meglio un sistema così che un AF poco preciso. Questo per gli umani, per le auto da corsa vi rimando alla prova di X-H2s.

L’esperienza di scatto è di alto livello. La macchina è comoda, veloce e discreta. Vero, il corpo può risultare un po’ corto per chi ha mani abbastanza grandi ma tutto sommato non è poi così scomodo dover mettere il mignolo sotto il vano batteria..almeno per quanto mi riguarda. Il mirino con questo nuovo rapporto di ingrandimento è molto più comodo rispetto a quello di X-T4, nonostante il fattore di moltiplicazione sembri quasi irrisorio. Un appunto da fare a Fujifilm però ce l’ho: fate un joystick AF più grande! Obiettivamente è sempre stato un tallone d’Achille della serie X-T. Mi rendo conto che non si possa aumentare esponenzialmente la superficie tattile, anche perché rovinerebbe questo bellissimo design vintage, però così è davvero troppo piccolo. Basterebbe aumentarne le dimensioni di poco, in modo che possa essere utilizzabile facilmente non solo con il polpastrello ma anche con quello che io chiamo impropriamente “mezzo dito”.

Fujifilm X-T5: conclusioni

Che dire, siamo di fronte ad una macchina pensata e costruita per essere una fedele compagna in street photography e reportage. È comoda, leggera, discreta e veloce. Ed estremamente affidabile grazie ad una stabilizzazione che contrasta mosso e micromosso e ad un AF preciso. Il tutto con una potenza di fuoco di ben 40 Mpxl. Come ho detto inizialmente la linea X-T ritrova la sua anima originaria, spogliata di quegli scomodi obblighi da ammiraglia che credo non siano mai stati nelle sue corde. Fujifilm X-T5 è questo e molto di più: è un’esperienza di scatto dal sapore vintage che tutti dovrebbero fare, anche per poco.


In questa gallery tutte le immagini scattate con Fujifilm X-T5, Fujinon XF 30mm F2.8 R LM WR Macro e Fujinon XF 56mm F1.2 R WR


Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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