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L’esperto risponde – Baionetta Sony FE: è un limite?

Sony FE o Nikon Z?

Redazione fotografia.it | 25 Gennaio 2021

Pensando di passare da un corredo reflex Nikon DX a Sony FF, mi chiedo se la baionetta FE non possa dare limitazioni tali da far preferire piuttosto una Nikon Z. – Ermes

Avendo un corredo Nikon, in effetti, passare ad una Nikon Z pare la scelta più ovvia: questo potrebbe dare continuità con gli obiettivi tramite l’adattatore FTZ, ammesso che ne abbia anche di formato FX. L’altra cosa da non sottovalutare è l’ergonomia dell’apparecchio e dei comandi e la razionalità dei menu, sicuramente superiore in casa Nikon rispetto a Sony. Se però lei era già orientato a Sony, vuoi per la maggiore completezza del corredo di obiettivi o per le tecnologie di punta che riguardano l’autofocus e le funzioni ad esso collegate (Eye AF e simili), effettivamente si tratta di una scelta più che valida e da certi punti di vista anche più sicura, dato l’attuale predominio Sony sul mercato.
La baionetta Sony FE è nata ormai diversi anni fa per le mirrorless Nex di formato APS-C, quando ancora pareva che la mirrorless giocasse tutto sulla compattezza e non potesse competere con la reflex in ambito professionale. Per questo, le misure di questa baionetta Sony sono appena appena sufficienti per coprire anche il Full Frame. In teoria, qualche limitazione progettuale che riguarda gli obiettivi ne deriverebbe, poiché una baionetta più larga come la Nikon Z (o la Canon RF) permette di realizzare obiettivi con grandi gruppi ottici posteriori che proiettano l’immagine in modo perpendicolare al sensore o quasi. Seppure piuttosto ingombrante, questa progettazione telecentrica è ideale per la qualità dell’immagine digitale e i risultati dei nuovi obiettivi progettati da Canon e da Nikon per i loro sistemi mirrorless parlano da soli. Anche l’apparire di nuove luminosità da record in ambito Full Frame ha a che fare con i margini tecnici più ampi che i progettisti ottici ricavano da baionette così grandi.
D’altra parte, non si può certo dire che gli obiettivi Sony siano scarsi per luminosità o qualità e, anche se qualche vincolo in più potrà riguardare il sistema degli obiettivi Sony, non c’è da pensare che il fotografo ne sia penalizzato in modo tangibile. Infatti abbiamo visto precedenti del tutto simili in ambito reflex: da quando nel 1987 Canon presentò l’attacco EF, Nikon ha dovuto gestire una baionetta molto più piccola di quella concorrente, senza però soffrirne più di tanto dal lato pratico. Così forse Sony dovrà rinunciare a un 58mm f/0,95 come il Noct, o forse i progettisti Sony dovranno impegnarsi con schemi ottici ancora più raffinati per dare quello che viene più facile ai tecnici Nikon. Eppure proprio in questi giorni si parla di nuovi obiettivi Sony G Master di altissima luminosità. Evidentemente, in Sony vogliono dimostrare di non essere inferiori a nessuno.
In definitiva, io valuterei i due sistemi fotografici di suo interesse nel loro insieme e in rapporto alle sue esigenze attuali e prevedibili, senza preoccuparmi troppo del diametro della baionetta Sony FE.


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