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Fotografia.it

Classic Camera Black&White: il numero 100 è in edicola

Redazione fotografia.it | 7 Aprile 2017

Classic Camera Black&White è l’unica rivista per chi ama la fotografia su pellicola e il bianconero, una rivista di alta qualità di stampa.

In questo numero:
I processi alle polveri sono tecniche di stampa nelle quali l’immagine si forma per mezzo di pigmenti in polvere che conferiscono alle stampe un aspetto tipicamente opaco, a volte quasi vellutato. Le differenze con i processi ai pigmenti come la stampa al carbone e la gomma bicromatata.

Portfolio: Manuello Paganelli, alla scoperta della Cuba della rivoluzione. “Come nella tradizione di Cartier-Bresson e Robert Frank, Manuello Paganelli si fa guidare dal proprio sguardo e dalla sua sensibilità di figlio di questa terra per proporci le superbe fotografie." Frank Van Riper, The Washington Post.

Gli sviluppi per le pellicole bianconero. I bagni di sviluppo  sono i più importanti attrezzi di cui dispone l’operatore di camera oscura per piegare alle proprie esigenze le caratteristiche delle pellicole. In questo articolo i consigli per sfruttarli al meglio, la loro composizione e le formule alternative.

Da questo numero inizia la collaborazione Maurizio Rebuzzini, che ci racconta la storia della fotografia di Joe Rosenthal considerata una delle più straordinarie icone fotografiche di tutti i tempi. E’ l’immagine dei marines che issano la bandiera sul monte Suribachi, nell’isola di Iwo Jima.

La saga del Leica Mooly. Il MOOLY, il motore a molla che trasforma le Leica in fotocamere motorizzate, ha una storia tormentata e in questo articolo ne ricostruiamo le vicende, a partire dal primo modello del marzo 1938.

Il procedimento della calotipia, viene scoperto alla fine degli anni Trenta dall’inglese Henry Fox Talbot, ma comincia ad essere utilizzato largamente solo dopo il 1842, e soprattutto quando Gustave Le Gray  perfeziona un metodo per rendere i negativi su carta più trasparenti.

Aste: Dalle fotocamere a scorrimento a quelle a soffietto. E’ noto che dopo il 1850 le fotocamere rigide “a scorrimento” utilizzate dai dagherrotipisti vengono gradualmente sostituite dalle fotocamere così dette “a soffietto”, molto più leggere, pratiche e flessibili, ma altrettanto efficienti.

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