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Fotografia.it
Deanna_Dikeman

Deanna Dikemann - "Leaving and waving"

Cortona On the Move 2021, omaggio all’ordinario e allo straordinario della condizione umana

L’importanza di esserci fisicamente, una sensazione che nessun allestimento digitale o virtual tour può dare.

Michael Minelli | 21 Luglio 2021

Due persone abbracciate, che salutano e sorridono. Dalle sue mura d’epoca etrusca Cortona On The Move 2021 accoglie così i suoi ospiti, con un’immagine fatta da ciò che più ci manca da quando la pandemia da Covid-19 è entrata nelle nostre vite, quel contatto fisico e visivo che fa parte della nostra natura di esseri umani che ora più che mai vogliamo ritrovare.

Ma il saluto non viene solo dall’iconica foto dei genitori della fotografa Deanna Dikeman, trova senso nelle figure chiave di Antonio Carloni – direttore di Cortona On The Move e Arianna Rinaldo – direttrice artistica, che in undici anni hanno saputo portare Cortona ad essere un importante festival internazionale di visual narrative. Ora decidono che è giunto il momento di “salutare”, per continuare a garantire l’ennesimo cambio di passo ad una realtà che, in questo cammino lungo 11 anni, è arrivata all’orecchio (o meglio all’occhio) di tutti travalicando i confini nazionali ed europei. Questo testimone importante, carico di significato e di aspettative, passa ora nelle mani di Paolo Woods e Veronica Nicolardi nei rispettivi ruoli di direttore e direttrice artistica che sono stati presentati dutante la serata di gala e premiazione COTM AWARDS NIGHT.

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Paolo Woods, Arianna Rinaldo, Veronica Nicolardi, Antonio Carloni.

Cortona, nella sua proiezione verso il futuro, vuole lasciare dietro di sé l’isolamento a cui la pandemia ci ha costretti. L’essere umano torna al centro nella sua quotidianità con le sue relazioni, gli affetti e la condivisione di esperienze, “un omaggio all’ordinario e allo straordinario della nostra condizione umana” per citare le parole di Arianna Rinaldo. 

Lo fa con un’edizione di mezzo, di transizione, che parte dal lavoro del Canon Ambassador Paolo Pellegrin commissionato direttamente dall’associazione On The Move e Intesa San Paolo sulla scia di quanto proposto lo scorso anno.

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Paolo Pellegrin – “L’altro”

Il progetto “L’altro” parte dall’attualità di questo momento fatta di gesti incerti dovuti alla paura. Di un riavvicinamento non completo che viene rappresentato nei suoi scatti dai forti contrasti, dalle silhouette e dai volti mossi. Un tempo di scatto, una scelta narrativa, che vuole rappresentare che sì ci stiamo muovendo ma siamo ancora intrappolati nel tempo. Un tempo che non passa a causa di un futuro non ancora del tutto chiaro.

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Paolo Pellegrin – “L’altro”

Dal lavoro di Pellegrin esposto alla Fortezza del Girifalco parte il filo rosso che unisce tutte le installazioni, non più sparse per Cortona ma concentrate a Palazzo Baldelli e visitabili dal 15 Luglio al 3 Ottobre 2021. Hanno al centro i legami che l’uomo costruisce intorno a sé, con i suoi simili e non. Come nel progetto “Fellow Creatures” con cui il fotografo Aleksi Poutanen documenta il legame speciale tra uomo e animali, domestici e selvatici, di ogni genere.

Sempre rimanendo tra le mura della fortezza, la fotografa Catherine Panebianco con “No memory is ever alone” descrive come gli esseri umani si leghino ai ricordi, ai luoghi e alle persone. E, grazie alla sovrapposizione di vecchie diapositive nei luoghi della sua infanzia, riesce a far rivivere il ricordo del padre e del legame famigliare.

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Catherine Panebianco – “No memory is ever alone”

Il tema del tempo emerge nel bellissimo allestimento esterno alla Fortezza della già citata Deanna Dikemann che con “Leaving and waving” ci mostra come i legami siano fatti da piccoli gesti, come un saluto, che però non sono destinati a durare in eterno.

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Deanna Dikemann – “Leaving and waving”

Per continuare le visite, dalla Fortezza del Girifalco bisogna scendere fino a Palazzo Baldelli. Ed è proprio lì che Cortona mi ha trasmesso l’importanza di esserci fisicamente, una sensazione che nessun allestimento digitale o virtual tour può dare. Nonostante abbia visto in anteprima artisti e progetti prima di partire, il lavoro di Tim Franco “Unperson – Portraits of North Korean Defectors” ammetto che “non mi era arrivato”. Mi ero chiesto “Corea del Nord e Corea del Sud sono confinanti, come può essere così difficile varcare il confine? Non sarà certo facile, ma se penso alle tante rotte dei migranti..di sicuro è tutt’altra storia”. Niente di più errato. Mi è bastato guardare la grafica della mappa degli spostamenti per cambiare in un secondo il mio punto di vista.

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Tim Franco – “Unperson – Portraits of North Korean Defectors”

La lunga fuga passa attraverso più Paesi ma per queste persone, uomini, donne e bambini, non c’è pace: vengono definiti disertori, lasciando un mondo che non vogliono accettare e arrivando (chi riesce) a destinazione totalmente disorientati. Un disagio non certo paragonabile a quello che stiamo vivendo ora, con il nostro desiderio di uscire durante i mesi del lockdown per cercare di tornare alla normalità, ma che figurativamente vede nella “fuga da qualcosa” un punto di contatto.

Normalità alternata nel lavoro di Jonathan Torgovnik, “Disclosure – Rwandan Children Born Rape” che 12 anni dopo documenta il rapporto tra le madri vittime della violenza dello strupo, usato come arma da guerra, e i figli nati da quella stessa violenza. Il fotografo propone immagini “crude” sparate dall’utilizzo del flash e dalla sottoespozione dello sfondo, tecnica al servizio del messaggio che vuole trasmettere evidenziando gli sguardi ma anche le posture che mettono in luce la diversità dei rapporti. In alcuni casi sembrano distaccate, in altri unite e forti. Accomuntate tutte da un rapporto di convivenza forzato dalla violenza sessuale.

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Jonathan Torgovnik – “Disclosure – Rwandan Children Born Rape”

Gli artisti e relativi progetti sono in totale 24 e nonostante la diversità riescono a stupire per la coralità del messaggio che riescono a trasmettere. Ricollegandomi all’importanza del visitare fisicamente le mostre un grazie va a chi da 5 anni a questa parte le trasforma in realtà: Canon Italia dimostra di  sostenere a 360 gradi i progetti esposti a Cortona nel ruolo di Digital Imaging Partner. Ma questa collaborazione è anche qualcosa di più: dall’assignment alla formazione con Academy On Air a tutte stampe del festival prodotte utilizzando tecnologie di stampa e carta Canon in collaborazione con il laboratorio Center Chrome di Firenze. Il prodotto c’è ma sempre marginale in questa “narrazione”.

Durante la COTM AWARD NIGHT si è svolta anche la premiazione delle Open Call che Cortona organizza ogni anno. Open Call New Visions, organizzata in collaborazione con LensCulture che ha premiato Catherine Panebianco con il progetto “No Memory is Ever Alone” e Federico Estol con “Shine Heroes”. Ma c’è di più. 221 partecipanti, tre vincitori selezionati e una menzione speciale della giuria per l’Open call “Storie di umanità”, realizzata in partnership con Medici Senza Frontiere. I tre vincitori sono Yarin Trotta del Vecchio con il progetto “Nisida – L’isola della gioventù sospesa”, Filippo Taddei con “Ugandan Model” e Giuliano Lo Re con “The Last Souls of Kalimantan”. Menzione speciale alla fotografa Camilla Miliani, per il suo progetto fotografico “Un tempo, il nostro”. Infine, con un’adesione di 293 partecipanti, la giuria ha conferito il premio Happiness ONTHEMOVE alla fotografa italiana Elisabetta Zavoli, con il suo progetto “And in Darkness You Find Colors”.

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Elisabetta Zavoli – “And in Darkness You Find Colors”

Cortona On The Move 2021 dimostra come noi “humans” riusciamo a ritrovare i legami anche dopo una pandemia che ci ha costretti a vivere in modo digitale. Con la sua volontà, e quella delle sue persone, indica come si possa a continuare a lavorare bene e costruire progetti di rilievo. L’impressione dopo così tanto tempo è quella di essere in una città fatata, un set di Cinecittà. In realtà si tratta solo della normalità e della spensieratezza che è riuscita a farmi ritrovare e che presto ritornerà per tutti.

Quindi, grazie!

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Deanna Dikemann – “Leaving and waving”

Cortona On The Move
Dal 15 luglio al 3 ottobre 2021
Cortona

Michael Minelli
Nasce nel 1988 in provincia di Brescia. Fin da bambino cresce immerso nel mondo dei motori e trova nella fotografia il linguaggio per trasmettere la sua passione. Intraprende l'avventura nel mondo dei raly collaborando con affermati fotografi; il viaggiar molto contribuisce ad affinare il suo stile e il suo punto di vista. Dal 2011 apre la sua azienda che lo vede ora impegnato in importanti progetti per i più noti brand dell'automotive e del lifestyle.
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