Anche se c’è ancora riserbo su cosa succederà dopo i 90 giorni di stop che dovrebbero terminare a giugno, i dazi annunciati da Trump sono praticamente una realtà che i produttori di fotocamere, o forse meglio dire i consumatori, dovranno fronteggiare.
Mentre il mondo intero è attualmente soggetto a un dazio generalizzato del 10%, le apparecchiature prodotte in Cina sono state colpite da un dazio del 145% mentre per quelle provenienti dal Giappone sono ferme al 10% ma aumenteranno sicuramente al 24% a partire da luglio. Per questo motivo le aziende sono tutte alla finestra e tendono ad esporsi molto poco su quello che accadrà nei prossimi mesi.
Canon è sicuramene l’azienda che si è più mesa in gioco per parlare di futuro. Durante l’Analyst Meeting del Q1 2025 l’azienda ha osservato che l’impatto dei dazi sulla situazione finanziaria si verificherà principalmente a partire dalla seconda metà dell’anno. Nel report si legge: “Abbiamo notificato ai principali rivenditori che aumenteremo i prezzi e stiamo valutando tempi e entità dell’aumento. Poiché i dazi sono calcolati sul costo delle merci, maggiore è il rapporto costo-benefici, maggiori saranno gli aumenti dei prezzi. Al momento non è stata presa alcuna decisione in merito alla ristrutturazione della catena di approvvigionamento a causa dell’impatto dei dazi”. Allo stesso tempo non prevede che ci sarà un grosso impato negativo sulle vendite: la maggior parte dei prodotti costruiti in Cina viene distribuita sul mercato cinese mentre la quantità esportata agli Stati Uniti è molto ridotta.
Fujifilm non è stata però da meno. “Nel mercato statunitense, abbiamo temporaneamente sospeso gli ordini per alcune fotocamere digitali al fine di valutare diverse modifiche, tra cui i dazi doganali, e il loro impatto come fattori di aumento dei costi.” – ha comunicato in maniera molto trasparente un portavoce di Fujifilm North America Corporation. Al momento nei maggiori negozi USA infatti non vengono accettati i preordini dei modelli più recenti, quelli per i quali non è possibile fare grandi scorte di magazzino, come X100VI, GFX100RF ed X-M5.
Simile la situazione anche per i prodotti marchiati Sony: ad esempio la nuova A1 Mark II è praticamente introvabile.
Chi invece non è rimasto fermo a guardare è Blackmagic Design. A pochi giorni dal termine del NAB 2025, i prezzi comunicati hanno subito un ritocco verso l’alto a causa dei dazi: modelli nuovi come Pyxis 12K che è passata da $ 4995 a $ 5495. Il tutto specificandolo con una nota su Threads. “In generale, la situazione è un po’ instabile, dato che ci sono sviluppi in corso riguardo ai dazi doganali, e il nostro team si sta impegnando al massimo per tenere clienti e rivenditori informati con prezzi aggiornati, quindi potrebbero notare delle variazioni” – ha comunicato l’azienda.
Visualizza su Threads
È un panorama difficile da gestire, per tutti. Ma non finirà qui, ci saranno sicuramente nuovi sviluppi.