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Fotografia.it

Stop ai preordini e prezzi in aumento: cosa sta succedendo in USA?

Francesco Carlini | 30 Aprile 2025

Anche se c’è ancora riserbo su cosa succederà dopo i 90 giorni di stop che dovrebbero terminare a giugno, i dazi annunciati da Trump sono praticamente una realtà che i produttori di fotocamere, o forse meglio dire i consumatori, dovranno fronteggiare.

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Foto di Dominic Chasse su Unsplash


Mentre il mondo intero è attualmente soggetto a un dazio generalizzato del 10%, le apparecchiature prodotte in Cina sono state colpite da un dazio del 145% mentre per quelle provenienti dal Giappone sono ferme al 10% ma aumenteranno sicuramente al 24% a partire da luglio. Per questo motivo le aziende sono tutte alla finestra e tendono ad esporsi molto poco su quello che accadrà nei prossimi mesi.

Canon è sicuramene l’azienda che si è più mesa in gioco per parlare di futuro. Durante l’Analyst Meeting del Q1 2025 l’azienda ha osservato che l’impatto dei dazi sulla situazione finanziaria si verificherà principalmente a partire dalla seconda metà dell’anno. Nel report si legge: “Abbiamo notificato ai principali rivenditori che aumenteremo i prezzi e stiamo valutando tempi e entità dell’aumento. Poiché i dazi sono calcolati sul costo delle merci, maggiore è il rapporto costo-benefici, maggiori saranno gli aumenti dei prezzi. Al momento non è stata presa alcuna decisione in merito alla ristrutturazione della catena di approvvigionamento a causa dell’impatto dei dazi”. Allo stesso tempo non prevede che ci sarà un grosso impato negativo sulle vendite: la maggior parte dei prodotti costruiti in Cina viene distribuita sul mercato cinese mentre la quantità esportata agli Stati Uniti è molto ridotta.

Fujifilm non è stata però da meno. “Nel mercato statunitense, abbiamo temporaneamente sospeso gli ordini per alcune fotocamere digitali al fine di valutare diverse modifiche, tra cui i dazi doganali, e il loro impatto come fattori di aumento dei costi.” – ha comunicato in maniera molto trasparente un portavoce di Fujifilm North America Corporation. Al momento nei maggiori negozi USA infatti non vengono accettati i preordini dei modelli più recenti, quelli per i quali non è possibile fare grandi scorte di magazzino, come X100VI, GFX100RF ed X-M5.

Simile la situazione anche per i prodotti marchiati Sony: ad esempio la nuova A1 Mark II è praticamente introvabile.

Chi invece non è rimasto fermo a guardare è Blackmagic Design. A pochi giorni dal termine del NAB 2025, i prezzi comunicati hanno subito un ritocco verso l’alto a causa dei dazi: modelli nuovi come Pyxis 12K che è passata da $ 4995 a $ 5495. Il tutto specificandolo con una nota su Threads. “In generale, la situazione è un po’ instabile, dato che ci sono sviluppi in corso riguardo ai dazi doganali, e il nostro team si sta impegnando al massimo per tenere clienti e rivenditori informati con prezzi aggiornati, quindi potrebbero notare delle variazioni” – ha comunicato l’azienda.

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È un panorama difficile da gestire, per tutti. Ma non finirà qui, ci saranno sicuramente nuovi sviluppi.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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