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Fujifilm X-E5

Fujifilm X-E5, una più versatile ma delicata X100VI

La serie X-E nacque per offrire una soluzione più economica per appassionati rispetto alla serie X-T, modelli che sarebbero stati la porta di ingresso nel sistema Fujifilm. Ma da oggi, con la nuova X-E5, cambia tutto.

Francesco Carlini | 23 Giugno 2025

Da sempre la linea X-E è stata quella dedicata agli appassionati, a chi voleva rimanere all’interno di un budget abbordabile e non voleva gli ingombri delle classiche fotocamere reflex o stile 35mm. Un pubblico stuzzicato dal concetto di mirrorless e di design tipo rangefinder ma, soprattutto, che guardava Fujifilm con grande curiosità desideroso di muovere i suoi primi passi nel sistema. X-E5 è però qui per ridefinire questo concetto puntando su specifiche e design che poco hanno a che fare con la semplicità costruttiva del passato.



Dopo sperimentazioni dalle differenti fortune come GFX100RF ed X-Half, Fujifilm torna quindi sulla strada più sicura presentando una macchina molto attesa da quasi tutti i fedelissimi del marchio. X-E5 è ancora un modello pensato per appassionati, ma dato che questi sono diventati molto più esigenti che in passato, decide di stravolgere la precedente X-E4 facendole fare un balzo dalla categoria entry a quella semiprofessionale dotandola di tutte le ultime tecnologie presenti su X-T5, X-T50 e X100VI oltre che di una qualità costruttiva migliore che si percepisce fin da subito.

I termini di paragone sono tanti, forse troppi. Nel listino Fujifilm troviamo specifiche che si ripetono su vari modelli come sensore, processore e sistema AF ma ognuno di questi ha un corpo macchina completamente differente ed in fin dei conti sarà proprio questo che piloterà la scelta di ogni singolo utente.

Fujifilm X-E5: specifiche e design

All’interno di X-E5 troviamo un sensore X-Trans CMOS 5 HR da 40 Mpxl, quello introdotto con X-H2, in grado di scattare file in formato Jpg e DNG e video 4K UHD/30p. Dalla piena risoluzione si può anche andare in downgrade a 20 Mpxl e 10 Mpxl utilizzando il Digital Teleconverter integrato in posizione 1.4x e 2x. Il processore è l’X-Processor 5, anche lui utilizzato sui modelli più recenti, arricchito con algoritmi di Intelligenza artificiale a supporto del sistema AF; quest’ultimo si basa su un totale di 425 punti a rilevamento di fase e di contrasto con riconoscimento di umani, animali, uccelli, automobili, bicilette e moto, treni e aerei. Con otturatore meccanico la raffica arriva a 8 fps mentre in elettronico fino a 13 fps a pieno sensore; può però spingersi fino a 20 fps a patto di tollerare un leggero crop di 1.29x. Ma la più grande novità in questo caso è l’introduzione della stabilizzazione a sensore IBIS, per la prima volta sulla linea X-E, in grado di compensare fino a 7 stop. Come dicevo prima, e come si può notare dalla tabella qui sotto, sono caratteristiche che si rincorrono su vari modelli recenti.




Fujifilm X-E4Fujifilm X-E5Fujifilm X-T5Fujifilm X-T50Fujifilm X100VI








SensoreBSI-CMOSX-Trans CMOS 5 HR X-Trans CMOS 5 HR X-Trans CMOS 5 HR X-Trans CMOS 5 HR
Risoluzione26 Mpxl40 Mpxl40 Mpxl40 Mpxl 40 Mpxl
ProcessoreX-Processor 4X-Processor 5 + AI X-Processor 5 + AI X-Processor 5 + AI X-Processor 5 + AI
IBISNo7 Stop7 Stop7 Stop6 Stop
ISO160-12800 125-12800 125-12800 125-12800 125-12800
EVF2360000 2360000 3690000 2360000 3980000
Display3” basculante 3” basculante3” orientabile3” basculante 3” basculante
AF425 punti 425 punti425 punti425 punti 425 punti
Raffica13 fps13 fps15 fps13 fps13 fps
Video4K UHD/30p4K UHD/60p4K UHD/60p 4K UHD/60p 4K UHD/60p
MemoriaSD UHS-II SD UHS-II Dual SD UHS-II SD UHS-II SD UHS-II
Dimensioni121 x 73 x 33 mm 124.9 x 72.9 x 39.1 mm 130 x 91 x 64 mm 123.8 x 84 x 48.8 mm 128 x 75 x 55.6 mm
Peso364 g445 g557 g438 g521 g
Prezzo€ 919€ 1599€ 2039€ 1529€ 1849

Ma le differenze più grandi rispetto al passato sono nel corpo macchina e si notano non appena la si estrae dalla scatola. Finalmente su X-E5 si fa spazio un grip laterale: non è molto pronunciato, è appena accennato, ma basta e avanza per offrire una presa abbastanza salda. Ma il tocco “premium” è nella calotta. Come in GFX100RF è ricavata dal pieno da un unico blocco di alluminio e poi lavorata e satinata, non quindi semplicemente pressata: il feeling è quello giusto, il metallo si sente sotto le dita.

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Fujifilm X-E5

Compare anche una nuova ghiera a sinistra della slitta a contatto caldo; se sulla large format da passeggio era una Aspect Ratio Dial, qui è una Film Simulation Dial. Le posizioni sono in tutto 8: standard, ovvero il classico jpeg liscio, Velvia, Classic Chrome, Astia e Acros a cui si aggiungono FS1, FS2 ed FS3 che servono a richiamare le altre simulazioni pellicola disponibili a menù e a poterle personalizzare con le Fujifilm Recipes.

Dalla calotta scompare invece il tasto Q che ora si trova incastonato nella costa del grip ma viene inserita una nuova ghiera personalizzabile che può essere premuta, quindi ha la doppia funzione di essere anche un tasto. Ultima novità, ma non per importanza, il piccolo selettore posto sul fronte, identico a quello che si trova su X100VI e che modifica la visuale del mirino EVF.

  • Spinta a sinistra: Digital Teleconverter 1.4x e 2x.
  • Pressione prolungata a sinistra: attiva/disattiva Film Simulation (se la ghiera è in posizioni FS1, FS2 e FS3)
  • Spinta a destra: attiva/disattiva Surround View
  • Pressione prolungata verso destra: selezione del rapporto d’aspetto (3:2, 16:9, 1:1, 3:3, 5:4)
  • Pulsante centrale: modalità di visualizzazione LCD/mirino

Mirino che non è ibrido come sulla compatta ma solo elettronico, un pannello LCD da 2.36 milioni di punti. Chiude tutto un display posteriore da 3″ e 1.04 milioni di punti basculante verso l’alto fino a 180° e verso il basso.

Due però gli aspetti negativi da notare di questo design. Il primo è il nastro flat a vista dietro il display, un dettaglio alquanto insolito e che rischia di causare danni se tirato accidentalmente. Il secondo, forse un po’ più grave, è la mancanza di sigillature: un modello pensato per la street e per i viaggi non può non essere protetto a prova di umidità e pioggia leggera.

Fujifilm X-E5: considerazioni

Discutere di pulizia del file e risoluzione potrebbe sembrare quasi una ripetizione. Il sensore da 40 Mpxl è lo stesso già visto su X-H2, X-T5, X-T50 ed X100VI, quindi collaudato sotto tutti gli aspetti. La gamma dinamica è davvero enorme, ti permette di mettere mano in post alle piccole sbavature in fase di scatto senza alcun problema; recuperare luci e ombre e magari anche un’esposizione non troppo corretta diventa davvero una passeggiata. Per una fotocamera pensata per essere sempre con te è una garanzia, riesce a dissimulare bene le sue caratteristiche semi professionali dietro un corpo macchina che la fa sembrare quasi unicamente fatta per potersi divertire. E questo, a dire il vero, è proprio il suo valore aggiunto.

Ma anche il Jpeg, come sempre, sembra abbastanza inattaccabile: le Film Simulation come sempre permettono di avere un’immagine condivisibile fin da subito e lasciare la postproduzione al Raw in un secondo momento. Le ghiere pensate da Fujifilm per i suoi ultimi modelli sono una scelta davvero azzeccata, sia quella dedicata alle Aspect Ratio su GFX100RF che questa per le simulazioni pellicola su X-E5: danno non solo flessibilità ma un’opzione di scelta ben visibile sul corpo macchina e quindi di più facile utilizzo. Insomma, ti invogliano ad usarle. Ma soprattutto ad avere un approccio differente: perché scattare un Jpeg liscio quando può essere già postprodotto in camera? Detto questo, e mi rivolgo ai detrattori, chi le reputasse inutili può sempre non utilizzarle.

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Dati di scatto: 1/12s – F2.8 – ISO 80

Non dimentichiamoci comunque che la qualità generale dell’immagine passa soprattutto dalle ottiche. Il nuovo XF 23mm F2.8 R WR con cui ho provato X-E5 non è forse il migliore sulla piazza ma resta una prima scelta per un simile corpo macchina; è un obiettivo economico ma abbastanza luminoso, ideale per scatti diurni e notturni, con una costruzione abbastanza semplice che ne contiene le dimensioni. Non farà gridare al miracolo ma ha una buona qualità generale sia per tenuta della risoluzione (ricordiamoci che 40 Mpxl sono davvero tanti) che per quanto riguarda lo sfocato, soprattutto se ci si avvicina al soggetto da ritrarre: è sempre morbido e circolare, ci sono alcune situazioni in cui lo sfondo risulta un po’ “impastato” ma a dire il vero sono poche.

Durante la mia settimana con questo kit ne ho apprezzato la versatilità. Obiettivamente è davvero piccola e leggera e, se già descrissi X100VI come una macchina discreta, che passa inosservata e che non mette in soggezione nessuno, con X-E5 questo discorso vale ancora di più. A patto di utilizzarla con questo XF 23mm o con obiettivi di simili dimensioni sia targati Fujifilm che di terze parti; ovviamente all’occorrenza si potrebbe montare uno zoom o un tele o un fisso più spinto (anche grazie alla presenza di una stabilizzazione a 7 stop) ma un simile bundle risulterebbe molto sbilanciato tra le mani a causa degli ingombri e del peso dell’ottica. Per “quel mestiere lì” credo sia più adatta X-T5 mentre questa è pensata per essere una macchina da tutti i giorni, da street e da viaggio.

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Dati di scatto: 1/100s – F2.8 – ISO 250

Il grip, anche se solo accennato, è una gradita aggiunta rispetto ad X-E4 dato che un corpo così piccolo non riempie le mani; nonostante questo il mio consiglio sarebbe di agganciarle non tanto una tracolla quanto uno strap da polso. Ho sentito un po’ la mancanza di un oculare più grande: è decisamente piccolo e non mi permette di vedere tutta la scena al suo interno dato che porto gli occhiali. Inoltre in determinate situazioni può far passare la luce “parassita” dato che è a filo con la calotta.

Il diretto confronto è qui con Fujifilm X100VI per tante, tantissime ragioni, non solo per l’identico prezzo di listino. La prima: l’obiettivo ha uno stop di luminosità in più ed è fisso. Non credo sia una gran discriminante nella scelta se scattate sempre a 35mm ma lo potrebbe diventare se consideriamo che Fujifilm distribuisce la Tele Conversion Lens TCL-X100 II, ovvero un convertitore che trasforma il 35mm in un 50mm senza perdita di qualità (con il Digital Teleconverter a 1.4x si scende a 20 Mpxl di risoluzione). La seconda: il mirino ibrido. L’oculare è più grande e comodo ed il pannello LCD diventa “ottico” all’occorrenza. La terza: il corpo macchina. X100VI è weather resistant, ovvero sigillata a prova di umidità, polvere e pioggia leggera, un aspetto fondamentale per una macchina votata alla street ed al viaggio. La quarta: il filtro ND integrato.

Volendo però allargare il cerchio, ho letto che molti hanno paragonato X-E5 anche ad X-T50. Riguardo alle specifiche, nulla da dire: sono praticamente identiche e condividono anche la Film Simulation Dial. Non mi sembrano però due modelli da affiancare per la diversa filosofia di cui sono portatori e soprattutto per il diverso design e feeling in mano. Personalmente trovo X-T50 troppo piccola e leggermente scomoda tra le mani, senza contare che i materiali con cui è costruita non reggono assolutamente il confronto.

Fujifilm X-E5: conclusioni

Fujifilm condensa tutte le ultime tecnologie in un modello estremamente portatile, leggero e comodo, quello da avere sempre con sé sia nel quotidiano sia per un viaggio o in vacanza. Il valore aggiunto di X-E5, sembra quasi banale da dire, è proprio l’ottica intercambiabile che la rende all’occorrenza molto versatile. Dover scegliere tra lei ed X100VI non è semplice dato che la compatta sembra più strutturata e ammette anche i “maltrattamenti” dati dagli agenti atmosferici. Però è indubbio che chi è alla ricerca di un modello più tascabile e trasformista, troverà in Fujifilm X-E5 una buona scelta.


In questa gallery tutte le immagini scattate con Fujifilm X-E5 e XF 23mm F2.8 R WR


Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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