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La presentazione di Xiaomi 13 Ultra a Pechino

Not a smartphone with a camera, a camera with a phone: Xiaomi presenta 13 Ultra

Solo se si capisce e si ama la fotografia, si riesce a fare fotografia.

Francesco Carlini | 18 Aprile 2023

Con un evento di lancio in madrepatria, per la precisione a Pechino, Xiaomi presenta il nuovo 13 Ultra nuovo flagship che va a migliorare 12S Ultra aggiungendo due nuove caratteristiche che lo avvicinano sempre più ad una vera e propria compatta: un’apertura variabile F1.8-F3 sulla focale principale e un nuovo obiettivo equivalente ad un 75mm. Unendo queste specifiche al sensore da 1″, si potrebbe quasi pensare di essere di fronte ad una fotocamera.

“Nell’ultimo anno abbiamo lanciato vari prodotti di successo, siamo fiduciosi di poter continuare a produrre device che vanno incontro al volere degli appassionati. L’anno scorso abbiamo cambiato rotta e abbiamo puntato sull’imaging, credendo molto sulla collaborazione con Leica e creando una partnership molto stretta: solo se si capisce e si ama la fotografia, si riesce a fare fotografia.” Così Lei Jun dal palco, proprio prima della presentazione del nuovo device. Le parole “fotocamera” e “DSLR” si ripetono, viene anche proiettato un filmato dove Xiaomi 13 Ultra e Leica M1 si susseguono e si sovrappongono, quasi fosse un preludio di quello che sta per accadere.

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La presentazione di Xiaomi 13 Ultra a Pechino

La chiamano Ultra Camera, è uno sviluppo di quella montata su 12S Ultra, ma le differenze sono tutte nella componente ottica: nuove lenti interne, nuovi schemi e nuovi rivestimenti anti aberrazioni. “Siamo fermi sostenitori della fotografia computazionale, ma non vogliamo esagerare con effetti troppo plastici. Per questo abbiamo deciso di migliorare in campo ottico”.

Dalla Cina al mondo intero, procedendo a ritroso sulla via della seta che percorse Marco Polo. Xiaomi ha infatti intenzione di distribuire il nuovo flagship anche in Europa, Italia compresa, rispondendo alle richieste di chi avrebbe già voluto avere tra le mani il 12S Ultra; per questo motivo al lancio internazionale su suolo cinese ha partecipato anche una delegazione di giornalisti europei.

A dire il vero rispetto al modello precedente sembra che qui l’azienda abbia fatto un lavoro più “consapevole”, senza risparmiarsi e prendendo una direzione abbastanza secca verso la fotografia rispetto al passato. Ora il comparto foto è molto più completo, potendo contare su un’escursione focale che vai da 12mm ai 120mm (fino ai 240mm in digitale). Ogni sensore da 50 Mpxl lavora in Pixel Binning 4 in 1, quindi le informazioni di quattro pixel adiacenti vengono fuse in uno per aumentare risoluzione e dettaglio. Ma non è tutto perché qui c’è anche l’apertura variabile meccanica a F1.8 ed F4. Non ci sono stop intermedi e questa soluzione che è appannaggio delle focali da 23mm e da 75mm e si può trovare in modalità Pro e Auto.

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La presentazione di Xiaomi 13 Ultra a Pechino

In linea con la concorrenza? Certo, per quanto riguarda le focali nulla di nuovo. L’apertura variabile è invece un nuovo terreno di conquista, non è ancora uno standard ma in futuro lo diventerà sicuramente. Il plus è però l’enorme sensore principale da 1″ considerando che anche il secondario non è certo piccolino. Il tutto si nota dal pronunciato bump sul retro della scocca; bisogna ammettere che è sì sporgente ma in linea con altri smartphone recenti come ad esempio l’ultimo iPhone. Insomma, non è scomodo tra le mani e, dato che il design è in ecopelle con una texture zigrinata, neanche fastidioso alla vista.

Veniamo alle specifiche che ci interessano. Il sensore principale è un Sony IMX989 da 1″ e risoluzione da 50 Mpxl, focale equivalente ad un 23mm F1.8 stabilizzato OIS con una struttura interna composta di 8 microlenti in plastica di cui la prima con rivestimento High Transmittance per contenere flare, ghosting e purple fringe. Definizioni queste che solitamente vengono utilizzate quando si parla di ottiche professionali ma che in questo caso non sono sprecate dato che questo modello vuole fornire all’utente un’esperienza “DSLR like”. Ogni pixel è quindi molto grande, circa 1.6 nanometri: si possono sfruttare tutti singolarmente in modalità High Res o uniti tramite Pixel Binning, soluzione che fondendone 4 in 1 permette ad ogni singolo pixel di misurare 3.2 nanometri. Grande novità a livello software: in High Res si potranno finalmente salvare i file (compatibili con Photoshop e Lightroom) anche in Raw 14 bit. In comune alle altre focali c’è la risoluzione da 50 Mpxl ma il sensore è qui un Sony IMX858, leggermente più piccolo: focali equivalenti ad un 12mm, un 75mm F1.8 e uno zoom 5x a periscopio equivalente ad un 120mm F3 (240mm equivalenti ad un 10x in digitale).

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La presentazione di Xiaomi 13 Ultra a Pechino

“Abbiamo scelto di utilizzare due ottiche tele dopo aver ascoltato i feedback dei fotografi. Sicuramente è un azzardo ma crediamo che sia la scelta migliore per dare più opzioni e più qualità, senza contare che siamo riusciti a migliorare del 43% la cattura di luce sul sensore.” Leica non si è quindi limitata al controllo qualità delle lenti ma ha assistito passo passo al loro sviluppo e alla loro creazione.

Come ben sapete la collaborazione con Leica è sempre presente: come già avvenuto in passato con Huawei, l’azienda tedesca ha curato le specifiche ottiche e ha eseguito un controllo di qualità sulle microlenti che sono state prodotte da terzi. Ma non si è fermata a questo, ha portato anche la color science su due filtri dedicati tra i quali scegliere: Leica Authentic e Leica Vibrant che sono sempre attivi e non si possono mai escludere a meno che non si utilizzi la modalità Pro. La differenza è come il processore tratta il file, i puristi dell’immagine sceglieranno la prima, gli amanti delle foto “social” apprezzeranno di più la seconda. Sul palco si è parlato di una Street Photo, una modalità che setta in automatico i parametri in iperfocale, chiudendo il diaframma ad F4 e passando alla focale di 35mm equivalenti, permettendo quindi al fotografo di concentrarsi sull’immagine. Inoltre in modalità Portrait si potrà scegliere quale focale utilizzare, disponibili il 35mm Documentary, il 50mm Swirly Bokeh, il 75mm Portrait e il 90mm Soft Focus.

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La presentazione di Xiaomi 13 Ultra a Pechino

Sempre a livello software abbiamo una nuova interfaccia: ora, prima dello scatto, si possono variare non solo esposizione, messa a fuoco, bilanciamento del bianco e ISO ma anche toni, nitidezza e temperatura colore. La suite video è completa: 8K a 24 fps, 4K a 60 fps in Dolby Video 10 bit e si possono importare anche le Lut.

Proprio perché questo non è solo uno smartphone ma vuole essere una vera e propria fotocamera, Xiaomi ha pensato di “calare l’asso” con un bundle specifico per 13 Ultra. Il kit comprende un grip bluethooth con un pulsante di scatto e una custodia speciale con un adattatore filettato che permette l’utilizzo di filtri da 67mm e un tappo in metallo che protegge i gruppi ottici. “L’abbiamo progettato perché questo non è uno smartphone con una fotocamera, ma una fotocamera che telefona”.

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Xiaomi 13 Ultra

Anche il display, studiato assieme a TCL, segna un record: un Amoled WQHD+ da 6.7″ (3200 x 1440 pixel) da 552 ppi con 68 miliardi di colori e una luminosità massima di 2600 nits. La frequenza di aggiornamento è variabile e raggiunge il picco di 120 Hz. “La stessa corrispondenza cromatica di Apple”. All’interno battono un processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2 e un doppio chip proprietario per il supporto all’elaborazione delle immagini. Sotto la scocca anche un nuovo sistema di raffreddamento per mantenere alte le prestazioni: sempre a liquido ma con una nuova texture interna che permette di direzionarlo nei comportimenti che ne hanno più bisogno separandolo dal vapore. Grande novità è poi la presenza di una USB 3.2 per trasferimenti ultra rapidi.

Xiaomi 13 Ultra sarà disponibile immediatamente in Cina con tagli e prezzi differenti. Arriverà presto anche in Europa, ne riparleremo molto molto presto!

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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