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Fotografia.it

Robert Frank: da The Americans a Cocksucker Blues sui Rolling Stones

Redazione fotografia.it | 11 Settembre 2019

Il libro più famoso di Robert Frank è The Americans, pubblicato nel 1959.
Frank fotografava la gente comune mentre faceva cose comuni; a volte scattava di nascosto, altre in luce scarsa tagliando i suoi soggetti, le sue inquadrature “storte” suggerivano che Frank impugnasse la fotocamera senza inquadrare nel mirino.

Gli anni Cinquanta furono gli anni dell’America poiché la nazione emerse dalla seconda guerra mondiale come una superpotenza. Televisione, film e rock’n’roll trasmettevano l’immagine di un’America piena di voglia di divertimento, di pace e prosperità, ma che celavano però razzismo, povertà e disperazione. Su quest’ultima America puntò il suo obiettivo Robert Frank quando partì nel 1955 per una serie di viaggi che lo portarono a percorrere 10.000 miglia in nove mesi.
L’eredità di Frank è stata raccolta da fotografi di Street come Garry Winogrand e Bruce Davidson, la cui serie del 1959 su una gang di Brooklyn suggerisce la sua fonte di ispirazione: “The Americans non mi ha colpito politicamente, era poetico, interessante e vero. E’ un lavoro straordinario – afferma Davidson di The Americans – mostra davvero un’America allo stato grezzo, un’America che ci rifiutavamo di guardare.”

Davidson incontrò Robert Frank sul set del suo debutto cinematografico Pull My Daisy.”Avevo una copia della rivista Zoom, con l’intera serie della gang di Brooklyn” racconta Davidson. “Frank guardò le foto, mi diede una pacca sulla spalla a mo’ di incoraggiamento. Quel gesto, per me che avevo 25 anni, ebbe un grande significato.”
Il film Me and My Brother, uscito nel 1969, con i due fratelli Orlovsky e Allen Ginsberg, fu una sorta di bomba che esplose nel mondo del cinema americano. Robert Frank infatti aveva iniziato a realizzare dei brevi docufilm con i suoi amici beatnik, e tra questi il documentario Cocksucker Blues sul tour americano dei Rolling Stones del 1972; nelle riprese si vede la band che suona  pezzi memorabili, da “Midnight Rambler” a “Satisfaction” a “Uptight”, ma che si lascia andare a deliri tossici e sessuali di ogni tipo.
Mick Jagger e la band, con alle spalle Decca Records, si opposero a questo irriverente ritratto dietro le quinte, senza veli, con siringhe, coca, ragazzette nude, incontri con Truman Capote e Dick Cavett. Tuttavia una sentenza del tribunale permise a Robert Frank di mostrare il film solo in sua presenza, ma in pratica fu visto solo nei musei; non esiste nemmeno in dvd.
Robert Frank è morto lunedì a Inverness in Canada a 94 anni.

Robert Frank’s Hoboken (Parade) (1955)
Redazione fotografia.it
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