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Luca Locatelli alla Huawei Immersive Experience

Back in motion: Luca Locatelli, dalle Medio Formato Leica a Huawei P50 Pro

“Ho colto l’occasione per uscire dai miei classici filoni di ricerca. Avevo letto un articolo sulla danza come forma di resilienza, una usanza sociale che risale persino alle Guerre puniche. L’uomo, in momenti di sofferenza e dramma, balla.”

Francesco Carlini | 27 Gennaio 2022

Luca Locatelli, fotografo professionista e pluripremiato, ha collaborato con Huawei per il progetto Back in motion: un reportage su danza e natura in periodo di lockdown e pandemia, il tutto immortalato con il nuovo Huawei P50 Pro.

Cosa lega un professionista come Locatelli ad un’azienda come Huawei? Di sicuro la voglia di mettersi in gioco. Ma non solo: anche Leica. Luca infatti usa le fotocamere Leica Medio Formato per i suoi progetti fotografici..e, da oggi, probabilmente anche un P50 Pro. Solitamente questo tipo di collaborazioni sono puro e semplice marketing: prendi un fotografo affermato, dagli uno smartphone e usalo per dimostrare che il telefono scatta delle belle foto. Tutto molto facile. Ma Luca è un entusiasta. Non si è limitato a fare “l’uomo immagine” anzi si è professionalmente divertito, ha sfruttato il mezzo senza pregiudizi e i suoi dittici lo dimostrano. Parlano per lui.

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Il palmares di Luca Locatelli

Locatelli non ha bisogno di presentazioni: dal 2018 al 2020 i suoi progetti fotografici hanno vinto svariati premi, dai Sony World Photography Awards (dove tutto è cominciato con White Gold) al Leica Oskar Barack Award passando per il World Press Photo. È un professionista poliedrico, produce reportage di tagli differenti con strumenti differenti. “Quando ho comprato il primo drone mi prendevano tutti in giro, ora invece ce l’hanno tutti. La sperimentazione non mi spaventa, mi diverto sempre di più provando soluzioni e strumenti nuovi e differenti”. Così mi ha detto Luca Locatelli al MEET Milano, luogo prescelto per la presentazione dei nuovi Huawei P50 Pro per il mercato italiano.

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Huawei P50 Pro, device utilizzato per Back in motion

Il suo reportage fotografico si chiama Back in motion: una serie di cinque dittici che fondono uomo e natura, danza e movimento, ognuno dei quali associa uno scorcio di un paesaggio a diversi soggetti. Ma come è nata questa l’idea di questo progetto?

“Ho colto l’occasione per uscire dai miei classici filoni di ricerca. Avevo letto un articolo sulla danza come forma di resilienza, una usanza sociale che risale persino alle Guerre puniche. L’uomo, in momenti di sofferenza e dramma, balla. Durante questa pandemia sono uscito molto nella natura, credo di essere cambiato come fotografo. In questo momento mi interessano molto le tecnologie a base naturale: la natura vista come la tecnologia migliore che abbiamo a disposizione per risolvere una serie di problemi. Da questo è nata l’idea per Back in motion, mi sono detto: perché non fare dei dittici? È stato molto divertente affrontare questa sfida, combinare natura e danza e intrecciarlo con le possibilità creative del dispositivo. Il divertimento è dato dal fatto che ero spaventato dal non portare a casa le immagini, ma il telefono partoriva le foto che speravo facesse.”

Back in motion - Dispiegare - © Luca Locatelli
Back in motion – Dispiegare – © Luca Locatelli

“Sono partito con la funzione Pro, volevo il controllo totale sullo smartphone per interpretare soggetto per soggetto. Poi mi sono buttato sulle modalità Ritratto, Notte e Macro: ho capito che l’aspetto interessante è che con un device in mano hai tante possibilità da intrecciare tra loro e che le idee vengono anche in base agli strumenti che hai a disposizione. Una macchina fotografica ha tutto ma, per ora, non ha ancora tutta la parte computazionale di Intelligenza artificiale. Con lo smartphone hai tante possibilità creative sempre in tasca.”

Back in motion - Combinare - © Luca Locatelli
Back in motion – Combinare – © Luca Locatelli

Tutte queste immagini con una macchina fotografica le porti a casa, bisogna avere una borsa piena di attrezzature, svariate ottiche, il treppiede. E, ovviamente, bisogna avere la tecnica dalla propria: non basta uno smartphone ben fatto per avere questi risultati, bisogna anche saperlo utilizzare in un certo modo. Certamente però alcune tecnologie semplificano la vita di un fotografo. “Ho scattato quasi tutto in Raw, in molte situazioni gli automatismi mi davano una luce diversa da quella che volevo. Ad esempio in questa foto allo Spirit de Milan ho solo abbassato lo slider della luminosità.”

Back in motion - Ondeggiare - © Luca Locatelli
Back in motion – Ondeggiare – © Luca Locatelli

Ma viceversa, in altre ho usato il Jpeg perchè altrimenti avrei dovuto realizzare la stessa immagine con 10 Dng differenti, montando tutto assieme come quando sei costretto a scattare in HDR e poi passare in Camera Raw per l’editing. Qui la modalità Notte va a reuperare in automatico tutta la luce ambiente intorno ai soggetti.”

Back in motion - Incrociare - © Luca Locatelli
Back in motion – Incrociare – © Luca Locatelli

“Qui invece ho usato la modalità Ritratto e ho trovato un metodo tutto mio. C’è un filtro Beauty che solitamente non mi piace perché appiattisce molto il soggetto. Ma ho sperimentato: ho messo al livello minimo 1 e ho puntato una luce molto forte, andando ad ammorbidire tantissimo il viso.”

Back in motion - Dialogare - © Luca Locatelli
Back in motion – Dialogare – © Luca Locatelli

Tutto fantastico sul display dello smartphone come sui videowall del MEET Milano. Ma nella pratica? “Queste immagini sono belle anche se esportate a monitor. Chiaramente il paragone con un corredo professionale è sempre difficile, io scatto in Medio Formato e di solito sono costretto a lavorare solo file giganti. Ma questi reggono senza problemi ingrandimenti fino al 200%, si possono stampare fino a 180 dpi in formato 30×40 serenamente.”

Il progetto Back in motion di Luca Locatelli, scattato interamente con P50 Pro e P50 Pocket, è una digital exhibition che si può visionare anche sul sito Huawei a questo link.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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