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Fotografia.it
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Dati di scatto: 1/140s - F2 - ISO 50

Anteprima: per le strade di Berlino con Xiaomi 13T Pro

Xiaomi presenta a Berlino la nuova famiglia 13T, un rebranding dei modelli che in Cina sono marchiati Redmi K60 ma arricchiti in questa versione global dalla tecnologia imaging Leica: l’intento è quello di portare un’esperienza fotografica di alto profilo anche su dispositivi che solitamente vengono etichettati come di fascia media.

Francesco Carlini | 2 Ottobre 2023

La Verti Music Hall si trova nel mezzo del quartiere urbano a Friedrichshain-Kreuzberg, nella Mercedes Benz Platz: l’atmosfera di un club all’interno di una vera e propria arena capace di ospitare più di 100 eventi ogni anno, ciascuno con un massimo di 4.500 visitatori. Questo il contesto in cui Xiaomi ha deciso di presentare i nuovi device della serie 13T dando un taglio netto con il passato e cementando la collaborazione con Leica. 13T e 13T Pro non vanno ad intaccare la posizione di 13 Pro e 13 Ultra casomai li vanno ad affiancare offrendo opzioni più economiche a quei modelli pur cercando di preservare caratteristiche fotografiche di alto livello.

L’intento di questi due nuovi smartphone sembra quello di rendere il marchio Leica più democratico e alla portata di un parco più numeroso di persone. Una cosa che Leica non ha mai fatto anzi ha osteggiato fino ad ora e continuerà a farlo anche in futuro: il bollino rosso è per pochi ed è questo che la rende unica nel suo genere. Piaccia o non piaccia questa strategia ha fatto rinascere l’azienda tedesca dopo anni di flessione e l’ha posizionata in cima alle preferenze di molti appassionati dall’ampio portafoglio. Il binomio con modelli come Xiaomi 13 Pro e 13 Ultra è stato vincente: un comparto ottico dalle altissime prestazioni, un sensore dalle enormi dimensioni rispetto alla concorrenza, dei profili colore fedeli ed un prezzo in grado di scremare il semplice appassionato dal vero “impallinato”. Tutto ciò ora viene portato anche su smartphone come 13T e 13T Pro, dispositivi di fascia media che, proprio per la loro essenza, comportano però alcune rinunce. Insomma, rendere Leica democratica non vuol dire per forza renderla anche economica ed infatti credo sia questo il motivo per cui, di base, la versione Pro ha un prezzo abbastanza alto (la versione 16 GB + 1 TB esce ad € 999). E allora la domanda che ci si pone è la seguente: ha senso posizionare il bollino rosso anche qui?

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Dati di scatto: 1/8s – F2 – ISO 3200 – Una sbavatura notturna sui punti di luce diretta

Al netto di un funzionamento soddisfacente il “passo falso” su questi due nuovi smartphone è da ricercare nella scelta del processore. A causa della difficoltà di approvvigionamenti delle materie prime di cui sono composti ormai ci stiamo abituando a trovare Mediatek su ogni dispositivo di fascia media, rimanendo Qualcomm la prima ed unica opzione per i top di gamma senza compromessi. Non è certo un male per aspetti come la gestione dei consumi o il gaming mobile ma è indubbio che l’analisi del segnale risoluzione/rumore di un Dimensity non sia ai livelli di uno Snapdragon; questa scelta obbligata va quindi ad inficiare il funzionamento del comparto fotocamera con sbavature nella fotografia notturna e nella gestione dell’esposizione. Una “vera esperienza Leica” un po’ a metà insomma, perlomeno se si ha ancora viva nella mente la qualità di quel “mostro” di Xiaomi 13 Ultra..un termine di paragone molto scomodo.

Xiaomi 13T Pro: specifiche

Come sempre, partiamo dal comparto imaging. Nonostante sul retro spicchi la dicitura Leica Vario-Summicron 1:1.9-2.2/15-50mm ASPH. è bene specificare che non siamo in presenza di una sola ottica che copre tre diversi sensori e nemmeno di uno zoom, bensì di altrettanti obiettivi a focale fissa, ognuno posto di fronte al sensore di riferimento. La fotocamera principale dispone di un sensore Sony 1/1.28″ da 50 Mpxl con obiettivo equivalente ad un 24mm F1.9, composto da sette microlenti delle quali una asferica e stabilizzato OIS, l’unico dei tre a lavorare in Pixel Binning 4 in 1 regalando un file con risoluzione equivalente ad un 12 Mpxl (ogni pixel passa quindi da una superficie di 1.22μm ad una di 2.44μm); lato video può registrare video 4K HDR10+ fino a 30 fps e 8K fino a 24 fps in Log 4:2:0 10 bit anche con l’importazione delle proprie Lut in fase di cattura. Il secondo sensore da 50 Mpxl è invece dietro ad un’ottica tele 2x equivalente ad un 50mm F1.9. Infine, il terzo, è un sensore da 12 Mpxl con obiettivo ultragrandangolare equivalente ad un 15mm F2.2.

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Recap delle specifiche di Xiaomi 13T Pro

Come già visto su Xiaomi 13 Ultra Leica non ha solo curato il design ottico ma anche la color correction ed alcune funzionalità. In fase di scatto si potrà quindi scegliere tra due profili: Leica Authentic e Leica Vibrant. Il primo regala colori più pastello e nelle intenzioni vorrebbe ricordare la resa di una Leica M, il secondo è contraddistinto da tonalità più accese e contrastate quindi ideale per una condivisione istantanea senza postproduzione. Entrambi sono ben sviluppati, l’intento permane quello di fornire all’utente una visione più naturale e veritiera possibile del mondo che gli sta di fronte. Anche qui ha poi curato 6 dei 17 filtri disponibili con i quali scattare nativamente o modificare in post l’immagine: Vivid, Natural, BW Native, BW HC (High Contrast), Sepia e Blue.

L’interfaccia è la stessa della famiglia 13 quindi ci sono tutte le modalità viste sul modello Ultra. In modalità Pro, oltre a poter agire su esposizione, messa a fuoco, bilanciamento del bianco e ISO compaiono ora anche i toni, la nitidezza e la temperatura colore, modificabili attraverso uno slider. Ci sono poi alcune differenze importanti sulle funzionalità. La prima è che non esiste la modalità Fast Shot, ovvero quella pensata per la streetphotography con cui scattare a 35mm in iperfocale; la seconda è nelle opzioni della modalità Ritratto dove tra le scelte di sfocatura si possono trovare solo Documentary 35mm, Swirly Bokeh 50mm e Soft Focus 90mm (un crop sulla focale tele 2x) e non anche Portrait perché presuppone una focale da 75mm che su questo dispositivo non c’è. Mancano poi Superluna e Regista, con la quale connettere più device Xiaomi come smartphone e tablet per poter registrare contemporaneamente la stessa scena da angolazioni differenti. Scelte giuste, non siamo in presenza di un flagship per cui sono tutti aspetti ai quali si può rinunciare.

Completo invece l’Editor foto con la possibilità di sfruttare la AI per modificare il cielo, applicare lo sfocato e soprattutto eliminare gli elementi di disturbo.

Xiaomi 13T Pro: design

Questo modello è disponibile in tre versioni cromatiche: Meadow Green e Black con retro in vetro e Alpine Blue con retro BioConfort in pelle vegana. Quest’ultimo è sicuramente il migliore per quanto riguarda le finiture e, se proprio vogliamo spaccare il capello in quattro, pesa anche 6 grammi in meno e non ha il “problema delle ditate”. Il display frontale è un Amoled Full HD+ CrystalRes da 6.67″ (2712 x 1220 pixel) con rapporto 20:9, 446 ppi, refresh rate di 144 Hz, copertura 100% DCI-P3 da 68 miliardi di colori e una luminosità di picco di 2600 nits. Lo schermo è piatto (grazie Xiaomi) e le uniche smussature sono quelle della cornice in alluminio che lo circonda. Il design generale è molto classico, non è uno smartphone che osa nelle forme anzi è molto conservativo con un bump della fotocamera non eccessivo o disturbante. Tra l’altro è certificato IP68 quindi a prova di polvere e acqua.

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Xiaomi 13T Pro

La batteria è un vero e proprio jolly con i suoi 5000 mAh e HyperCharge 120 W. Tanto per fare un esempio pratico: 100% di carica in soli 19 minuti, 36% in soli 5 minuti. Tutta la struttura è retta da un processore Mediatek Dimensity 9200+: una CPU Octa-core con picchi di velocità fino a 3.35GHz e una GPU Arm Immortalis-G715.

Xiaomi 13T Pro: sul campo

Che Xiaomi punti tanto sulla fotografia non lo dimostrano solo le iniziative volte alla cultura che sta mettendo in piedi da tempo, come il piano Educational con Story in Sight nelle università di tutto il mondo o le nuove Master Class online ed in presenza con Ambassador Leica, ma anche il programma previsto per questo lancio a Berlino. Subito dopo la presentazione ufficiale nella Verti Music Hall ho infatto potuto partecipare ad una photo walk, una passeggiata per le vie della città con lo streetphotographer tedesco Siegfried Hansen..che non per altro è docente alla Leica Akademie. Una mezz’ora fatta di leading lines e riflessi ma soprattutto arricchita dal suo “occhio”, dal suo punto di vista diverso sulla realtà che ci circonda. Avere a che fare con un fotografo professionista così riconosciuto è infatti un privilegio di cui non tutti godono, un’esperienza dalla quale imparare qualcosa in più. C’è sempre da imparare qualcosa in più.

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L’interno della Verti Music Hall

Proprio grazie a lui alcuni limiti di questo device sono stati superati. La consapevolezza di non dover puntare la fotocamera su una superficie “difficile” ha permesso a tutti noi di portare a casa immagini di buona fattura. In condizioni di luce normale Xiaomi 13T Pro non si comporta affatto male, anzi: di giorno la resa è ottima in determinati contesti e la riproduzione del colore è fedele.

Il profilo colore che ho utilizzato è il mio preferito, Leica Authentic, lo stesso che ha sostenuto i miei scatti con Xiaomi 13 Ultra in Cina. Credo che sia quello che meglio regali una resa più naturale e fedele possibile della scena che si ha di fronte. E poi si sa, io non condivido mai foto senza prima passarle velocemente in post, quindi Leica Vibrant non è proprio nelle mie corde. Non ho volutamente utilizzato il bianco e nero questa volta, neanche per virare alcune immagini dopo lo scatto: o si pensa monocromaticamente oppure è solo un esercizio di stile.

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Dati di scatto: 1/450s – F2.2 – ISO 50

Il file immagine è molto malleabile, il Raw è in collaborazione con Adobe quindi diventa facile da elaborare in Lightroom direttamente da smartphone e questo è un bel vantaggio per un dispositivo a tutti gli effetti fotografico. Nonostante tutto, come ho detto inizialmente, di notte qualche limite c’è ed è da ricercare nel processore Mediatek più che nella costruzione ottica marchiata Leica: il segnale risoluzione/rumore e la gestione della luce non è ottimale, alcune volte sovraespone e altre brucia.

La focale principale è sicuramente la migliore, grazie al Pixel Binning le informazioni sono tante e il file è sempre molto dettagliato. La focale 2x è una sopresa e mi sono ritrovato ad usarla molto spesso: anche qui l’immagine è senza sbavature con un piacevolissimo sfocato..considerando che solitamente sugli smartphone il teleobiettivo non è mai così, è un grande punto a favore di questo modello. Attenzione però: sia la fotocamera wide che quella tele, nonostante sulla carta dovrebbero offrire un’equivalenza F1.9 di default scattano ad F2. Lato video nulla da dire: per questa fascia e questo prezzo è uno dei più completi in circolazione.

Xiaomi 13T Pro: conclusioni

Difficile trarre conclusioni facilmente, se non altro per gli scomodi paragoni marchiati Leica della stessa famiglia 13. Questo 13T Pro non è affatto male in fin dei conti: di giorno il file immagine è buono e la sovraesposizione è gestibile con un po’ di accortezza in fase di scatto. Di notte invece soffre un po’ i punti di luce diretta ma le foto non sono mai “a giorno” come tanti altri device in circolazione. In fin dei conti, il fatto incontrovertibile è che se si hanno nozioni di fotografia i risultati si tirano fuori. E sono anche molto, molto soddisfacenti. Purtroppo però non si può dire lo stesso se lo si utilizza come una punta e scatta..e sappiamo bene che sono tantissimi coloro che lo utilizzeranno in questo modo. Se dovessi valutarlo come un medio gamma sarebbe probabilmente uno dei migliori in circolazione. Ma l’azienda lo posiziona come “quasi top”, quindi le valutazioni cambiano un po’ soprattutto guardando al processore scelto che non è certo esente da critiche dato che l’elaborazione in contesti di forte luce non è perfetta. Visti tutti gli sforzi di Xiaomi per offrire un’esperienza fotografica di livello, e visto il lavoro eccellente che ha già dimostrato di saper fare su altri modelli marchiati Leica che ad ora non hanno rivali, un device così posizionato e marchiato con il bollino rosso avrebbe meritato un chip Qualcomm Snapdragon. E non per forza un Gen 2, anche qualcosa di più “datato” ma ugualmente performante.


In questa gallery tutte le immagini scattate con Xiaomi 13T Pro


Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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