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Fotografia.it

Asus Zenfone 4 e Zenfone 4 Pro: il confronto

Sono stati annunciati contemporaneamente nella cornice della Nuvola dell’architetto Fuksas, una presentazione che ha richiamato giornalisti da tutta Europa. Headline della serata era “We Love Photo”, diventato anche hashtag ufficiale per i vari social. E’ una dichiarazione di intenti.

Francesco Carlini | 10 Gennaio 2018

Un paio di mesi fa scrivevamo dell’ingresso di Asus nel mondo della fotografia con smartphone dalle prestazioni elevate; ci riferivamo allo Zenfone 3 Deluxe che però, nonostante il buon approccio, non ci aveva lasciati del tutto soddisfatti. I tempi cambiano in fretta, e questa volta provo ben due smartphone dalle caratteristiche differenti, Asus Zenfone 4 e Asus Zenfone 4 Pro. Sono stati annunciati contemporaneamente nella cornice della Nuvola dell’architetto Fuksas, una presentazione che ha richiamato giornalisti da tutta Europa. Headline della serata era “We Love Photo”, diventato anche hashtag ufficiale per i vari social. E’ una dichiarazione di intenti.

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Uguali ma diversi

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Zenfone 4 e Zenfone 4 Pro hanno entrambi una doppia fotocamera, ma diversa: nel primo, accanto all’obiettivo principale da 25mm vi è un grandangolo da 12mm (copertura di 120°) mentre il modello Pro ha un 50mm e strizza così l’occhio a Huawei che con P10 si è rivolto agli appassionati di ritratto. Esternamente sono identici, anche se il Pro pesa 10 grammi in più: il frontale è dominato dallo schermo da 5.5” Full HD (1920 x 1080) sopra il quale troviamo la fotocamera frontale, mentre sotto fa capolino il sensore per l’impronta digitale. Sui lati troviamo da una parte i tasti di volume e accensione, e sull’altra lo slot per SIM ed SD Card (fino a 2 GB). Sul retro la doppia fotocamera e il flash. Entrambi sono rivestiti, fronte e retro, con un Corning Gorilla Glass 2.5D che, sebbene ne aumenti il fascino, nel tempo potrebbe non rivelarsi la scelta migliore: a prescindere dalle ditate, il vetro potrebbe rigarsi, ma soprattutto potrebbe perdere brillantezza. Meglio prevenirsi con una cover, che tra l’altro è compresa nella confezione. Ma veniamo alle differenze. Il modello base ha un display Super IPS+ da 600 nits di luminosità, mentre nella versione Pro il display è un Amoled  da 500 nits: nonostante sia più pregevole, questo display va regolato con precisione pena una riproduzione del colore fuorviante. Al primo impatto infatti le immagini mi sembravano estremamente sature e contrastate, con colori non certo reali, ma è bastato esportarle per capire come il problema non fosse nella fotocamera, quanto nel display. Questo non avviene con lo schermo del “fratello minore”, per il quale basta un settaggio standard. In entrambi però il display è troppo “freddo” e non molto luminoso. Zenfone 4 è spinto da un processore Qualcomm Snapdragon 630 octa-core con 6 GB di memoria RAM, mentre il Pro ha una versione più aggiornata, un Qualcomm Snapdragon 835 octa-core sempre da 6 GB. Sul Pro anche la batteria è di maggiore capacità, 3600 mAh contro 3300 mAh; tuttavia l’autonomia dei dispositivi è pressoché la stessa nell’arco della giornata, dato che il Pro ha un display più performante da gestire.

Zenfone 4, il modello base

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Zenfone 4 ha una doppia fotocamera e la principale ha sensore Sony IMX362 da 1/2.55” e risoluzione 12 Mpxl (dimensione dei pixel 1.4 micron): l’obiettivo, composto da 6 lenti, ha luminosità f/1.8 ed è equivalente ad un 25mm nel formato 35mm, con un campo visivo di 83°. Lo stabilizzatore è a 4 assi e secondo Asus permette di recuperare fino a 4 stop. L’obiettivo secondario invece ha luminosità f/2 ed è equivalente ad un 12mm nel formato 35mm con angolo di campo da ben 120°. Diamo ora un’occhiata alle impostazioni; in caso di utilizzo del grandangolo, la risoluzione dello scatto dipende dal formato: se scattiamo con rapporto tra i lati 4:3, la risoluzione sarà di 8 Mpxl mentre se scattiamo in 16:9, quindi in un formato panoramico, la risoluzione scenderà a 6 Mpxl. La distorsione è sensibile, con valore infatti pari a -0,43%, ma l’immagine è ricca di dettagli anche ai bordi. L’interfaccia è identica per entrambi i modelli e ricalca quella già vista sullo Zenfone 3 Deluxe: aperta l’applicazione fotocamera, sulla tendina in alto avremo la scorciatoia per le impostazioni, quella per l’HDR, il formato, la modalità Ritratto, il timer e il flash; in quella sottostante la scorciatoia (l’unica impostabile a piacimento) per la modalità utilizzata più spesso (a scelta tra Pro, Panorama, Gif, Rallentatore, Ritocco fotografico e Risoluzione Super), il pulsante Video, quello di scatto, la fotocamera frontale e la  scorciatoia per la galleria. Esaminando le foto scattate di giorno le immagini sono nitide e senza troppi artefatti; anche in modalità Ritratto, che utilizza entrambi gli obiettivi per sfocare lo sfondo, il software di elaborazione dell’immagine non rovina il bokeh del secondo piano: se ingrandiamo la foto possiamo sicuramente notare delle imprecisioni, ma tutto sommato il risultato è buono ed in linea con i dispositivi della concorrenza nella stessa fascia di prezzo. Di notte le cose cambiano e le foto appaiono abbastanza rumorose mentre l’autofocus fatica, e anche andando a richiamare la modalità Pro le cose non cambiano più di tanto; le foto in grandangolare soffrono maggiormente, anche per la perdita di risoluzione.

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I due smartphone montano lo stesso sensore IMX362 con fotodiodi d 1,4 µm come fotocamera standard. Stessa focale e medesimo software, ciò che cambia è l’apertura dichiarata, f/1,8 per lo ZenFone 4 e f/1,7 per lo ZenFone 4 Pro. Le prestazioni sono in realtà sovrapponibili, con differenze minime più legate alle elaborazioni del software che non alla reale differenza di luminosità massima.

La risoluzione garantita dal sensore da 12 Mpxl è elevata, con un andamento lineare all’aumentare della sensibilità grazie ad un filtro di riduzione del rumore altrettanto progressivo. La risoluzione è di poco inferiore alle 2300 lw/ph, un risultato molto buono vista la risoluzione dichiarata di 12 Mpxl.

La risoluzione garantita dal sensore da 12 Mpxl è elevata, con un andamento lineare all’aumentare della sensibilità grazie ad un filtro di riduzione del rumore altrettanto progressivo. La risoluzione è di poco inferiore alle 2300 lw/ph, un risultato molto buono vista la risoluzione dichiarata di 12 Mpxl.

La distorsione è contenuta, il valore infatti è pari a -0,29%. La vignettatura è trascurabile, pari a -0,2 stop.

La distorsione è contenuta, il valore infatti è pari a -0,29%. La vignettatura è trascurabile, pari a -0,2 stop.

La fotocamera grandangolare copre un angolo di campo di 120 gradi e grazie alla risoluzione di 8 Mpxl mantiene fotodiodi di dimensione equivalente a quelli della fotocamera standard. Complice la medesima taratura del software, l’andamento della risoluzione al variare della sensibilità è lineare, con solo qualche picco nella riduzione rumore in particolare a 200 ISO. La risoluzione supera di poco le 2100 lw/ph, un risultato nella media dei sensori da 8 Mpxl.

La fotocamera grandangolare copre un angolo di campo di 120 gradi e grazie alla risoluzione di 8 Mpxl mantiene fotodiodi di dimensione equivalente a quelli della fotocamera standard. Complice la medesima taratura del software, l’andamento della risoluzione al variare della sensibilità è lineare, con solo qualche picco nella riduzione rumore in particolare a 200 ISO. La risoluzione supera di poco le 2100 lw/ph, un risultato nella media dei sensori da 8 Mpxl.

La distorsione è sensibile, il valore infatti è pari a -0,43%. La vignettatura non infastidisce ma è visibile, pari a -0,3 stop.

La distorsione è sensibile, il valore infatti è pari a -0,43%. La vignettatura non infastidisce ma è visibile, pari a -0,3 stop.

Zenfone 4 Pro

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Anche il modello Pro ha una doppia fotocamera e quella principale, con obiettivo da 25mm, è la stessa del modello base (quindi accoppiato al sensore Sony da 12 Mpxl); luminosità però guadagna qualcosa e si attesta a f/1.7. L’altro obiettivo è invece un 50mm equivalente ed è accoppiato ad un sensore Sony IMX351 da 16 Mpxl. Lo Zenfone 4 Pro è concepito per il ritratto, come lo Huawei P10; una volta selezionata la modalità, entra in funzione il secondo obiettivo da 50mm, una focale certamente più adatta rispetto al 23mm. Il processore dello Zenfone 4 Pro offre prestazioni leggermente superiori, ma anche in questo caso si notano imprecisioni. Le difficoltà emergono quando soggetto e ambiente hanno colori troppo simili, o in presenza di una luce molto dura: nel primo caso la messa a fuoco diventa un po’ imprecisa, mentre nel secondo la gestione del colore soffre un po’. Chiaramente le cose migliorano se si va ad armeggiare con il diaframma. Ricordiamoci che lo Zenfone 4 Pro con il 50mm dispone di sensore da 16 Mpxl: guadagna sicuramente in dettaglio, ma perde in luminosità. Nel complesso l’AF è preciso per cui il soggetto a fuoco appare dettagliato anche andando ad ingrandire l’immagine su monitor esterno.

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A parte la modalità Ritratto, i due telefoni si comportano in maniera identica, condividendo le gioie e i dolori del sensore da 12 Mpxl. Detto questo, rispetto ad uno smartophone di fascia alta come il precedente Zenfone 3 Deluxe siamo di fronte ad un modello decisamente migliore. Zenfone 4 e 4 Pro utilizzano i due obiettivi in maniera indipendente: gli unici casi in cui lavorano contemporaneamente sono produrre l’effetto sfuocato nel ritratto su Zenfone 4 e nello zoom 10x su Zenfone 4 Pro. L’interfaccia è comune. Facendo swipe con il dito verso destra si aprirà l’elenco delle varie modalità: Pro, Panorama, Gif, Rallentatore, Ritocco fotografico e Risoluzione Super; facendo swipe verso sinistra invece si trovano gli effetti applicabili alle foto, in tutto nove. Anche in modalità Pro l’interfaccia e le impostazioni manuali sono le stesse già viste sui modelli precedenti:, quindi in basso a sinistra troviamo l’istogramma, al centro la livella e a sinistra bilanciamento del bianco, esposimetro, ISO (da 50 a 3200), otturatore (da 1/10000s a 32s) e messa a fuoco. La resa delle immagini è nel complesso buona fino a 400 ISO, dove l’aggressività del filtro di riduzione rumore va a incidere sulla risoluzione.

In questo caso il sensore IMX351 è da 16 Mpxl, quindi mette a disposizione una risoluzione piuttosto elevata che permette, in condizioni di buona illuminazione, anche un sensibile ritaglio dell’immagine. 

L’andamento della risoluzione è lineare fino a 200 ISO, infatti a 400 ISO c’è un picco nella sua riduzione a causa di un corrispondente calo nella aggressività del filtro di riduzione rumore. La risoluzione si avvicina alle 2400 lw/ph, un valore capace di garantire stampe anche di grandi dimensioni.

L’andamento della risoluzione è lineare fino a 200 ISO, infatti a 400 ISO c’è un picco nella sua riduzione a causa di un corrispondente calo nella aggressività del filtro di riduzione rumore. La risoluzione si avvicina alle 2400 lw/ph, un valore capace di garantire stampe anche di grandi dimensioni.

La distorsione è contenuta, il valore infatti è pari a 0,14%. La vignettatura è trascurabile, pari a -0,1 stop.

La distorsione è contenuta, il valore infatti è pari a 0,14%. La vignettatura è trascurabile, pari a -0,1 stop.

Il giudizio

Zenfone 4 e 4 Pro costituiscono un notevole passo avanti per Asus e si possono considerare dei cameraphone a tutti gli effetti. Pregevole l’innovazione di dotare il modello Pro di una focale da 50mm per la modalità ritratto. Uniche pecche sono la taratura del display e una resa non soddisfacente di notte. Il prezzo dello Zenfone 4 è sicuramente allettante e lo fa diventare una scelta interessante nell’attuale offerta. Lo stesso non si può dire per Zenfone 4 Pro, le cui caratteristiche non giustificano appieno il prezzo superiore.

Francesco Carlini
In primis appassionato di fotografia, dal 2008 faccio parte del team di Editrice Progresso, storica casa editrice italiana fondata nel 1894, e gestisco il sito www.fotografia.it. Al lavoro redazionale e giornalistico nel corso degli anni ho affiancato il lavoro di prova dei prodotti e delle misurazioni di laboratorio riguardanti fotocamere, obiettivi e smartphone.
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